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N.54 Dicembre 2002 - Gennaio 2003

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Ghana

Come sempre: risolvono le donne

Di Santuah Niagia

La regione settentrionale del Ghana, nonostante sia a forte vocazione agricola, soffre il peso della fame e della malnutrizione. Si stanno però adottando iniziative locali e nazionali rivolte a migliorare la sicurezza alimentare delle famiglie grazie all’impegno delle contadine arrivano i primi risultati.

Ottobre e’ l’unico mese dell’anno in cui nel Ghana settentrionale il cibo e‘ abbondante, per cui non c’e’ da meravigliarsi se da queste parti il 36% dei bambini sotto i 5 anni è malnutrito. Fortunatamente, alcune iniziative a livello locale e nazionale destinate a migliorare la sicurezza alimentare delle famiglie stanno ottenendo importanti successi. Fra i Kassena-Nankana, una popolazione di 150,000 persone, Ottobre é chiamato “ Wondabu Chana” che significa “ Il mese in cui a nessun bambino manca il cibo necessario”

In Luglio, il raccolto precoce del miglio attenua generalmente il periodo di carestia, che dura ben sei mesi, da Gennaio a Giugno. Poi, ad Ottobre, viene raccolta in abbondanza l’arachide, che costituisce l’ingrediente di base per preparare minestre di ogni tipo che sono alla base di ogni pasto; in questo periodo si raccolgono anche patate dolci ed altri tuberi.

Nello stesso periodo, nella parte centrale del distretto, irrigata, si raccoglie il riso, per lasciare di seguito il posto alla coltivazione dei pomodori, che costituiscono la principale e più redditizia produzione agricola della zona. Anche nelle case più povere, almeno in questo periodo il cibo abbonda ed avanza, ma, comunque, come si è detto sopra, non si vive certo nell’abbondanza da queste parti, dove il periodo delle vacche grasse non dura più di pochi mesi.

In ogni caso, anche quando i raccolti sono migliori, non rimane mai abbastanza cibo da coprire le necessità della lunga stagione secca. In tutto il Nord Est e in particolare nel Nord del Ghana, possiamo dire in generale, fame e malnutrizione sono due facce costanti della stessa moneta, la povertà. La percentuale di ghaneani definiti poveri e’ scesa dal 51% nel 1991/92 al 43% nel 1998/99, ma viceversa, e’ aumentato il numero dei “più poveri”, e questo nelle campagne. A causa delle dure condizioni meteorologiche i raccolti sono generalmente molto poveri, con l’effetto di non assicurare nutrizione insufficiente, che a sua volta aggrava la mortalità e l’impatto delle malattie infettive.

Nelle tre regioni settentrionali del Ghana, il tasso di malnutrizione fra i bambini sotto i 5 anni e’ tre volte più alto che nell’area della capitale, Accra. Si attribuisce la causa della malnutrizione dei bambini e delle mamme all’insicurezza alimentare delle famiglie, ma la scarsità alimentare e la malnutrizione non sono purtroppo peculiari del solo Ghana settentrionale.

La FAO stima che nel biennio 97/ 99 c’erano nel mondo 815 milioni di persone malnutrite, di cui 777 nei paesi in via di sviluppo. Povertà, fame e malnutrizione sono paradossi ricorrenti. Si dice che al giorno d’oggi si producano nel mondo abbastanza cereali da poter provvedere ad ogni essere umano del pianeta circa 3500 calorie al giorno, quanto basta per rendere quasi tutti grassi e pasciuti. Secondo la rivista World Watch, l’aumento di produzione alimentare verificatosi negli ultimi 35 anni, ha superato del 16% crescita della popolazione mondiale. Questo fenomeno é stato anche osservato nel Ghana settentrionale dove la maggioranza della popolazione é dedita all’agricoltura. La notevole quantità di cereali prodotta in normali circostanze sarebbe sufficiente a sfamare tranquillamente la popolazione. La regione produce principalmente patate dolci, mais, miglio, arachidi, pomodori e altri prodotti. Ciononostante, ancora il 37% dei bambini sotto i 5 anni nel Ghana settentrionale é malnutrito, contro il 12% nella regione della capitale, la quale dipende dalla fornitura di generi alimentari prodotti proprio nel nord del paese.

