Alex Zanotelli - Un Cristo di carne nella storiaDal mensile "Partecipazione" maggio-giugno 1996 della Comunità di CapodarcoE' chiaro che quel cuore, sia esso Roma che l'aristocrazia del tempio, non possono accettare, e Gesu' viene fatto fuori. Con un assassinio politico, con una morte riservata agli schiavi, e riservata ai sobillatori contro l'impero. Muore,ma, e questa e' la novita', l'Abba' -- come i bambini ebrei affettuosamente chiamavano i loro papa' -- il Papi e' fedele a quella vittima e proclama la fedelta' radicale a tutte le vittime di tutti i sistemi, perche' Dio non puo' accettare questo. E' questa la contemplazione alla quale vi vorrei invitare; a ritornare alla parola, a ritornare al cuore di questa parola, al sogno di Dio. Non illudetevi sulle elezioni di questi giorni. Non illudiamoci. Mi ha fatto piacere vedere l'opposizione che reagiva. Abbiamo almeno evitato il peggio, ed e' stata una grossa grazia. Ma guardate a quello che noi usiamo chiamare una speranza, non c'e' molto. Qui tocca a noi lavorare. Se avete avuto in quest'Italia un numero di riciclati cosi' spaventoso che si e' presentato a queste elezioni, e' perche' non e' stato fatto alcun lavoro dal basso. Quando io ero a Korogocho ho sentito la novita' che era in corso l'inchiesta "Mani pulite" e pensavo "ma che bello!". Ma pensate che la Germania sia piu' pulita di noi? Ma finitela, e' altrettanto corrotta. E' stata una grazia che abbiano alzato quel coperchio e abbiamo visto la realta' per quella che e'. Il problema e' stato che dietro "Mani pulite" non e' nato nulla di nuovo in questo Paese, non e' nato alcun movimento di igiene mentale, di trasparenza, di voglia di portare qualcuno di nuovo in alto, non e' nato. E se non nasce questo dal basso non aspettatevi nulla dall'alto. Il cuore del problema e' questo, e' l'economia. Il problema politico e' secondario in un mondo in cui tutto e' deciso dalle forze economiche, e se noi non operiamo, se non ci confrontiamo con i nodi vitali, quelli economici, tamponiamo di qua e di la', ci arrabbattiamo, perdiamo tempo ma non risolviamo nulla perche' il cuore di tutto e' l'economia. Ritornate al sogno di Dio, un'economia di uguaglianza, espressa da Mose' in quella manna che se veniva capitalizzata marciva, espressa in quella divisione delle terre che andavano un pezzettino ad ogni famiglia per la sussistenza. Le scelte economiche vi domandano una politica di giustizia, che vi domanda un Dio libero. Dio non e' il dio del sistema, e' il dio delle vittime. E se io sono qui questa sera e' perche' vengo da parte delle vittime.
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