25 Aprile telematico, per non dimenticare...
LA RESISTENZA A VOLTANA: IL SACRIFICIO DEI FILIPPI
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Area: Scuola Educazione [PeaceLink]
Data: 12/4/1995 1:34
Da: Alessandro Marescotti
A: Antonella Marrone
Sogg: Voltana: una storia della Resistenza
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PID: Mercurio 1 Eval.
LA RESISTENZA A VOLTANA: IL SACRIFICIO DEI FILIPPI
A 50 ANNI DALLA FINE DELLA LOTTA PARTIGIANA UN'INIZIATIVA
RACCOGLIE LE TANTE STORIE DELLA RESISTENZA ARMATA E NON ARMATA AL
FASCISMO. UN'ARCHIVIO DELLA MEMORIA STORICA DISTRIBUITO SU RETE
TELEMATICA.
Angelo Filippi si alza e prende la parola. "Il quadro con la foto
del Re venga tolto dalla sala consiliare!" E' il 1922, siamo in
provincia di Ravenna, nel consiglio comunale del Comune di
Fusignano. Vittorio Emanuele III ha da poco consegnato l'Italia
ai fascisti e affidato il governo a Benito Mussolini, dopo la
marcia su Roma. Il consigliere socialista Angelo Filippi sfida il
Re con quel gesto clamoroso. Poco tempo dopo il consiglio
comunale viene commissariato. Imperversano le squadracce
fasciste, cominciano le leggi eccezionali e per Angelo Filippi
vivere in Italia diventa un rischio. E' infine costretto a
lasciare il suo Paese, la moglie e i tre figli: va a sulle navi
passeggeri di bandiera estera, si guadagna la vita suonando il
sax. Negli anni Trenta riesce a tornare in Romagna e si
stabilisce a Voltana, dove e' viva la resistenza clandestina. La
moglie Ida muore nel 1937, i tre bambini si stringono sempre piu'
attorno al padre. La cantina di Angelo diviene luogo di riunioni
segrete e i suoi bambini crescono in fretta: a 17 anni Gustavo
Filippi gia' organizza intorno a se' un gruppo di ragazzi. Siamo
nel 1941, si formano i giovani che avranno due anni dopo un ruolo
di punta nella Resistenza. Il 25 luglio 1943 e' un giorno di
festa a Voltana: il fascismo e' caduto, la popolazione scende
sorridente per le strade, accerchia pacificamente i fascisti.
"Fu una manifestazione ordinata, furono bruciate le insegne del
regime senza alcuna ritorsione", ricorda Lino Giugni. Viene
attuata una politica non violenta e tollerante. "La miglior
vendetta e' il perdono": questa frase risuona solenne nel
discorso alla popolazione tenuto da Emilio Ricci. Le
manifestazioni di giubilo durano per altri due o tre giorni. I
fascisti sembrano aderire alla linea di pacificazione ma in
segreto preparano piani di rivincita. Vengono compilate le liste
degli antifascisti da eliminare e dopo l'8 settembre i fascisti
rompono la tregua: partono le spedizioni punitive, i bliz
notturni, si consumano crimini sanguinosi. Scatta l'autodifesa
popolare, si formano le brigate partigiane. Angelo Filippi ha
seminato nel cuore dei figli: loro fanno la scelta partigiana,
sono comunisti, devono nascondersi. Il giovane Gustavo Filippi si
attiva nelle formazioni partigiane appena costituite, nelle
colline Faentine e Forlivesi. Ma mentre torna in pianura, nella
sua zona, viene catturato dalle Brigate Nere assieme ad altri due
compagni: Mario Piatesi e Gasparre Crescimano. La fucilazione di
Gustavo, Mario e Gasparre viene eseguita la stessa mattina della
cattura, il 10 giugno 1944. L'eco dell'avvenimento e' notevole,
la stampa repubblichina ne da' risalto compiacendosi di avere
eliminato "il leone di Voltana": cosi' viene chiamato Gustavo. E'
un duro colpo per la sua famiglia, ma casa Filippi rimane un
punto di riferimento per la Resistenza. Il fratello di Gustavo,
Oriano, nonostante una gamba ingessata, raccoglie attorno a se'
giovani e giovanissimi. Ma la rabbia repubblichina si abbatte
nuovamente su Voltana. La mattina del 13 agosto 1944 un
rastrellamento delle Brigate Nere fa prigionieri Angelo Filippi e
