ALLEGATO N.11
Propulsione
nucleare: come e' fatto un reattore?
Informazioni
e immagini tratte da: Military Analysis Network - Federation of American
Scientists http://www.fas.org/man/dod-101/sys/ship/eng/reactor.html
Una nave
alimentata a energia nucleare e' costruita con un impianto nucleare che si
trova all’interno di una sezione della nave stessa, chiamata compartimento
reattore. Le componenti di tale impianto nucleare comprendono un
"vessel", ossia un contenitore del reattore di acciaio inossidabile,
uno scambiatore di calore (generatore di vapore), e le relative tubature, pompe
e valvole. Ogni impianto reattore contiene oltre 100 tonnellate di schermatura
di piombo, una parte della quale e' resa radioattiva dal contatto con materiale
radioattivo o dall’attivazione neutronica delle impurita' contenuta nel piombo.
L’impianto di
propulsione di una nave o sottomarino ad energia nucleare sfrutta un reattore
nucleare per generare calore. Il calore deriva dalla fissione del materiale
nucleare contenuto all’interno del reattore. Poiche' il processo di fissione
produce anche radiazioni, vengono piazzati degli schermi intorno al reattore,
al fine di proteggere l’equipaggio.
L’impianto a
propulsione nucleare sfrutta un modello di reattore pressurizzato ad acqua che
consiste in due sistemi di base: un sistema primario e un sistema secondario.
Il sistema primario fa circolare acqua normale e comprende il reattore, una
rete di tubazioni, pompe e generatori di vapore. Il calore prodotto nel
reattore e' trasferito all’acqua, ad alta pressione in modo che l’acqua non
bolla. Quest’acqua e' pompata attraverso i generatori di vapore e fatta tornare
nel reattore per la successiva fase di riscaldamento.
Nei generatori
di vapore, il calore proveniente dall’acqua del sistema primario e' poi
trasferito al sistema secondario per creare il vapore. Il sistema secondario e'
isolato da quello primario in modo che l’acqua dei due sistemi non si mescoli.
Nel sistema
secondario, il vapore affluisce dai generatori di vapore per azionare i
generatori a turbina, che forniscono elettricita' alla nave, nonche' alle
turbine di propulsione principali, che azionano il propulsore. Dopo essere
passato per le turbine, il vapore e' condensato in acqua che viene poi immessa
nuovamente nei generatori a vapore attraverso pompe di alimentazione. Dunque,
sia il sistema primario sia quello secondario sono sistemi chiusi all’interno
dei quali l’acqua viene rimessa in circolo e rinnovata.
Poiche' non vi
e' alcun passaggio nella produzione di questa energia che richieda la presenza
di aria o ossigeno, cio' permette alla nave di funzionare in modo totalmente
indipendente dall’atmosfera terrestre per lunghi periodi di tempo.
I reattori
marini subiscono svariate variazioni di potenza per le manovre del natante,
contrariamente ai reattori civili che funzionano in modo stabile. La sicurezza
nucleare, le radiazioni, gli urti, la riduzione del rumore e le necessita'
relative alle prestazioni operative, oltre al funzionamento che avviene nelle
immediate vicinanze dell’equipaggio, richiedono standard eccezionali per la
produzione dei componenti e per la garanzia di qualita'. L'interno di un
reattore navale resta inaccessibile a qualunque tipo di ispezione e
sostituzione per tutta la vita del nocciolo del reattore: cio' lo distingue dai
normali reattori nucleari commerciali che vengono aperti a scopo di
rifornimento ogni diciotto mesi circa.
Contrariamente
agli impianti a energia nucleare commerciali, i reattori navali devono essere
abbastanza resistenti ed elastici da sopportare decenni di dure operazioni in
mare, soggetti a beccheggi e rollate, nonche' ai rapidi cambiamenti nel
fabbisogno di energia, eventualmente anche in stato di conflitto. Tali
condizioni – insieme all’ambiente ostile all’interno dei reattori, che
sottopone i componenti e materiali agli effetti a lungo termine delle
radiazioni, della corrosione, dell’alta temperatura e pressione – comportano
uno sforzo tecnologico attivo, completo e a lungo termine per verificare
l’operativita' del reattore e promuovere l’affidabilita' degli impianti in
funzione, nonche' per garantire che la tecnologia navale nel campo della
propulsione nucleare rappresenti l’opzione migliore per le necessita' del
futuro.
Con la
dismissione dell’industria nucleare commerciale negli anni Settanta, i fornitori
dei propulsori nucleari marini non hanno praticamente avuto altro lavoro per
ottenere commesse e sostenere un solido business con cui poter essere
competitivi. Il risultato e' stato una riduzione della competitivita' e un
aumento dei costi.
I componenti nucleari di questi impianti sono tutti contenuti in una sezione della nave chiamata compartimento reattore. I compartimenti reattore servono tutti allo stesso scopo, ma possono avere forme diverse a seconda del tipo di nave. Per i sottomarini, ad esempio, il compartimento reattore e' un cilindro orizzontale formato da una sezione dello scafo pressione, con paratie schermate da entrambi i lati. I compartimenti reattore da crociera sono cilindri verticali schermati verticalmente oppure parallelepipedi schermati inseriti in profondita' nella struttura della nave.
Le centrali di
propulsione delle navi a energia nucleare restano fonte di radiazioni anche
dopo la chiusura dei serbatoi e la rimozione del carburante. La radioattivita'
e' creata durante le operazioni della centrale, dall’irradiazione neutronica
del ferro e degli elementi in lega contenuti nelle componenti metalliche.
Il
combustibile nel reattore consiste in uranio sigillato all’interno di
un’armatura metallica. L’uranio e' uno dei pochi materiali in grado di produrre
calore mediante una catena reazione a catena. La maggior parte del calore e'
prodotto nel processo di fissione. Durante la fissione, si crea radioattivita'.
La maggior parte della radioattivita' prodotta dal materiale nucleare si trova
nei prodotti di fissione. L’uranio contenuto nei noccioli del reattore navale
e' in un’armatura altamente resistente alla corrosione e alle radiazioni.
Traduzione di Sabrina Fusari (PeaceLink). Sintesi a cura di
Alessandro Marescotti.