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Grozny bombardata

Rassegna stampa Sulla Cecenia

Internazionale N. 66 - 17 FEBBRAIO 1995

CECENIA, CIVILI SENZA DIRITTI


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La guerra in Cecenia, come tutte le guerre, colpisce anche i semplici cittadini. Dalla regione che ha proclamato la sua autonomia dalla Russia arrivano notizie di prigioni piene di civili. Maltrattamenti e torture costituiscono la disciplina del regime carcerario per questi ostaggi delle armate russe, che vengono usati come merce di scambio per la liberazione di soldati di Mosca. Libération riporta il racconto della prigionia di un giovane ceceno. "Ruslan Khadjiev, 21 anni, civile, lavora alla Credo Bank. Il 30 dicembre torna a Grozny dopo una trasferta in Ucraina. ‘Un soldato corre verso di me sparando. Mi sono arreso’, racconta Ruslan. ‘Io ero disarmato, senza uniforme. Non mi hanno chiesto niente e mi hanno spinto verso altri civili che avevano le mani legate. Hanno preso i miei documenti e sono partito. Dopo qualche passo uno spetsnaz (combattente delle forze speciali) mi fa cenno di avvicinarmi. Con un colpo allo stomaco mi getta a terra’. Con le mani legate, gli occhi bendati e un fil di ferro attorno al collo, Ruslan subisce varie finte esecuzioni. In serata, alcuni uomini mascherati spingono i prigionieri a calci dentro due camion. ‘Eravamo uno sull’altro. Le persone che stavano sotto soffocavano e imploravano di poter respirare. Un soldato ne ha uccise due con un colpo alla nuca’. Sette ore più tardi, al quartier generale delle truppe russe, quattro corpi di gente morta asfissiata vengono gettati nella neve. Ruslan passa nella mani dei corpi speciali. Comincia un processo farsa: interrogatori e torture si svolgono dentro un vecchio vagone blindato. Il 19 gennaio una nuova destinazione: il centro di isolamento a Stavropol, nella sud della Russia. ‘Ci spingono. BIsogna correre. Cado. Una dozzina di persone mi calpesta. Le guardie mi picchiano. Casco di nuovo e ricevo un colpo sul naso: perdo conoscenza. Quando mi sveglio non vedo più niente’. Il 29 gennaio viene liberato in uno scambio con alcuni soldati russi. Altri prigionieri confermano il racconto di Ruslan e tutti parlano di questo giovane uomo diventato cieco per i colpi ricevuti".