KenyaAffari d’oro per il taxi su due ruoteDi Eric Maino
Si dice che la necessità aguzzi l’ingegno e, in questo caso, non c’è dubbio che é vero. Nelle zone rurali del Kenya alcuni giovani intraprendenti hanno pensato di trarre vantaggio dalla condizione pietosa delle strade e dalla mancanza di veicoli per escogitare un modo di guadagnarsi da vivere. Si sono messi ad offrire trasporto con il cosiddetto “boda boda”, una bicicletta dotata di uno sgargiante sedile imbottito dietro il guidatore, sul quale siede il passeggero. Questo servizio navetta costituisce, in molti posti, il solo modo per muoversi. I boda boda sono nati una decina d’anni fa, quando alcuni giovani di Busia, una città al confine con l’Uganda, hanno cominciato a contrabbandare merci attraverso fra i due Paesi, in bicicletta. “boda boda”, infatti, deriva dalla parola “border”, confine, in lingua inglese. Gli stessi giovani hanno capito ben presto che le stesse bici che usavano per trasportare le merci dal Kenya in Uganda e viceversa, potevano essere usate anche per portare gente nei villaggi più sperduti, privi di altri mezzi di comunicazione. Questa innovazione ha preso piede, soprattutto nei villaggi più poveri e lontani dell’ovest, ma anche da molte altre parti remote del Kenya . Considerando il fatto che, secondo il rapporto governativo 2001 sullo sviluppo rurale, circa il 90% delle strade kenyote non è asfaltato e molte di queste non sono percorribili dalle macchine, il boda boda è diventato un mezzo di trasporto versatile, rapido ed affidabile. Peter Kiilu, Commissario della Provincia Occidentale, stima che nella sua giurisdizione operino ormai ben 200.000 boda boda. Un’attività che, a suo parere, ha creato opportunità di lavoro per molti giovani, contribuendo ad attenuare problemi sociali come il crimine, la promiscuità e l’uso della droga. Il boda boda rappresenta, ormai, una delle migliori fonti di reddito, soprattutto per giovani diplomati che rimarrebbero altrimenti disoccupati. Nel distretto di Bungoma, per esempio, un operatore può guadagnare sui due dollari e mezzo netti al giorno, dopo essersi pagato i pasti e le eventuali riparazioni della bici. Si tratta di un introito decisamente più alto di quello medio di maggior parte della popolazione della zona. Oltre il 50% dei kenyoti guadagna e tira malamente a campare con meno di un dollaro al giorno, secondo il Documento Strategico di Riduzione della Povertà del 2001. Un’entrata che, purtroppo, non è generalmente sufficiente per nutrire, vestire e, quando è necessario, sostenere spese mediche di una famiglia. Il ventiseienne Peter Wanyonyi, che fa la spola dalla strada asfaltata al villaggio nel Distretto di Bungoma, ci dice: “Le opportunità di lavoro sono praticamente inesistenti e, dovendo scegliere fra vivere o morire, ho scelto il boda boda. Quando ho finito le superiori sei anni fa, le prospettive di lavoro erano scarse e sul mio futuro tirava un’aria molto brutta, e non sapevo da che parte voltarmi per trovare il modo di sopravvivere.” Il giovane racconta che come “per grazia di Dio” suo padre gli ha dato sua bicicletta, incoraggiandolo ad usarla come taxi, col risultato insperato che oggi vive confortevolmente e può nutrire ed educare i suoi due figli. Henri Tibuka, un ventenne del Distretto di Kakamega, ha finito la scuola l’anno scorso e ci racconta: “ Sapevo di dovermi inventare qualcosa per guadagnarmi da vivere e, vedendo la maggior parte dei miei compagni che faceva il taxista in bicicletta, mi sono unito a loro, buttandomi nella mischia.” Tibuka chiede 5 scellini ( circa 0,06 dollari) al chilometro e percorre in media 50 chilometri con passeggeri paganti, al giorno. Tutto sudato, Tibuka prosegue dicendo che è dura pedalare su quelle strade sconnesse, ancor peggio su mulattiere e sentieri dove è più pericoloso che inoltrarsi attraverso la giungla; bisogna essere molto in gamba a non cadere, rischiando di fare del male al passeggero. Per rendere più gradevole la corsa, buona parte dei ciclisti si è dotata di una radio a transistor, fissata sulla bici. Ha imbottito il portapacchi, dotandosi perfino del campanello… Gli affari salgono vertiginosamente alla fine dell’anno, quando molta gente che vive in città, torna al villaggio per le festività natalizie. Mary Mogambi, un’insegnante elementare della Provincia di Nyanza, sostiene che questi ragazzi sono una benedizione, perché prima non si poteva far altro che andare a piedi, percorrendo lunghe distanze, arrivando tardi e perdendo incontri importanti. Ora tutto è facile e comodo grazie a questo rapido servizio. Boda boda è ormai diventato una specie di marchio, una parola familiare di uso comune. Questi bici-taxi hanno molteplici impieghi: fanno da trasporto scolastico per alunni ed insegnanti, sono al servizio di impiegati ed operai ed hanno perfino trasportato ministri ed altri personaggi importanti. In certi casi fanno anche da ambulanza di villaggio. Uno di questi ciclo tassisti racconta che quando qualcuno s’ammala è d’obbligo che loro si alzino anche a notte fonda e trovino il modo di raggiungere l’ospedale, che è puntualmente situato molto lontano. Questi originali tassisti godono di ottima reputazione, di gente onesta e affidabile. Alcuni commercianti di villaggio si fidano a tal punto di loro da affidargli anche 1.000 scellini (13 dollari), una bella somma da