Torna alla homepage
    
Cerca nel sito con FreeFind
Clicca per mandare un email Scrivi a PeaceLink
Homepage  |  Chi siamo  |  Come contattarci  |  Mappa del sito  |  Come navigare nel sito  |  Aiuta PeaceLink
Editoriale

PeaceLink-News
L'agenzia stampa di PeaceLink

PeaceLink database
Una banca dati in cui sono state organizzate informazioni utili sulle associazioni e le riviste dell'area ecopacifista e del volontariato.

PeaceLink-Dossier

PeaceLink-Libri
Libri per imparare e aiutare

Appelli
Appelli medici e diritti umani violati

Appuntamenti
Calendario delle iniziative di Pace in Italia


Sostieni la telematica per la pace, versa un contributo sul c.c.p. 13403746 intestato ad Associazione PeaceLink, via Galuppi 15, 74010 Statte (TA) - PeaceLink 1995/2000

Grozny bombardata

Rassegna stampa Sulla Cecenia

Internazionale N. 84 - 23 GIUGNO 1995
168 ORE - I fatti e le notizie della settimana
In primo piano

L'ASSALTO CECENO A BUDENNOVSK


Torna alla rassegna stampa
I combattenti ceceni sono penetrati mercoledì 14 giugno nella cittadina russa di Budennovsk, che ha 50mila abitanti e si trova a circa 100 chilometri dal confine con la Cecenia. Il gruppo, composto da un centinaio di ceceni con armamenti pesanti, ha assaltato la sede della polizia locale, quella del controspionaggio, e ha issato la bandiera cecena sul tetto del palazzo del Comune. Decine di civili sono stati uccisi durante l’operazione, che è proseguita con la cattura di diverse centinaia di ostaggi all’interno dell’ospedale.

L’assalto ha avuto luogo proprio quando l’avanzata delle truppe russe in Cecenia sembrava diventata inarrestabile, con la caduta di Chatoi, l’ultimo bastione degli indipendentisti del generale Dudaev. Dudaev ha dichiarato all’agenzia Tass che non ha ordinato lui questa azione "che scredita la lotta per la libertà del popolo ceceno". Boris Eltsin, da Halifax dove si trovava per la riunione del G7, ha commentato: "Questa azione di una crudeltà senza precedenti" dimostra che "la lotta per la liberazione e l’indipendenza era una semplice copertura per dei criminali". Il commando ceceno chiedeva "l’arresto immediato dei combattimenti in Cecenia e il ritiro delle truppe di Mosca". Il gruppo è diretto da Shamil Bessaev, uno dei più celebri comandanti delle forze cecene del generale Dudaev.

All’alba di sabato le truppe del ministero degli Interni russo hanno tentato l’assalto all’ospedale causando, come era prevedibile, molte vittime, anche perché i ceceni si facevano scudo degli ostaggi e le truppe russe hanno attaccato con armi pesanti e mortai. Duecento ostaggi sono stati così liberati. È seguita una tregua e la liberazione di alcune donne e bambini. Alle 14 di sabato nuovo attacco delle truppe russe, senza altro risultato che l’aumento del numero delle vittime. I parenti degli ostaggi hanno cominciato a far pressione sulle truppe chiedendo un cessate-il-fuoco.

Un accordo è stato raggiunto nella notte tra domenica 18 e lunedì 19 giugno tra il capo dei ceceni Shamil Bassaev e il primo ministro russo Chernomyrdin. Quest’ultimo ha persino promesso di porre fine alle operazioni militari in Cecenia.

Lunedì 19 giugno il commando ceceno ha lasciato l’ospedale con sette autobus, tenendo un centinaio di ostaggi "volontari" per proteggere il ritorno del gruppo in Cecenia. Gli altri ostaggi sono stati tutti rilasciati. Molti di questi hanno avuto parole dure per le truppe russe dislocate fuori dall’ospedale, che hanno sferrato gli attacchi del sabato precedente, e per Boris Eltsin. Il commando ceceno è arrivato in Cecenia più di 24 ore dopo essere partito dalla città di Budennovsk, e ha liberato, rispettando gli impegni presi, i 140 ostaggi "volontari" che li hanno accompagnati nel viaggio fino al villaggio ceceno di Zandak. Il convoglio ha percorso il tragitto di 300 chilometri molto lentamente per le continue interruzioni e deviazioni imposte dalle truppe russe. Una volta che gli ostaggi sono stati liberati, i russi hanno fatto sapere che le ostilità in Cecenia riprenderanno se i ceceni non consegneranno i responsabili dell’assalto.

L’OPERAZIONE RUSSA IN CECENIA

Le truppe russe sono entrate in Cecenia l’11 dicembre 1994. Il palazzo presidenziale della capitale Grozny è stato preso il 19 gennaio. A metà febbraio Grozny è praticamente distrutta. Restano 70mila persone in una città che ne contava 400mila prima della guerra. In marzo le forze russe organizzano la "pulizia" della capitale cecena. A metà aprile l’esercito lascia il controllo di Grozny alle sole truppe del ministero degli Interni (gli Omon). Sugli altri fronti le truppe russe sono impegnate in una vasta offensiva contro la resistenza cecena, ma non ottengono quel che volevano: sconfiggerla prima delle celebrazioni del 9 maggio. Il 13 giugno le forze russe fanno cadere Chatoi, ultimo importante bastione della resistenza cecena, dopo violenti combattimenti che sono durati più di una settimana. È all’indomani della caduta di questa città che il commando ha preso d’assalto Budennovsk (Libération, Le Monde, Reuter).