suo figlio Oriano, assieme ad altri antifascisti. La fucilazione
e' immediata per Angelo Filippi, il figlio Oriano, Giulio
Ghiselli, Saverio Grilli e Augusto Lolli. Della famiglia Filippi
rimane solo la figlia Lorica, 17enne. L'esempio dei Filippi viene
seguito da altri partigiani. In questi giorni Voltana si appresta
a ricordarli tutti. La storia dei Filippi appartiene alle tante
storie della Resistenza: un giornale non puo' raccontarle tutte
mentre tutte sarebbero degne di un ricordo. Ma un'iniziativa per
dare spazio e diffusione a tutte le storie e' stata avviata nei
giorni scorsi. E' una "bacheca elettronica" promossa dalla rete
telematica PeaceLink. Le scuole, i comuni, i giornali, le
associazioni possono - a 50 anni dalla fine della guerra e della
resistenza partigiana - collegarsi, leggere e scriverci sopra,
rendere note le iniziative e le ricerche storiche. I collegamenti
di prova possono essere effettuati al numero di modem
099-4746313, BBS centrale di PeaceLink; altre 60 banche dati in
Italia sono a disposizione per diffondere "in rete" l'iniziativa
(per informazioni: tel./fax 099-4745147). L'accesso e' gratuito
ed avviene mediante modem e computer. Le storie sono diffuse
nella conferenza telematica "scuola ed educazione", essendo un
patrimonio di grande valore storico ed educativo. Uno degli
aspetti innovativi dell'iniziativa sta nella ricerca anche di
episodi della Resistenza non armata, basati su metodologie di
difesa popolare nonviolenta. Recenti saggi e ricerche (come "La
lotta non armata nella Resistenza", curata dal Centro Studi
Civile di Roma, tel.06/61550768) mirano a sottolineare
l'efficacia delle azioni di indebolimento del fascismo (regime
autoritario che tuttavia non poteva fare a meno del consenso)
attuate dalla popolazione mediante azioni di disobbedienza civile
e di non collaborazione che hanno isolato e delegittimato il
potere. "Questa ricerca - dice Giorgio Giannini, del Centro Studi
Difesa Civile - e' non solo doverosa, ma anche impellente perche'
la conoscenza dei fatti rischia di perdersi per sempre con la
scomparsa dei protagonisti." Il fascismo crolla ufficialmente il
25 luglio 1945, la Resistenza vince il 25 aprile 1945, ma queste
date solo indicative di un processo piu' profondo. In realta' la
vittoria dela Resistenza e il crollo del fascismo vengono
preparati molto prima, in tutte quelle occasioni in cui il regime
mussoliniano registra la difficolta' di manifestarsi "vittorioso
e popolare" fra la gente. In tempi in cui era proibito portare un
fazzoletto rosso, regalare un garofano, vegliare un compagno
morto, tante persone hanno disobbedito civilmente con la
nonviolenza. Non tutto e' andato cosi' e nella "bacheca
elettronica" Bertolt Brecht fa capolino con i suoi versi:
Eppure lo sappiamo
anche l'odio contro la bassezza
stravolge il viso.
Anche l'ira per l'ingiustizia
fa roca la voce.
Noi che abbiamo voluto apprestare il terreno alla gentilezza
noi non si pote' essere gentili.
ma voi, quando sara' venuta l'ora
che all'uomo un aiuto sia l'uomo,
pensate a noi
con indulgenza."
Alessandro Marescotti
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tel.099/303686
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Chi volesse ricevere la ricerca "Voltana, protagonisti
raccontano", una raccolta delle storie di Voltana, dalla nascita
delle movimento cooperativo alla Resistenza, puo' scrivere ad
Alessandro Marescotti, c/o PeaceLink, c.p.2009, 74100 Taranto.
Il libro "La lotta non armata nella Resistenza" si puo'
richiedere a Giorgio Giannini, c/o Centro Studi Difesa Civile,
via della Cellulosa 112, 00167 Roma.
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--- Mercurio 1.12 Eval.
* Origin: PEACELINK, c.p.2009, 74100 Taranto, Italy (61:391/1.5)
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