queste parti, per acquisti da effettuarsi per loro conto da grossisti in città. A questo proposito, un tal Joel Sifuna, commerciante di Busia che se ne serve da più di cinque anni, conferma, dicendo che questi ragazzi: “ Non perdono un colpo, sono seri… altrimenti, se così non fosse, il nostro denaro sparirebbe subito, dissolvendosi in meno di cinque minuti.” Per fare l’operatore di boda boda si deve ovviamente possedere una bicicletta, che costa dai 3 ai 4.000 scellini, dai 39 ai 52 dollari americani. In ogni villaggio c’è un’associazione di boda boda, la cui quota di adesione è di 500 scellini (6,5 dollari) ai quali vanno aggiunti 20 scellini di contributo giornaliero. Il ciclo taxista Wanyonyi, che è anche Segretario Generale dell’Associazione Pro-Boda Boda Lumboka del Distretto di Bungoma, spiega che questo denaro viene usato per casi di necessità o di emergenza, come prendersi cura di un operatore malato o pagare i danni eventualmente causati da un autista a un suo cliente. Poi, aggiunge che quando ci si iscrive all’Associazione si riceve una tessera, un numero di riconoscimento e una targhetta con il numero di bicicletta. Tutto ciò viene fatto con l’obiettivo di esercitare il massimo controllo e tenere alla larga abusivi ed impostori che cercano di infiltrarsi nei ranghi di questa professione. Il Segretario afferma poi che il controllo della qualità del servizio è fondamentale. Qualche volta può capitare che un operatore si comporti male con un cliente e, se l’Associazione lo viene a sapere, può rintracciarne il responsabile e redarguirlo come si deve. La gente dei villaggi ha imparato a chiedere la tessera di identificazione, prima di essere trasportata. Questo insieme di regole e controlli ha consentito alla professione dei ciclo taxisti di assicurarsi eccellenti relazioni e la massima stima all’interno delle comunità. Wanyonyi conclude spiegando che prima che si formassero le Associazioni e ci si assicurasse la massima disciplina di servizio c’erano in giro parecchi delinquenti che derubavano i passeggeri e violentavano le donne trasportate. Questi fatti stavano minacciando fortemente la reputazione di tutti gli operatori e si correva perfino il rischio che all’intera categoria venisse impedito di continuare a lavorare. Ma, ora, le cose sono quasi del tutto a posto e sotto controllo e tutto lascia credere che ci sia un brillante e prospero futuro per questo innovativo servizio. L’allora Ministro delle Finanze Chris Okemo, nella legge finanziaria 2001, pensò bene di esentare dalle tasse l’acquisto delle biciclette, un gesto che riscosse naturalmente un’accoglienza trionfale da parte degli operatori di boda boda. Okemo, nel suo discorso alla presentazione della legge, fece notare che questo mezzo di trasporto è essenziale nelle aree rurali e dovrebbe essere reso accessibile praticamente a chiunque. “È un dono di Dio!”, commentarono i ciclo taxisti della Provincia di Nyanza. Il signor Okemo dimostra grandissima lungimiranza ed è anche un appassionato utente di boda boda, ogni volta che viene a visitare le campagne di Busia. E’ un uomo che sa e apprezza quanto è essenziale il nostro servizio! All’inizio la gente era scettica sui boda boda, ma ora i ciclo taxi fanno parte della vita quotidiana, spiega Enock Wafula, che opera nel Distretto di Lugari, ed aggiunge che: “Finchè il governo trascurerà le aree rurali questo tipo di taxi avrà uno spazio enorme, come i matatu ( minibus ) in città. Non abbiamo alcun dubbio che questo tipo di trasporto diventerà una gigantesca attività locale, con milioni di operatori in tutto il Paese…..” Il dottor Alfred Baraza, medico di una clinica privata del Distretto di Bungoma, fa presente che il mestiere di autista di boda boda ha le sue conseguenze mediche negative, e ci dice: “So che questi ragazzi guadagnano bei soldi, ma non devono essere sottovalutate le complicazioni mediche associate ad un lavoro tanto gravoso ed impegnativo sul piano fisico come il loro”. “ Innanzitutto questi ciclisti non si nutrono in maniera adeguata, per cui la loro salute si deteriora facilmente. Inoltre, per via delle strade polverose e del freddo che soffrono spesso, si prendono facilmente polmoniti, bronchiti e brutte influenze. Alcuni vanno soggetti a calcoli per l'eccessiva sudorazione e la formazione di acidi in eccesso.” Baraza ha diagnosticato personalmente queste patologie in molti ciclo-taxisti e li ha consigliati di coprirsi di più quando fa freddo ed indossare delle mascherine, quando la strada è polverosa. Ma, soprattutto, si è raccomandato che si nutrano appropriatamente, spiegando che su questo punto non possono transigere, per la loro salute. Il professor Job Shitanda, del Dipartimento di Economia all’Università Moi di Nairobi, si congratula con i ciclisti del boda boda per la loro bravura e ritiene, addirittura, che questa attività assumerà dimensioni “gigantesche”. Nel mondo del lavoro, conclude, sono necessari creatività, abilità e serietà, tutte doti chiaramente dimostrate da questi ragazzi, che sanno bene come trarre un giusto profitto dal loro lavoro. Ma, denuncia anche il fatto che il governo dovrebbe attivarsi al più presto, offrendo prestiti, formazione e leggi protettive, in modo che questi giovani possano espandere nel modo migliore questa interessante attività.
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