1. PRESENTAZIONE

 

 

Perche' ci occupiamo del "caso peggiore"?

Non vogliamo essere profeti di sventura ma portatori di speranza. Avvertiamo disagio nello scrivere e nel diffondere questo studio sul rischio nucleare: a noi piacerebbe dare invece le buone nuove. Non ci piace l'allarmismo ne' il catastrofismo: vorremmo aver torto piuttosto che aver ragione. Ma come i militari in guerra si occupano di fronteggiare il "caso peggiore" anche noi in pace dobbiamo considerare come prevedere il "caso peggiore". Occuparsi del peggio significa saper intervenire prima, cioe' saper prevenire. Il valore positivo della protezione civile e della scienza stanno proprio in questo: prevedere i rischi per evitare le catastrofi. Ecco la ragione di questo manuale al servizio dei consiglieri comunali e dei cittadini.

 

La responsabilita' verso le generazioni future

Occuparsi del rischio nucleare non comporta l'adesione ad una "tendenza politica": il pericolo di una catastrofe come quella di Chernobyl non e' di destra, ne' di centro, ne' di sinistra ma e' un problema di tutti.

Ma e' nostro dovere anche essere responsabili verso le future generazioni. E' nostro dovere consegnare ai nipoti dei nostri nipoti un futuro vivibile. Costruire un futuro nucleare lascia invece in eredita' i problemi da noi creati e non risolti.

 

E' un "argomento vecchio"?

Alcuni pensano che questo argomento sia vecchio di almeno 15 anni. In realta' il problema e' solo stato rimosso e i rischi della propulsione nucleare sono stati solo ignorati per ragioni di cautela politica facendo credere alla popolazione che il problema sia ormai "del passato". E invece solo oggi ci sono le condizioni concrete per affrontare il problema efficacemente, lontano dalle urgenze ideologiche, e per chiedersi: questi rischi sono ancora accettabili ora che la guerra fredda e' finita?

 

Competenze scientifiche per la pace e l'ambiente

Abbiamo pertanto deciso di creare un gruppo di lavoro - denso di competenze - che ha realizzato questo "manuale" destinato sia ai consiglieri comunali sia ai cittadini impegnati per la pace e la difesa dell'ambiente.

"Antonino Drago - fisico" <[email protected]>

"Alessandro Gimona - biologo" <[email protected]>

"Alessandro Marescotti - presidente di PeaceLink" <[email protected]>

"Cristina Mangia - ricercatrice CNR" <[email protected]>

"Francesco Iannuzzelli - responsabile armamenti di PeaceLink" <[email protected]>

"Giuseppe Nardulli - fisico" <[email protected]>

"Mario Imperatrice - biologo marino" <[email protected]>

"Mario Lusi - avvocato" <[email protected]>

"Massimo Zucchetti - esperto nucleare" <[email protected]>

"Mauro Cristaldi - biologo" <[email protected]>

"Paola Gandin - Osservatorio Etico Ambientale" <[email protected]>

"Marco Saba - Osservatorio Etico Ambientale" <[email protected]>

"Paolo Ribeca - fisico" <[email protected]>

"Roberto Giua - chimico" <[email protected]>

"Paolo Bartolomei - ricercatore Enea" <[email protected]>

"Angelo Mastrandrea - giornalista" <[email protected]>

"Emanuele Giordana - giornalista" <[email protected]>

"Giancarlo Tenaglia - esperto di armamenti" <[email protected]>

"Sabrina Fusari - interprete e traduttrice" <[email protected]>

Il risultato del lavoro di gruppo e' in questo testo, composto in parte di domande/risposte e in parte di documentazione raccolta e prodotta in questo periodo di rivendicazione dell'"informazione e della sicurezza nucleare". Ringraziamo gia' da ora chi ci aiutera' a migliorare il testo e a correggerne inesattezze o errori. Le osservazioni possono essere inviate per e-mail all'indirizzo [email protected] o all'indirizzo postale di PeaceLink. Infine alleghiamo i messaggi di incoraggiamento che ci sono giunti da due associazioni di grande valore etico come Pax Christi e  l'AIFO (Amici di Raoul Follereau).

Siamo sicuri che questo lavoro invogliera' le persone di buona volonta' ad impegnarsi per dare vita ad una "rete dei porti a rischio nucleare".

 

Alessandro Marescotti