Alex Zanotelli - Il voto che vale
Dal mensile "Partecipazione" maggio-giugno 1996 della Comunità di Capodarco
Rendetevi attivi e state attenti che voi non votate solo il 2I aprile: voi
votate ogni volta che fate la spesa, votate ogni volta che schiacciate il
telecomando, ogni volta che andate in banca sono voti che date al sistema.
Quando Berlusconi o la Rai vi chiedono dieci milioni di televisioni accese, e'
il momento di spegnere perche' sono voti quelli che vi chiedono. Non basta la
richiesta del Papa di digiuno televisivo in Quaresima: bisognerebbe arrivare al
punto che la famiglia italiana riuscisse a spegnere il televisore una settimana
al mese almeno, e di metterlo via per parlare, per pulirsi la testa. Dopo
questo voto, la cosa pericolosa e' che non e' nato nulla dal basso e che dunque
abbiamo
sventato il pericolo della destra, ma che dietro questa coalizione c'e' il
vuoto. Girando l'Italia dal Trentino a Palermo, dalle prostitute di Rimini, ai
magistrati, agli industriali, ai politici, ho due nette impressioni: ovunque
c'e' tantissima gente sana, minoranza ma consistente, poi c'e' una grande,
bella base fatta di associazioni, comunita', gruppi, gruppetti, gruppuscoli.
Nessuna grande nazione d'Europa ne ha tante e belle.
Tutto questo rimane sommerso, non fa opinione e questo e' grave. lo vi chiedo
che in ogni regione venga individuata una segreteria gia' operante di qualche
movimento e che accettasse di fare da punto di riferimento per i gruppi e le
associazioni della regione e perche' la loro posizione venisse rimpallata ai
giornali, alle televisioni, alla stampa con dieci, cento, mille firme in calce.
Usate le armi del nemico. Avete Internet, passatevi le informazioni con la
telematica. Don Dante Clauser, mio amico qui presente, dice sempre che quel
Gesu' di Galilea non era mica uno stupido, ci ha detto di essere furbi come i
serpenti, di usare tutte le armi. Guardate cosa e' successo nel caso del
Chiapas, con lo sciopero telematico. Migliaia di internettisti hanno chiesto di
essere accolti dalle banche dati del ministero Esteri e dalla Banca nazionale
del Messico e hanno bloccato il Messico per due ore intere al giorno, impedendo
loro qualsiasi contatto col mondo.
Dobbiamo far vincere davvero la vita.
I volti delle vittime
Volevo chiudere questa chiacchierata leggendovi un piccolo passo di
Brueggemann, un biblista americano. "E' fondamentale fare vedere a tutti la
grande menzogna che domina il mondo. E che e' all'origine della violenza
strutturale che miete vittime senza fine. Il vedere i volti delle vittime del
nostro sistema deve farci indignare. Senza indignazione, senza passione non
potra' mai succedere nulla di nuovo in questo mondo. La passione, la capacita'
di soffrire sono i nemici del mondo imperiale. L'economia imperiale e'
escogitata a bella posta per mantenere la gente sazia cosi' che non veda. La
politica imperiale e' fatta a bella posta per impedire che il grido degli
emarginati arrivi
fino a noi. La religione imperiale e' un oppio, cosicche' nessuno si accorga
della sofferenza reale nel cuore di quel Dio". C'e' sofferenza nel cuore di Dio
che dice nelle Scritture: "ho udito il grido del mio popolo". perche' oggi
l'immagine di Dio e' spesso un volto materno, quello di una donna che da' alla
luce i suoi figli e quindi non puo' fare a meno di sentirne la sofferenza. E'
nelle parole di Turoldo, "anche Dio e' infelice", forse perche' davvero questo
e' un Dio che cammina con noi, che lotta con noi, che vuole un mondo altro da
quello che abbiamo tra le mani. Ed ecco che io chiedo alle donne di non
vendersi a questo sistema maschilista che schiaccia e uccide. Dentro di loro
hanno l'amore per la vita, un senso profondo di non violenza, di tenerezza.
Fate diventare preponderanti questi vostri valori, questi vostri doni.
Allora ci sara' speranza. Tocca voi compiere questo processo.E Brueggemann
conclude dicendo che "Dio e' il Dio senza credenziali nell'impero, sconosciuto
nelle corti dei re, rifiutato nel tempio. La storia di questo Dio inizia quando
ha prestato attenzione al grido degli emarginati. Egli e' una persona capace di
piangere, di soffrire con loro".
Vi dico, con le parole di Gutierrez, "Guai a coloro che il Signore trovera' con
gli occhi asciutti".
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