di Alessandro Marescotti e Maria Teresa Tarallo
obiettori di coscienza alle spese militari
e-mail: a.marescotti@starlet.it
Il Parlamento sta per decidere la spesa di 4.000.000.000.000 di lire (quattromila
miliardi) PER LA COSTRUZIONE DI UNA NUOVA PORTAEREI, di nome Einaudi. Se cio' avverra',
nel 2006 la vedremo attraccata nella nuova base navale di Taranto.
Ci chiediamo: a cosa serve dislocare a Taranto una nuova portaerei quando a Taranto resta
ancora un miraggio la bonifica dall'amianto in industrie e scuole, la realizzazione del
polo oncologico e l'acquisto dell'acceleratore lineare per le patologie tumorali? In
Italia negli ultimi dieci anni la mortalita' per cancro e' diminuita del 6% grazie alla
prevenzione: a Taranto invece - secondo dati OMS - i tumori per amianto sono triplicati.
Di fronte a queste emergenze assistiamo non ad un aumento delle spese sociali ma ad un
aumento delle spese militari. Tali colossali investimenti bellici stanno generando esuberi
nell'Arsenale perche' impongono risparmi nelle spese per il personale. E tutto cio' mentre
la guerra fredda e' finita
e nessuna urgenza ci spinge a spendere 4.000 miliardi in una costosissima portaerei.
Il mondo va alla rovescia. Sembra non obbedire ne' al buon senso ne' alla ragione. Ma noi
cittadini
abbiamo il potere di obiettare.
La nostra coscienza si ribella.
Abbiamo percio' dedicato il nostro gesto di obiezione fiscale alla spese miliari alla
citta' di Taranto, perche' abbia un futuro in cui la pace, la vita e il lavoro dei
cittadini siano considerati i beni supremi.
Non siamo evasori fiscali: abbiamo destinato al Presidente della Repubblica per opere di
pace quella quota delle nostre imposte destinate a quest'uso insensato delle spese
militari. E ci sottoponiamo obbedientemente alle sanzioni dello Stato perche' il fine del
nostro gesto e' solo quello di far riflettere la coscienza morale di chi leggera' questo
messaggio. La nostra
non e' una sfida allo Stato ma una sfida alla coscienza.
Siamo cioe' obiettori di coscienza alle spese militari.
Il 22 giugno alle 9.30 a casa nostra vengono gli esattori del Servizio riscossione tributi
per rendere esecutivo il pignoramento di alcuni nostri beni. Accanto a noi: altri
cittadini che sono impegnati per un futuro che porti speranza e non morte. E' giunta
all'ufficio riscossione tributi di Taranto la seguente lettera di solidarieta' da un
missionario comboniano del Kenya - padre Renato Kizito Sesana - e a lui devolveremo il
nostro denaro, perche' i suoi bambini di strada ne hanno piu' bisogno dei nostri ammiragli
e generali. Stiamo raccogliendo fondi che serviranno alla messa in funzione di un forno
che puo' preparare 50 chili di pane all'ora nel cuore di un quartiere povero di Nairobi,
nella comunita' di Koinonia e di Kivuli.
Riportiamo la lettera di padre Kizito (che e' stata "firmata" con le impronte
digitali dei bambini di strada di Nairobi).
Al servizio della Riscossione Tributi di Taranto
Esprimo la mia solidarieta' all'obiettore di coscienza alle spese militari Alessandro
Marescotti e a sua moglie Maria Teresa Tarallo che prossimamente pignorerete.
A me si associano i giovani della Koinonia Community e i bambini di strada del Kivuli
Centre. Alcuni dei bambini firmani usando l'impronta digitale, perche' non hanno mai
potuto frequentare la scuola. Essi non sono cittadini italiani, ma sono precisamente le
vittime di rapporti internazionali fondati sull'ingiustizia e sulla forza, sostenuti dalla
produzione, il commercio e l'uso delle armi.
I bambini del Kivuli Centre hanno negli ultimi anni ricevuto sostegno economico e morale
anche attraverso l'impegno personale e le iniziative promosse da Alessandro e Maria
Teresa. Essi, ed io con loro, sognano un mondo in cui non ci siano piu' armi e in cui
tutti i bambini abbiano affetto, cibo, scuola. Sognano anche di poter insegnare ai grandi
che la pace e l'amore sono possibili. Vorremmo che molti piu' italiani, tutti gli
italiani, ponessero
simili gesti profetici.
Padre Renato Kizito Sesana
Koinonia Community
P.O.Box 8034
Nairobi
Kenya