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Rassegna stampa Sulla CeceniaInternazionale N. 132 - 31 MAGGIO 1996Attualità e cronaca - Politica, economia, diplomazia, conflitti, diritti umani NUOVO ACCORDO DI PACE PER LA CECENIA
Torna alla rassegna stampa Mosca. Il 27 maggio il presidente russo Boris Eltsin ha ricevuto al Cremlino una delegazione di indipendentisti ceceni, guidati dal loro capo, Zelimkhan Jandarbiev. L’accordo raggiunto prevede un cessate il fuoco a partire dal 1° giugno, la liberazione di tutti i prigionieri e la continuazione dei colloqui. Nel testo dell’accordo niente sembra indicare che siano stati fatti dei progressi rispetto alla tregua di luglio, che non venne mai applicata. La differenza sta nella garanzia personale offerta da Eltsin, che ha definito l’accordo "storico". Per sottolineare il suo ruolo decisivo e la decisione di incontrare i "terroristi" ceceni, Eltsin si è recato a Grozny, dove ha ribadito la sua intenzione di completare il graduale ritiro delle truppe russe entro settembre [28]. Ma la pace è ancora lontana: una bomba è esplosa nella capitale cecena il giorno dopo la visita di Eltsin, uccidendo due soldati russi. Nonostante tutto, le parti hanno confermato che continueranno a trattare (Reuter).
DUE ANNI DI GUERRAAgosto 1994: Boris Eltsin dichiara che un intervento armato in Cecenia sarebbe inammissibile. Mosca lancia "l’opposizione democratica armata" al regime di Djokhar Dudaev, che dal 1991 reclama l’indipendenza da Mosca. Novembre: i carri armati dell’opposizione attaccano il palazzo presidenziale, Vengono respinti. L’aviazione bombarda Grozny.11 dicembre: le truppe russe, circa 40mila uomini, attraversano la frontiera cecena e cominciano l’assedio della capitale. Secondo le stime di Mosca, le manovre dovrebbero durare qualche ora, invece ci vorrà più di un mese solo per permettere all’esercito di raggiungere il palazzo presidenziale. Aprile 1995: i soldati russi fanno una strage nel villaggio di Samachki, uccidendo numerosi civili. 14 giugno: raid di un commando ceceno a Budennovsk. I russi intervengono uccidendo 150 persone senza prendere i ribelli. 30 luglio: viene annunciato il primo accordo militare, in base al quale le truppe russe si ritirerebbero in cambio del disarmo dei ribelli. Gennaio 1996: altri raid dei guerriglieri ceceni, che si concludono con centinaia di morti. 31 marzo: Eltsin annuncia un piano di pace e promette la fine delle operazioni militari. 21 aprile: viene ucciso il leader dei ribelli, Djokhar Dudaev, subito sostituito da Zelimkhan Jandarbiev. Cominciano le trattative di pace. La guerra ha provocato circa 30mila vittime (Reuter).
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