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N.51 Settembre

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Zambia

Travolti dai rifiuti

Di Gershom Ndlovu e Benedict Tembo

Un gruppo di giovani disoccupati ha avviato a Lusaka un’inedita attività di raccolta differenziata dell’immondizia nelle strade, con relativa selezione e vendita di tutto ciò che riescono a recuperare. È un piccolo aiuto alla disastrosa situazione ambientale che si è creata in Zambia per l’impossibilità di smaltire i rifiuti.

La comunità della township di Chipata, un insediamento spontaneo nei dintorni della capitale dello Zambia, soffre di un problema tipico di tutti i centri urbani maggiori, specie se non pianificati: anche qui la popolazione riempie di rifiuti le strade con sacchetti di plastica, imballaggi di cartone, scarti di frutta e verdura ed altri rifiuti di ogni genere gettati senza ritegno dove capita. Ma, un gruppo di giovani disoccupati sta tentando di mettere in qualche modo le cose a posto. I partecipanti al Progetto Comunitario detto Asaza ( che significa “giovani” in una delle lingue locali), offrendo a tutti un significativo esempio di civismo, si sono messi a raccogliere i rifiuti, riuscendo a trarre dall’operazione discreti guadagni.

L’obiettivo principale del Progetto Comunitario è quello di raccogliere l’immondizia, farne una cernita e venderne la componente riciclabile. I giovani, per esempio, selezionano e vendono le ossa animali ai produttori di ceramica, che se ne servono come componente della lavorazione. Il materiale non riutilizzabile viene regolarmente portato alle discariche pubbliche. Raymond Banda, uno degli ideatori del progetto, ci ha spiegato che l’idea gli è venuta vedendo tanta immondizia per le strade del suo quartiere e considerando, insieme ai compagni, che si sarebbe potuto dare una ripulita facendo dei soldi allo stesso tempo. Non restava che identificare a chi si sarebbe potuto vendere tutto quanto fosse recuperabile ed il progetto era bell’e fatto.

I membri di Asaza, fra le altre cose, in punti strategici della township si sono messi a costruire piccoli depositi in muratura dotati di vari compartimenti per le diverse categorie di rifiuti. Ai residenti chiedono semplicemente di separare i rifiuti e gettarli lì, invece che per strada. Daniel Mulenga, portavoce della Municipalità di Lusaka, ha riferito in un’intervista che la città, con più di 2 milioni di abitanti, produce circa 1.000 tonnellate di rifiuti al giorno, che il servizio di nettezza urbana non è in grado di raccogliere e smaltire, se non in piccola parte.

Mulenga ha spiegato che il problema principale consiste nella totale mancanza di attrezzature adeguate, disponendo di soli tre camion compattatori e tre trattori per servire l’intera città. In certe aree, come il centro o la zona commerciale centrale, si dovrebbe eseguire la raccolta ogni giorno, ma, al momento, si riesce a farla solo due volte alla settimana. Il portavoce ha proseguito spiegando che per assicurare un servizio adeguato avrebbero bisogno di 100 camion e, solo con questo numero di mezzi, potrebbero servire adeguatamente tutti i quartieri della città. Invece, perderanno presto anche i tre trattori che stanno per essere radiati dal servizio in quanto ormai praticamente inutilizzabili.

Ma, ciò che ha complicato maggiormente le cose a Lusaka, città che sta crescendo vertiginosamente con sempre più numerosi e affollati insediamenti spontanei, è il fatto che il Consiglio Ambientale dello Zambia ( ECZ ) ha chiuso l’unica discarica legale situata presso la township di Libala, a sud est della città. Ciò è avvenuto più di un anno fa per prevenire la contaminazione della falda acquifera che rifornisce d’acqua potabile quasi tutta la capitale. Un’altra ragione che ha portato alla chiusura della discarica é che l’area circostante è stata inopinatamente destinata a sviluppo residenziale e la gente ha già cominciato a costruire le proprie case proprio lì, intorno al mefitico deposito. La Municipalità si sta disperatamente dando da fare per trovare un altro sito, ma, al momento, utilizza una vecchia discarica illegale situata vicino ad un cimitero, nell’area di Chingwere, alla periferia nord della città.

Mulenga ha confermato che l’ECZ ha autorizzato la Municipalità ad utilizzare temporaneamente questa discarica a condizione che, una volta individuato un sito permanente, tutti i rifiuti vengano debitamente trasferiti dall’attuale deposito provvisorio. Il portavoce ha inoltre comunicato che la DANIDA, l’Agenzia per lo Sviluppo Danese, sta fornendo alla Municipalità i fondi e le attrezzature per allestire una nuova discarica in un sito da scegliersi fra quelli che sono già stati identificati. Una parte del denaro è destinato anche alla riabilitazione della discarica di Libala, di cui si è detto.

Kwali Mfuni, responsabile del settore Educazione e Comunicazione Ambientale dell’ECZ, ha ammesso in un’intervista che il sistema di gestione dei rifiuti in Zambia è ben lontano dall’essere soddisfacente. Ha anche reso noto che l’ECZ, con altre agenzie ed enti interessati, sta mettendo a punto una strategia per coordinare meglio la gestione dei rifiuti che preveda l’utilizzo di un sistema consultivo efficace fra tutti i gestori e gli utenti di questo servizio.

La Mfuni ha aggiunto che gli imprenditori devono integrare l’attività delle autorità locali che non dispongono di risorse adeguate per un’appropriata gestione dei rifiuti, affermando: “Di fatto, i privati sono già fortemente presenti nella gestione dei rifiuti a Lusaka e nella Provincia del Copperbelt, dove si trova la maggior parte delle miniere e delle relative industrie di trasformazione. Ma, il problema ancora da risolvere è l’introduzione delle società private nella gestione delle discariche, poiché finora si occupano solamente del trasporto dei rifiuti.” Queste società, ha aggiunto, operano in aree a bassa e media intensità di popolazione, dove i residenti pagano per vedere i loro rifiuti rimossi regolarmente, ma non entrano nei quartieri poveri densamente popolati dove la gente non è in grado di sborsare nulla per il servizio.

La responsabile dell’ECZ ha aggiunto, infine, che le Municipalità non rispettano in modo soddisfacente i regolamenti dell’ECZ per la gestione delle discariche. Una delle condizioni più importanti stabilite dal regolamento, ma troppo spesso disattesa, prevede la presenza permanente di personale alla discarica con la responsabilità, non solo di separare il materiale biodegradabile da quello non biodegradabile, ma anche di prevenire il furto di pericolosi alimenti andati a male da parte di recuperanti che li rivendono senza scrupolo ai negozianti della città. Come sottolinea il numero di settembre-dicembre 2001 della rivista Enviro-Line dell’ECZ, lo Zambia produce più rifiuti oggi di quanti ne abbia mai prodotti nella sua storia. La pubblicazione constata il fatto però che le Municipalità, cui ne è affidata la responsabilità della gestione, non sono, data la mancanza di mezzi, assolutamente in grado di assumersela.

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