CHIAMA L'AFRICA

campagna per una nuova solidarietà coi popoli africani


Sono spenti i riflettori sull'Africa, Donne e uomini di un Continente carico di storia sono stati cancellati dall'Interesse della pubblica opinione. Di loro ci si ricorda soltanto quando immani tragedie straziano il continente. E' vero. Esiste un'Africa dolente in cui la vita è resa difficile dalla guerra, dagli odi etnici, dalle condizioni economiche impossibili. Esistono milioni di profughi per motivi politici o economici, sono impediti di tornare alle proprie case. E' l'Africa dei derelitti, della gente che non ha patria, che non ha cibo, che è derubata perfino della propria dignità. L'Africa che non conta.

Ma esiste anche un'altra Africa; quella della gente che ogni giorno, tra enormi difficoltà, trova mezzi e ragioni di vita. L'Africa dell'arte, della musica, della poesia e della danza. L'Africa fiera delle proprie radici e della propria cultura. L'Africa della società civile che sa organizzarsi, che sa resistere alle dittature, che si ostina, nonostante tutto, a progettare un futuro diverso. Questa Africa vivente può divenire un grande laboratorio di ricerca e sperimentazione del nuovo. Può essere la culla dl una nuova progettualità.

Per questo lanciamo alla società italiana una grande sfida: il 2000, anche in occasione del Giubileo, sia !'anno della riconciliazione e della pace in Africa. II tempo che ci separa da questa data, sia, quindi, impegnato in un grande sforzo teso a raggiungere questo obiettivo.

Ci rivolgiamo alle Nazioni Unite e agli Organismi Internazionali perché il 1998, V' centenario della prima colonizzazione dell'Africa, venga dichiarato anno internazionale di solidarietà con l'Africa. Chiediamo al governo che l'Italia sl faccia promotrice di una iniziativa internazionale per trovare una soluzione equa al problema del debito estero dei paesi africani e per rilanciare, anche in termini nuovi, lo sviluppo del continente. Lanciamo un appello congiunto Unione Europea, Al Governo Italiano, alla Santa Sede, alle chiese e a tutti gii organismi umanitari perché si mettano in moto iniziative diplomatiche e popolari per trovare soluzioni politiche e umanitarie ai conflitti in atto. Smetta ogni traffico di armi e si moltiplichino le missioni di pace e di mediazione politica. C'è bisogno, infatti, di valorizzare le forze vive dei continente per stabilire un nuovo patto di conoscenza e di collaborazione per raggiungere la pacificazione.

Chiediamo agli organi di informazione di rimettere in prima pagina questa parte dimenticata del mondo. A tutti poi, ognuno secondo i propri ruoli e le proprie responsabilità, di mobilitarsi per accogliere dignitosamente l'Africa che, attraverso l'immigrazione, viene ad abitare con noi e per progettare forme di vita, di politica, di economia e di solidarietà che restituiscano ai popoli africani la dignità della quale sono stati derubati.


A cura del Gruppo Africa (Tel. 0501/810452; Fax 810600)
Tel. 0521 - 314263; Fax 0521-314269
Internet: gruppoafrica@geco.it C.N,C,A.net;


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