CAPITOLO 2: IL PAESAGGIO

Già si è detto che il territorio è assolutamente pianeg­giante. Il paesaggio del Polesine Orientale, viepiù, rispetto a quello del resto del Polesine, è caratterizzato da una campagna quasi priva di alberi e siepi che lo rende ancora più monotono.

Purtroppo, infatti, la mentalità degli agricoltori del posto, forse perché memori delle fatiche delle epiche opere di bonifica che hanno permesso di "rubare" la terra alle piene ed alle alluvioni del grande fiume, ha fatto si che ogni centimetro quadrato di terreno venga sistematicamente sfruttato per le coltivazioni intensive.

La campagna, quindi, non è certo delle più belle dal punto di vista paesaggistico!

A colmare questa lacuna, per fortuna, intervengono gli ambienti umidi di acqua dolce, tipici, per esempio, delle golene dei vari rami del Po, in cui si sono mantenuti habitats ancora selvaggi. Vi si trovano, tra le molte specie vegetali, tappeti di lenticchie d'acqua, di erba di pesce, castagne d'acqua, ninfee bianche e gialle, tife, ecc., oltre ai boschi ripariali di salice bianco, salice da ceste e pioppo bianco, che ospitano la ricca fauna selvatica tipica degli ambienti umidi deltizi, che altrimenti non troverebbe il posto ideale per vivere, visto quanto detto in precedenza per il terreno agricolo.

Ciò che caratterizza in modo esclusivo il Polesine Orientale, però, oltre agli ambienti umidi d'acqua dolce, sono le lagune, le sacche, i bonelli, gli scanni e le valli da pesca e caccia.

La laguna, facendo riferimento alla bonifica di cui si è già accennato, rappresenta un contesto idraulico intermedio tra la bonifica ed il mare, ma è decisamente più vicina a quest'ultimo che ad un territorio prosciugato.

Essa ha fondali bassi e melmosi ed è in collegamento con il mare,dal quale è separato da un cordone dunoso, detto scanno, spesso interrotto, che consente la comunicazione tra i due ambienti in dinamico equilibrio.

La vegetazione del litorale e degli scanni comprende, tra le varie specie, il cakileto, l'agropireto, l'ammofileto, ecc.

La laguna si forma normalmente nell'area compresa tra due foci, una a nord ed una a sud, che, con il loro progressivo avanzamento, depositano il materiale alluvionale che poi forma lo scanno. Quando le lagune hanno superfici notevoli vengono dette sacche (Sacca Scardovari-3.800 Ha), altrimenti vengono dette semplicemente lagune (Laguna di Caleri-1.250 Ha, Laguna di Busiura e Barbamarco-674 Ha, Laguna della Vallona-920 Ha, Laguna del Burcio-145 Ha, Laguna del Basson-333 Ha, Laguna del Canarin-890 Ha, Laguna di Bonelli Levante o Allagamenti-557 Ha).

I bonelli sono invece degli isolotti a forma di cuspide, colonizzati da vastissimi fragmiteti, che emergono a volte alla foce dei rami del Po. Più o meno sommersi secondo il regime delle piene, sono solcati da piccoli canali, paradeli, che non sempre sono pervi a causa dei tronchi trasportati dalla corrente e che spesso conducono a specchi d'acqua più o meno grandi che si fanno spazio nel fittissimo canneto che li circonda.

Le valli da pesca e da caccia sono porzioni di territorio, non demaniale contrariamente alle lagune ed alle sacche,costituite da una superficie di acqua salmastra con piccole barene affioranti (dossi argillosi o sabbiosi che emergono dalle valli e dalle lagune), racchiuse da argini che sono in comunicazione con il mare o con le lagune circostanti, ma anche con un corso di acqua dolce, mediante chiaviche o sifoni. Vi si pratica la pesca di allevamento e normalmente anche la caccia. Tipico di tale ambiente è il casone di valle, la signorile abitazione che accoglie il proprietario della valle ed i suoi ospiti quando si organizzano le battute di caccia, o dove,semplicemente, vi si svolgono le attività amministrative che sovrintendono alla gestione della valle.

La flora degli ambienti alofili delle lagune e delle valli da pesca è caratterizzata, tra le tante specie, dai zostereti, dai salicornieti, ecc.

Nel Delta vi sono anche boschi litoranei, contraddistinti da vegetazione arbustiva (ginepro comune, olivello spinoso, ecc.), dalle tipiche essenze della vegetazione mediterranea (asparago selvatico, caprifoglio, ecc.) e dalle leccete e dalle pinete litoranee (come quelle di Rosolina o di Donada).