Secondo la FAO, la crescita della produzione alimentare, fin dal 1950, ha sopravanzato quella della popolazione in ogni continente, eccetto l’Africa. L’American Association for the Advancement of Science ha evidenziato, in un suo studio del ‘97, che il 78% dei bambini malnutriti sotto i 5 anni dei paesi in via di sviluppo vive in Stati che producono eccedenze alimentari. L’assurdità é che molti di questi paesi nei quali l’incidenza della carestia é crescente esportano molti più prodotti agricoli di quanti ne importino. I paesi dell’Africa sub-sahariana con circa 213 milioni di persone cronicamente malnutrite, continuano ad esportare cibo anche durante le più disastrose siccità e carestie. Durante una delle peggiori siccità ricordate, tra la fine degli anni ’60 e l’inizio dei ’70, il valore delle esportazioni agricole della Regione, pari a 1,25 miliardi di dollari, rimase tre volte maggiore del valore dei cereali importati.

Ma, non tutte le speranze sono perdute. L’Istituto Gia Nabio per lo Sviluppo Agro Forestale nel Distretto di Kassena-Nankana ha vinto un premio nazionale per le sue iniziative in ambito agroforestale, volte alla reforestazione. Un’azione che non si é limitata alla messa a dimora degli alberi, ma si é estesa anche al varo di un programma mirato ad incoraggiare le contadine ad espandere la produzione di alimenti per aumentare le riserve alimentari famigliari; ciò è avvenuto fornendo sementi, aratri e buoi durante la stagione delle piogge. Le donne hanno operato in gruppi di dieci accedendo in questo modo ai finanziamenti. Ogni gruppo ha ricevuto un bue, un aratro e ogni membro del gruppo due sacchi di sementi d’arachide, per un valore complessivo di 700 dollari, restituibili in due stagioni agricole.

Daniel Luguzuri, direttore dell’Istituto, afferma che sono state scelte le donne per beneficiare del programma mirato a migliorare le loro condizioni economiche poiché in molte famiglie del Ghana settentrionale, sono proprio loro che ne garantiscono il sostentamento. Dopo la stagione del raccolto, le donne restituiscono il prestito con un 15% d’interesse. Esiste anche un altro schema studiato per mettere le donne in condizione di accumulare alimenti dopo il raccolto per rivenderlo in seguito: si tratta di un progetto pilota appena partito lo scorso ottobre, di cui stanno beneficiando 900 donne.

In un altro programma, denominato Iniziativa Speciale del Presidente, il presidente del Ghana, John Agyekum Kufuor, sta promuovendo su scala nazionale nuove coltivazioni pregiate ad alto valore aggiunto. Un prestito di 40 milioni di dollari é stato reso disponibile per promuovere la produzione di ananas e olio di palma. Il programma sta già sostenendo la produzione su larga scala di manioca, la quale contribuisce, da sola, per il 22% al prodotto lordo agricolo del paese, facendone in tal modo la più rilevante produzione agricola del Ghana in questo momento.

Il precedente governo ricevette un prestito di 9 milioni di dollari per promuovere alcune varietà agricole con un progetto della durata di 6 anni denominato: “Root & Tuber Improvement Programme”. A tre anni dall’avvio del progetto la produzione nazionale di manioca era significativamente cresciuta fino a circa 8 milioni di tonnellate annue. L’Iniziativa Speciale del Presidente per la manioca ha però ricevuto da alcuni settori dei media severe critiche riguardanti la supposta tossicità di 4 varietà fra quelle promosse. Le varietà in questione, Afisiafi, Tekbankye, Basafitaa e Glebmoduade sono state diffuse fra gli agricoltori dal Ministero dell’Agricoltura nel 1993, basandosi sul loro potenziale in termini di maggior resa e resistenza alle malattie. Un portavoce del governo, l’onorevole Asiedu Nketia, ha ammesso in Parlamento che le 4 varietà incluse nel programma presidenziale hanno un potenziale cianogeno allo stato grezzo, ma ha ribadito che, una volta processate, sono sicure per il consumo umano. Ha assicurato i critici che, dopo il trattamento, nella manioca in questione, la quantità potenziale di cianogeno contenuta si ridurrebbe drasticamente, rendendola completamente sicura per l’alimentazione.

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