CAPITOLO 3: LA FAUNA

La fauna selvatica ornitica è ricchissima e sicuramente può essere annoverata tra le più importanti d'Italia.

Il Delta del Po Veneto, essendo inserito nella frequentatissima rotta migratoria che conduce dal nord dell'Europa all'Africa, fa si che, di passo o stanziali, svernanti, nidificanti o accidentali, veda la presenza sul suo territorio di quasi tutte le specie di uccelli europei.

Anatidi, limicoli, Ardeidi, Passeriformi, rapaci notturni e diurni sono presenti in grande quantità. Citiamo, per fare qualche esempio: cicogne e spatole, oche, mignattai, gruccioni, quattrocchi, smerghi, cavalieri d'Italia, chiurli, avocette, pittime, pantane, volpoche, beccacce di mare e, recentemente, anche fenicotteri.

Il resto della fauna selvatica non è di grande rilevanza ed è simile a quella del resto della pianura padana. Non vi sono ungulati allo stato selvatico, vi è qualche riccio, qualche volpe, qualche mustelide (faine, donnole, martore e tassi), ovviamente vi sono le lepri (che di selvatico hanno ben poco poiché vengono comperate, a spese dei cacciatori, dagli allevamenti dei Paesi dell'Est alla non trascurabile cifra di circa 200.000 lire e che vengono liberate per essere abbattute) e non vi sono cinghiali.

Peculiare, invece, è la presenza della dannosissima nutria, il grande roditore dei Capromidi (Myocaster coypus), detto anche castoro delle paludi, simile al castoro, da cui differisce per la coda che ricorda quella del topo. Un tempo veniva allevata per la sua pelliccia, di colore nerastro con qualche setola gialliccia; qualche esemplare fuggì dalla cattività e trovando nel Delta un habitat favorevole alla sua vita, grazie anche alla naturale prolificità tipica della sua specie, ora è presente in numero considerevole nelle campagne, nei fiumi e nei canali di bonifica. Essa è nociva sia agli agricoltori sia al sistema di bonifica, perché scava pericolose buche sulle sponde dei fossati.

Per questo l'Amministrazione Provinciale di Rovigo ha collocato apposite trappole per catturare tali animali sfuggiti al controllo dell'uomo. Spesso, purtroppo, capita di vederne le carcasse sulle strade del Delta: ne vengono infatti investite a decine dagli automobilisti, i quali rischiano anche di fare degli incidenti per evitarle, trovandosele improvvisamente in mezzo alla carreggiata e non essendo certo trascurabili in quanto a mole!

Ricco è anche il patrimonio dell'ittiofauna, d'acqua dolce (pescegatto, tinca, luccio perca, carpa, siluro, ecc.) e d'acqua salata (branzini, orate, cefali, ecc.) che fa la felicità di pescatori professionisti e da diporto.