9. FUSIONE DEL NOCCIOLO

 

 

Intervista di Alessandro Marescotti ad Antonino Drago, fisico all'Universita' di Napoli.

 

 

Cosa accadrebbe in caso di fusione del nocciolo di un'unita' a propulsione nucleare?

Nel caso di fusione del nocciolo, ipotizzato anche dal piano di emergenza nucleare di Taranto e La Spezia, cio' provocherebbe un possibile cataclisma tipo maremoto, dovuto allo sfondamento dello scafo da parte  del nocciolo che fonde o evapora a milioni di gradi fondendo anche tutto cio' che incontra; si leverebbe una nube radioattiva che spazzerebbe larghe zone seminando morte, provocando un inquinamento del mare in proporzioni inimmaginabili, essendo il mare Mediterraneo praticamente chiuso; e quindi avremmo un inquinamento dei pesci e in definitiva, attraverso le piogge, dell'acqua potabile e dei prodotti agricoli.

 

E' statisticamente quantificabile questo rischio nucleare?

Per i sommergibili nucleari militari, la valutazione dei loro rischi e' segreto militare. Si possono solo trasferire ad essi le valutazioni fatte per le centrali nucleari civili. Questa stessa tecnologia e' quella delle centrali dei sommergibili nucleari.

 

Nel bilancio rischi/benefici e' oggi accettabile tale rischio?

Il rischio dei sommergibili e delle portaerei nucleari era "accettabile" in un tempo in cui alla invasione dell'Italia da parte dei carri armati russi si rispondeva con 2.000 mine nucleari che avrebbero fatto saltare in aria il Veneto e sparso una nube radioattiva per tutta l'Italia a dire poco; oppure con la distruzione immediata dell'Europa centrale per lo scontro nucleare tra Est e Ovest, oppure con un inverno nucleare che poteva distruggere l'emisfero nord a causa dell'uso di meta' degli arsenali mondiali di prima del 1989. Ma ora?

 

Nel piano di emergenza nucleare consegnato a Taranto si parla del CNEN. Cosa e'?

E' un  ente per l'energia nucleare che non esiste piu' da una ventina di anni. Questo starebbe a dire che il piano non e' stato aggiornato.

 

Il piano di emergenza parla di MIC: Massimo Incidente Credibile. E' una definizione aggiornata?

Si parla di "massimo incidente credibile", cosi' come faceva il CNEN allora; invece oggi nella letteratura internazionale si parla di "massimo incidente ipotizzabile". E' evidente che il "credibile" e' in relazione a quello che credevano possibile i membri del CNEN, che ancora non avevano conosciuto e sperimentato l'incidente per fusione del nocciolo avvenuto a Chernobyl. Tutto dipende quindi dall'incidente che si ipotizza.

 

Cosa e' cambiato dopo Chernobyl nelle ipotesi di massimo incidente nucleare e nell'impatto ambientale conseguente?

Prima si vendeva l'incidente della fusione del nocciolo come un incidente in cui ancora riusciva a funzionare la sicurezza del contenitore esterno (la terza sicurezza, dopo il rivestimento delle barre di uranio e poi il cosiddetto vessel, ovvero il pentolone d'acciaio dove avviene la reazione nucleare delle barre immerse nel moderatore); e' chiaro che se il

rivestimento esterno resiste, allora ci sono solo fuoriuscite di gas (dovute al fatto che nessun contenitore e' perfettamente stagno); roba trascurabile, rispetto all'inferno dentro il vessel. Quasi lo stesso era previsto per la centrale di Caorso (in piu' li' c'era il bicchierino di cognac che veniva offerto alla popolazione circostante da una camionetta che girava lanciando volantini con su scritto "State calmi!", come risulto' dal piano pubblicato a suo tempo dall'Europeo). Ma gli esperti del CNEN allora non avevano considerato che se avviene la fusione del nocciolo, il vessel fonde, la massa delle barre e dei materiali fusi sprofonda facendo un buco in qualsiasi cosa (compreso il terreno roccioso; figurarsi il fondo di una nave e poi l'acqua, dove la massa fusa scatenerebbe un cataclisma). Cosi' e'

avvenuto a Chernobyl, cosi' come era previsto nella letteratura internazionale piu' avveduta e anche nel film "La sindrome cinese" (roba quindi ben conosciuta). Non e' da dimenticare che i tre ingegneri che furono i capi della sicurezza della General Electric (Minor, Hubbard e Bridenbough), si dimisero, rinunciando a stipendi da favola, perche' in coscienza si convinsero che i piani di emergenza di quella ditta non erano sufficienti.

 

Il piano di emergenza nucleare per Taranto e' adeguato?

Non si tiene conto del panico che nascerebbe tra la gente, ne' della probabilissima incapacita' della nave ad allontanarsi, perche' diventata vascello di fuoco e sprofondata nelle acque. Si tratta di una cosa all'italiana. Diffonderlo nel mondo dopo che e' accaduto l'incidente di Chernobyl (e tutti quelli che hanno visto "La sindrome cinese" sanno che succede con un reattore nucleare in fusione) rivela tutta l'inadeguatezza di quelli che hanno scritto questo piano.

 

Cosa e' il "Camen" di cui si parla nel piano di emergenza nucleare di Taranto?

Il Camen, che ha confermato il piano del CNEN, e' quell'ente che sta vicino Pisa che potrebbe costruire una bomba nucleare in poco tempo. E' al di fuori dei controlli internazionali dell'AIEA, quindi al di fuori di ogni controllo.