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Censura!
L'informazione on-line ha i giorni contati. PeaceLink vi spiega il perche'

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Appello per la Liberta' di Espressione, di Comunicazione e di Informazione in rete.

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PEACELINK OSCURATA !
L'INFORMAZIONE ON LINE HA I GIORNI CONTATI

Le modifiche alla legge sulla stampa stanno per mettere un bavaglio all'informazione telematica delle associazioni di volontariato.

Comunicato Stampa - Con viva preghiera di diffusione.

Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.

(Costituzione Italiana - Art. 21)

COMUNICATO STAMPA 12 DICEMBRE 2000

Nonostante la liberta' di espressione sancita dalla nostra costituzione, anche un gruppo di missionari che produce informazione in rete in maniera continuativa dovra' registrare il proprio sito come qualunque altra testata giornalistica.

L'obbligo di registrazione fa parte di una serie di modifiche che stanno per essere apportate alla legge sulla stampa, la legge numero 47 del 1948, in seguito ad un appello per la riforma della legge sulla stampa, inviato al Ministro della Giustizia Fassino da Franco Abruzzo, il presidente dell'Ordine dei Giornalisti della Lombardia.

Il testo dell'appello di Franco Abruzzo e' disponibile sul sito dell'Ordine dei Giornalisti della Lombardia all'indirizzo http://www.odg.mi.it/fassino.htm, oppure sul sito dell'Associazione PeaceLink all'indirizzo http://www.peacelink.it/censura/abruzzo.htm.

In particolare, se le modifiche auspicate da Abruzzo dovessero essere approvate dal Parlamento, nell'articolo 5 della nuova legge sulla stampa verrebbe stabilito che:

"Nessun giornale, periodico, telegiornale, radiogiornale oppure giornale telematico può essere pubblicato o trasmesso se non sia stato registrato presso la cancelleria del Tribunale, nella cui circoscrizione la pubblicazione deve effettuarsi".

La definizione di "giornale telematico" e' piuttosto ambigua, e da' spazio ad una serie di interpretazioni restrittive che potrebbero estendere l'obbligo di registrazione a tutti i siti di natura informativa assimilabili a un giornale o ad un periodico, che dovrebbero cercarsi un direttore responsabile iscritto all'ordine dei giornalisti e chiedere l'iscrizione.

Le sanzioni riservate ai siti non registrati sono specificate chiaramente nell'articolo 16 della legge sulla stampa, che riporiamo per esteso:

Stampa clandestina. - Chiunque intraprende la pubblicazione di un giornale o altro periodico senza che sia stata eseguita la registrazione prescritta all'art. 5, è punito con la reclusione fino a due anni o con la multa fino a lire 500.000.
La stessa pena si applica a chiunque pubblica uno stampato non periodico, dal quale non risulti il nome dell'editore né quello dello stampatore o nel quale questi siano indicati in modo non conforme al vero.


Quali saranno i bollettini informativi e i giornali telematici che sopravviveranno al rischio di due anni di reclusione ?

Facciamo un esempio:

L'associazione PeaceLink pubblica da anni sul suo sito web un bollettino che si chiama Africanews, una delle poche fonti di informazione sull'Africa fatta da Africani, senza il filtro e la mediazione delle grandi agenzie di stampa internazionali. Ogni mese alcuni volontari traducono Africanews in lingua italiana.

Dall'oggi al domani un gruppo di volontari che non fanno i giornalisti di mestiere dovranno scegliere tra il rischio di due anni di reclusione e la ricerca di un amico giornalista che sia disponibile a fare il prestanome pur non avendo nessun ruolo all'interno di Africanews.

La nuova legge sulla stampa, cosi' come e' stata proposta al Ministro Fassino, lascia spazio a molti altri dubbi: una rivista Africana pubblicata su un sito italiano sara' soggetta all'obbligo di registrazione ? E' legittimo chiedere ad un paese di spostare diversi miliardi dal settore del volontariato, che dovra' sobbarcarsi i costi della registrazione dei giornali telematici, a quello della burocrazia ?

Un periodico telematico come "Boycott" [http://www.manitese.it/boycott], realizzato da una organizzazione non governativa, potra' continuare a denunciare i comportamenti scorretti delle multinazionali anche dopo la sua registrazione come testata giornalistica, oppure dovra' socccombere davanti alla possibilita' di una rivalsa delle aziende chiamate in causa, che potranno invocare il reato di diffamazione a mezzo stampa ?


L'associazione PeaceLink e' composta da un gruppo di volontari che dal 1992 producono in rete informazioni libere e autogestite in collaborazione con associazioni, insegnanti, educatori ed operatori sociali che si occupano di Pace, nonviolenza, diritti umani, liberazione dei popoli oppressi, rispetto dell'ambiente e libertà di espressione. Tutti i volontari di PeaceLink svolgono il loro lavoro a titolo puramente gratuito, per dare voce a chi non ha voce.


Per contatti e informazioni:

http://www.peacelink.it/censura
info@peacelink.it
C.P. 2009 - 74100 Taranto
Tel. 0349-2258341
Fax. 178-2279059