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I dossier di PeaceLink

Foto di Noam Chomsky

Trascrizione della conferenza di Noam Chomsky
"Le Attuali Crisi Mediorientali: Che Cosa Possiamo Fare?"
PDF - 200 Kbytes

Massachusetts Institute Of Technology (Mit)
14 dicembre 2000
Traduzione di Sabrina Fusari.

Il documento e' in formato PDF, un formato universale che puo' essere letto da qualunque computer con il lettore gratuito "Acrobat Reader", che puo' essere scaricato cliccando qui.

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Presentazione
Di Sabrina Fusari

Noam Chomsky (Philadelphia, 1928 -) è uno dei più noti e attivi dissidenti americani, ma la sua attività principale è quella di docente di Linguistica presso il Massachusetts Institute of Technology (MIT). È noto che Noam Chomsky è uno dei maggiori intellettuali viventi: figura fondamentale nell'ambito della Linguistica contemporanea, Chomsky è considerato il padre della grammatica generativo-trasformazionale, e ha proposto una cornice di studio che vede il linguaggio come facoltà umana per eccellenza, da studiarsi non tanto attraverso l'osservazione della pratica dell'uso linguistico, bensì con le modalità della psicologia cognitiva. Queste posizioni, da lui ampiamente discusse, argomentate e studiate dalla fine degli anni Cinquanta ad oggi, fanno di Chomsky una figura discussa, nonché degna del massimo rispetto, nel panorama intellettuale mondiale.

Ma è principalmente per i suoi interventi in ambito politico che noi pacifisti conosciamo Chomsky. Variamente definito come "anarchico" e "socialista libertario" da media e commentatori, il suo pensiero rifugge in realtà da qualunque facile etichetta. Dai tempi della guerra del Vietnam ad oggi, questo intellettuale ci ha offerto, attraverso svariate decine di pubblicazioni, conferenze ed interviste, un'analisi lucida e spietata della politica estera statunitense, concentrandosi su questioni relative all'ordine mondiale, prima e dopo la guerra fredda, analizzando situazioni e fenomeni di grande complessità come le guerre e il terrorismo di stato in Indocina, Medio Oriente, Sud America, nonché nei Balcani e in Indonesia. Fin dai primi testi politici, Chomsky si è mostrato assai critico verso la politica estera degli Stati Uniti (si vedano volumi quali What Uncle Sam Really Wants e, su questioni più specifiche: The Fateful Triangle, sui rapporti tra USA, Palestina e Israele; Turning the Tide, sugli interventi statunitensi in America Centrale; World Orders Old and New sul nuovo assetto geopolitico dopo il crollo dell'URSS, ecc). Inoltre, l'autore punta il dito contro la propaganda mistificatrice che si fa strada sia nei discorsi politici, sia nei mass-media del mondo occidentale (si vedano ad es. gli argomenti trattati nel celeberrimo Manufacturing Consent, scritto insieme ad Edward S. Herman, e nel saggio Necessary Illusions, sul controllo dell'opinione pubblica nelle società democratiche). La critica di Chomsky non si ferma neppure davanti a figure storico-politiche particolarmente amate dall'opinione pubblica americana e internazionale, come ben esemplifica il volume Rethinking Camelot: JFK, the Vietnam War and the U.S. Political Culture sul ruolo di John F. Kennedy nella guerra del Vietnam. Un altro bersaglio polemico, presente soprattutto nelle opere politiche degli ultimi anni, è rappresentato dallo strapotere delle multinazionali (in particolare, Profit over People) e dalla politica neocolonialista nei confronti degli "stati satellite" o indebitati col Fondo Monetario Internazionale (ad es., Year 501: the Conquest Continues e Deterring Democracy).

Negli ultimi due anni, il discorso politico di Chomsky si è concentrato sul concetto di "intervento umanitario", nonché sui valori professati dagli USA e da altri paesi della NATO nell'intraprendere azioni armate con lo scopo dichiarato di ripristinare le istituzioni democratiche e di far fronte a crisi umanitarie. Il primo volume specificamente dedicato a questo argomento è The New Military Humanism, Lessons from Kosovo, pubblicato nel 1999, a conclusione della campagna aerea dell'Alleanza Atlantica nella Repubblica Federale di Jugoslavia. Su questo argomento, si segnala anche il recentissimo volume A New Generation Draws the Line, Kosovo, East Timor and the Standards of the West, dove l'autore prosegue nella sua critica dell'"umanitarismo" statunitense e dell'"ignoranza intenzionale" su cui si basa il consenso nei confronti di questa dottrina.

La conferenza "The crises in the Middle East: What can we do" è stata tenuta da Noam Chomsky al MIT il 14 dicembre 2000. La trascrizione, già esistente in Rete in lingua inglese, e' stata messa a disposizione dell'associazione PeaceLink per una traduzione in italiano. Chomsky stesso ci ha concesso di tradurla e pubblicarla gratuitamente sul sito di PeaceLink, in segno di amicizia e solidarietà, nella convinzione, da noi ampiamente condivisa, secondo cui il diritto d'autore più vero è proprio quello di ottenere la massima diffusione della propria opera, consentendo a chiunque di leggerla e consultarla. Desideriamo ringraziare sentitamente Noam Chomsky per questo esempio di collaborazione e solidarietà nei confronti di PeaceLink e dei suoi lettori.

La conferenza, che risale ad alcuni mesi fa, non contempla gli ultimissimi eventi che si sono susseguiti in Palestina e Iraq: tuttavia, Chomsky ci propone un'analisi lucida ed approfondita dei rapporti di forza tra USA e resto del mondo, ricercando proprio in questi la causa profonda dei conflitti in Medio Oriente e altrove. Attraverso una rassegna storica degli eventi più significativi dell'annoso conflitto israelo-palestinese, Chomsky si propone anche di sfatare alcuni "miti" circa la predilezione statunitense per gli israeliani, mostrando come l'apparente trattamento preferenziale nasconda in realtà insidie che minano l'autonomia dei popoli e la strada per la pace.

Non ci resta che invitarvi a leggere questo testo: qualora intendiate pubblicare altrove questa trascrizione, vi preghiamo di indicare, a puro scopo informativo, che l'avete trovata sul sito di PeaceLink.

Sabrina Fusari
Traduttrice ufficiale dell'Associazione PeaceLink