Discorso di Alex Zanotelli - Fidenza, 18 marzo 1996

A cura del Cedoc - centro di documentazione per la pace
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7 - I tre poli del potere

Vi ho detto prima che a Nairobi c’è apartheid economica. Ma è un’apartheid che rispecchia l’apartheid economica globale: il 20% del mondo vive possedendo l’80% delle risorse di questo mondo. Le usa, le spende, le spande come vuole. E’ la grande forbice del 20% che si arricchisce a spese dei due terzi dell’umanità, che diventano sempre più poveri.

Questa apartheid economica sta portando a disastri incredibili. Vi cito la Banca Mondiale; non un istituto missionario, la Banca Mondiale, cuore di questo Sistema. La Banca Mondiale vi dice che a questo mondo ci sono un miliardo e centocinquanta milioni di esseri umani che sono inutili, azzerati. Cioè, non hanno più né possibilità di lavoro, né di essere aiutati in chiave di assistenza medica, nulla! Una volta i poveri almeno venivano sfruttati. Oggi i poveri non servono neanche più per essere sfruttati. Un miliardo e centocinquanta milioni di volti. Di questi almeno quaranta milioni all’anno muoiono di fame, in buona parte bimbi e donne.

Un sistema economico che vi porta a un macello del genere (capirete perché sono obbligato a dirlo) è un sistema ingiusto, immorale, è un sistema di peccato! Ecco la mia prima provocazione alla Chiesa: quand’è che la Chiesa avrà il coraggio di dire questo? A volte, in certi documenti, si è spinta a parlare di strutture di peccato. Ma qui c’è qualcosa di ben più grosso: è un sistema di peccato!

Parlavo l’anno scorso con padre Nolan, uno dei migliori teologi africani, un domenicano bravissimo, eletto ad essere Maestro Generale. Ha rifiutato per ritornare in Sudafrica a lottare contro l’apartheid. Mi diceva: "Alex, ma ti meravigli di questo? C’è voluto un secolo per le Chiese in Sudafrica prima di arrivare a dire che il sistema dell’apartheid era peccato. E ci sono arrivate alla fine, poco prima che l’apartheid crollasse. Di quanti secoli ancora avranno bisogno le Chiese per arrivare a dire che questo Sistema, che procura un disastro del genere, è peccato?". Questa è una cosa importante, fondamentale. Permettetemi di aiutarvi a cogliere cos’è questo Sistema, in pochissime battute. Uso i termini politici vostri (ormai in politica non si capisce più nulla; almeno io non ci capisco più nulla, se voi ci capite... Sento parlare di poli, di cespugli... E’ una giungla, altro che la giungla africana!): per me questo Sistema è fatto da tre poli (mi perdonerete se uso il linguaggio dei poli, ma forse richiama qualche cosa...). Il primo è il polo dell’economia; o, meglio, della finanza, perché oggi è predominante la finanza. A questo è legato il polo del militare. E terzo il polo dei mass-media. Un polo aiuta l’altro a reggersi in piedi.

Prima di tutto, l’economia. Se voi pensate che il 21 aprile andrete ad eleggere le persone che decideranno il vostro futuro, siete una banda di illusi! I vostri politici oggi possono decidere ben poco. Rendiamoci conto che chi decide sono le forze economiche. E’ l’economia, la finanza, che decide praticamente tutto! Questo è importante, se non lo comprendiamo stiamo qui a perdere tempo. Dobbiamo ritornare a parlare di primato dell’economico. L’altro giorno sono stato invitato a Roma ad un dibattito interno ai giudici, per capire un po' questo tipo di realtà. Ho parlato, me lo hanno chiesto, e ho ascoltato un professore che ha presentato il problema dell’economia mondiale, della finanza. Solo a sentir parlare di che razza di flussi ci sono oggi in chiave finanziaria... Mamma, che roba! Voi spostate miliardi e miliardi così, semplicemente, e fate miliardi e miliardi...

E’ un mondo virtuale, non c’è più neanche il mondo reale. E’ la finanza, è lì il cuore di tutto. Questo ormai spiazza via tutto: Stati, tutto... I giudici appunto si domandavano: "Ma allora cos’è lo Stato? Di grazia, cosa è lo Stato di Diritto?". Boh!

Se davvero è l’economia che decide tutto, non vi sorprende più neanche la vostra situazione politica. Vi sorprendete che non capite più cos’è la destra e cos’è la sinistra? Ma perché è un unico omologato economico. Non pensate mica che voi possiate distinguere i democratici dai repubblicani negli Stati Uniti: ma neanche per sogno! E’ la stessa realtà perché la politica è funzionale, semplicemente, a quello che l’economia decide, se no è fuori. E’ importante questo, è fondamentale.

Questo mondo economico, la finanza, che è il 20% del mondo, che detiene l’80% delle risorse di questo mondo, non potrebbe mai continuare a tenere botta, a controllare questo 80% dei prodotti, dell’energia, se non fosse per il potere militare. Se ancora credete che l’esercito italiano, che le armi servano a difendere i confini o le patrie, siete, di nuovo, una banda di illusi. Neanche Spadolini, che Dio l’abbia in gloria, credeva più a balle del genere! Le armi servono unicamente a mantenere sfruttamento e ricchezza, punto e basta! Il 20% del mondo non mollerà mai le armi. Mai, soprattutto quelle atomiche. Ormai non distinguete più l’economico dal militare. Sono un unico ed inscindibile legame, che è difficilissimo tagliare.

E qui permettetemi alcune battute gravissime sulla nostra situazione italiana. E’ incredibile il silenzio che avete mantenuto davanti ad una Finanziaria che ha tagliato le vostre spese sociali, mentre il bilancio della Difesa è salito da 25.000 a 31.000 miliardi. Per fare che cosa? Tra poco, lentamente (non passeranno certo per il Parlamento...), vi faranno trangugiare il Nuovo Modello di Difesa, che prevede un esercito di professionisti (e quando parlate di uomini forti, in questo paese, con l’esercito di professionisti, sapete cosa significa...). In questo paese, e perdonatemi se sono così duro, chi ha comandato in questi anni non è stato lo Stato di Diritto, sono state le forze economiche, congiunte con i militari. E il militare è tutto -coperto-, sapete molto bene da chi: dai servizi segreti, dalle logge, siano esse P2 come massoniche. E’ questo il cuore di tutto, non prendetevi in giro!


Continua ------------------->





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