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La presenza militare in Puglia e il rischio nucleare Dossier Puglia militarizzata
---- Premessa ---- Il presente dossier è solo un primo tentativo di tracciare una mappa della presenza militare in Puglia e si ringrazierà chi vorrà segnalare inesattezze, errori ed omissioni all'indirizzo a.marescotti@peacelink.it oppure a PeaceLInk, casella postale 2009, 74100 Taranto. L'obiettivo di questo dossier non è quello di rivelare segreti militari o facilitare il lavoro di eventuali terroristi, ma è quello - al contrario - di prendere consapevolezza di tutti i rischi che la Puglia ha corso e attualmente ancora corre in quanto terra fortemente militarizzata, avamposto di guerra e base per azioni che comportano un rischio nucleare che qui si intende di documentare. Ricordiamo - per chi non lo sapesse - che tutti i sottomarini Usa sono a propulsione nucleare e che quindi sono assimilabili a piccole centrali nucleari viaggianti. Essi ci espongono ai rischi dei normali reattori nucleari di terra, con la differenza che i sottomarini sono privi delle pesanti schermature di protezione di cui invece sono dotati i reattori nucleari civili di terra, che peraltro l'Italia ha già rifiutato con un referendum abrogativo. Non va infine dimenticato che viviamo in tempi in cui è stato rispolverato il progetto di
"primo uso" delle armi nucleari in una "guerra preventiva". In coda abbiamo inserito alcuni
cenni sugli incidenti che hanno interessato le armi nucleari e l'apparato di comunicazione.
Alessandro Marescotti - Presidente di PeaceLink
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