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Rassegna stampa Sulla CeceniaInternazionale N. 115 - 2 FEBBRAIO 1996UN APPELLO PER NON DIMENTICARE LA CECENIA
Torna alla rassegna stampa Un gruppo di intellettuali di tutto il mondo ha pubblicato su Le Monde un appello contro il silenzio occidentale sulla guerra in Cecenia. "Poiché nessuna immagine arriva per commuovere, poiché i giornalisti e i soccorritori non possono entrare nei luoghi del massacro, cerchiamo di riflettere, di fare qualche conto. Le autorità militari russe ammettono che in un anno di guerra i morti in Cecenia sono stati 50mila. (...) Perché i massacri della Cecenia lasciano indifferenti le autorità morali, politiche e religiose? Ci viene detto: è una questione interna russa. Può essere. E allora? (...) Quale altra potenza europea potrebbe permettersi di distruggere tanto brutalmente una delle sue province? Ma la Russia è nostra amica, essa merita più critiche sincere che ipocriti accomodamenti. (...) È possibile approvare un tale sistema di pacificazione come garanzia di sicurezza europea e innalzare un simile tipo di ordine come principio dell’Ocse? (...). La nostra complicità taciturna e muta, i nostri crimini di non assistenza a un popolo in pericolo non possono certo essere imputati all’ignoranza e alla mancanza di immaginazione. Si possono spiegare solo con la paura. La Russia resta la seconda potenza nucleare. Essa preoccupa. (...) Preferiamo perciò volgere lo sguardo altrove. Non vogliamo pensare a ciò che un domani potrebbero tentare in più grande stile capi moscoviti più risoluti o più folli, sempre così poco controllati e sempre meno controllabili. La nostra angoscia è cattiva consigliera. Dando il via libera ai generali macellai del Cremlino, non facciamo altro che contribuire allo sviluppo di un ingranaggio fatale. (...) L’assoluta passività delle democrazie è insopportabile. L’inerzia della Comunità europea e del suo Parlamento non stupiscono più, spaventano. L’infinito silenzio del mondo sgomenta. Vladimir Boukovski, Daniel Cohn-Bendit, André Glucksmann, Czeslaw Miloscz, Peter Shneider, Susan Sontag, Jerzy Turowicz (Le Monde).
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