ALLEGATO N.6
Articolo
scritto per "Il Giornale della natura".
Citta'
pericolose
COSA SANNO I SINDACI NEI PORTI A
RISCHIO NUCLEARE?
Con un
referendum abbiamo abolito in Italia le centrali nucleari a terra. Ma non il
rischio dei sottomarini e delle portaerei Nato che transitano - con propulsori
nucleari - in dodici porti italiani
Le
centrali atomiche in mare italiano? Sono targate Nato. Ma che ne sanno i nostri
sindaci delle potenziali visite di queste centrali atomiche?
Sono
avvisati del transito di sottomarini a propulsione nucleare nei dodici porti a
rischio, ossia a Augusta, Brindisi, Cagliari, Castellammare di Stabia, Gaeta,
La Maddalena, La Spezia, Livorno, Napoli, Taranto, Trieste, Venezia?
Cominciamo
con queste domande per cercare un po' di informazioni. E ci imbattiamo subito
in un documento esplosivo...
PIANO
EMERGENZA NUCLEARE: IL "SEGRETO" E' ORA SU INTERNET
I
Verdi hanno messo integralmente sul loro sito Internet il piano di emergenza
nucleare della Marina Militare, classificato come "riservato" e di
cui alcuni giornali ("Il Manifesto" e "Diario della
settimana") avevano pubblicato ampi stralci.
L'indirizzo
e':
http://www.verdi.it/sitonuov/document/laspezia/piano.htm
E'
all'interno di un dossier piu' ampio che ha il seguente indirizzo:
http://www.verdi.it/sitonuov/document/laspezia/laspezia.htm
Il
piano di emergenza di La Spezia non e' stato ottenuto - come a Taranto - con
una richiesta formale alla Prefettura ai sensi del decreto legislativo 230/95
ma e' stato procurato in... "altro modo".
Le
informazioni del piano di La Spezia sono piu' tecniche e approfondite sotto il
profilo militare, mentre quelle ottenute a Taranto sono piu' dettagliate sotto
il profilo civile (quasi assente nel documento riservato di La Spezia). Il
piano di La Spezia e' monco in quanto mancano le misure di competenza civile,
che il sindaco di La Spezia non ha mai ottenuto perche' "segrete".
Quindi
Taranto costituisce - a livello nazionale - la citta' che ha ottenuto le informazioni
piu' ampie e precise sull'evacuazione della popolazione e sulla protezione
civile.
I
SINDACI SANNO O NON SANNO?
Nonostante
le carenze che l'informazione diffusa a La Spezia presenta, emergono dettagli
di estrema rilevanza per tutti i porti a rischio nucleare.
Nel
documento di La Spezia vi e' infatti un aspetto importante, relativo alle
comunicazioni alle autorita' civili: "Il previsto arrivo in porto
dell'unita' a propulsione nucleare verra' comunicato alla Prefettura e al
Comune, in modo riservato, a cura di MARIDIPART LA SPEZIA". Quindi i
sindaci dovrebbero essere tenuti al corrente del transito nei porti: ma avviene
tutto cio'?
Sarebbe
interessante - visto che un'indagine a ritroso non mette a rischio alcunche' -
avere dai sindaci stessi una statistica del transito di unita' a propulsione
nucleare per ogni porto a rischio.
ENTRANDO
NEI DETTAGLI
Le
"disposizioni ed operazioni da attuare in caso di arrivo, sosta e partenza
di unita' militari a propulsione nucleare" sono una pagina classificata
con il "riservato" nel "Piano di emergenza per le navi militari
a propulsione nucleare in sosta nella base di La Spezia", redatta dal
Comando in Capo del Dipartimento Militare Marittimo Alto Tirreno di La Spezia.
In esse si legge: "Il previsto arrivo in porto dell'unita' a propulsione
nucleare verra' comunicato alla Prefettura e al Comune, in modo riservato, a
cura di MARIDIPART LA SPEZIA. Tale comunicazione sara' fatta, per quanto
possibile, 48 ore prima del previsto arrivo dell'unita' e confermata appena
avuta notizia della sua imminante entrata nelle acque territoriali. Le
comunicazioni dovranno essere limitate al solo arrivo e al posto di ormeggio,
con esclusione di notizie sulla durata e i motivi della sosta. Alla Prefettura
e al Comune sara' anche data notizia dell'avvenuta partenza dell'unita' non
appena questa sara' uscita dal porto o avra' lasciato l'ancoraggio".
MA
L'INFORMAZIONE VIENE DATA IN OGNI PORTO?
Se
queste sono le norme in vigore a La Spezia, e' lecito chiedersi: anche i
sindaci degli altri undici porti a rischio nucleare ricevono queste
informazioni?
E
se si': perche' non fornire ai consiglieri comunali un'informazione statistica
su quanto e' avvenuto in passato?
E
se no: perche' non invocare per tutti i porti a rischio lo stesso trattamento
riservato a La Spezia?
Perche'
usare ancora il segreto per celare all'opinione pubblica informazioni che non
hanno piu' alcuna ragione di segretezza, specie dopo la pubblicazione
intergrale del piano "segreto" sui sito nazionale dei Verdi?
Alessandro
Marescotti