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DESIGNATI JOHN HUME E DAVID TRIMBLE

 

Nonviolenza e dialogo
vincono il Nobel per la Pace

Il Premio sara' consegnato ai due leader che hanno lavorato per la soluzione pacifica del conflitto nordirlandese

Il 10 dicembre saranno insigniti del Premio Nobel per la Pace due leader della composizione pacifica del conflitto nordirlandese, John Hume e David Trimble, il primo cattolico e il secondo protestante. "John Hume - si legge sulle motivazioni - e' stato il piu' determinato e chiaro leader politico nordirlandese nel cercare una soluzione pacifica". Nel versante opposto David Trimble "come capo del nuovo governo nordirlandese, ha compiuto i primi passi verso una reciproca fiducia fra le due comunita'". L'accordo di pace firmato il 10 aprile 1998 (Venerdi' Santo) viene additato dal Comitato del Nobel "come ispirazione per soluzioni pacifiche per altri conflitti religiosi, etnici e nazionali nel mondo".

La guerra civile ha opposto la comunita' cattolica a quella protestante e visto rispettivamente fronteggiarsi da una parte l'IRA (Irish Republican Army) di ispirazione anti-inglese mirante all'indipendenza e dall'altra le unita' paramilitari unioniste che si richiamano a Guglielmo d'Orange ("orangisti"), che tre secoli or sono schiaccio' militarmente i cattolici.

Finche' non sono nate idee e iniziative che hanno spaccato entrambi i fronti. Alcuni cattolici hanno cominciato a marciare pacificamente dicendo agli altri cattolici che alla violenza non si dovesse rispondere con le stesse armi. Fra i protestanti si e' verificata una simmetrica spaccatura e alla fine il Venerdi' Santo di quest'anno e' stato siglato un accordo che metteva fuori gioco i fautori della guerra civile.

Importante e' stato il ruolo di Gerry Adams, leader del Sinn Fein, il braccio politico dell'IRA, che ha proclamato il 31 agosto 1994 il cessate il fuoco totale e incondizionato, nonche' del governo inglese che ha rimosso il veto ad ogni trattativa con il Sinn Fein.

E' questa in definitiva una storia segnata dalla caduta di steccati e incomprensioni e dall'affermazione del principio della nonviolenza e del dialogo quali valori guida per la risoluzione pacifica dei conflitti.

Fa riflettere che il premio Nobel per la Pace, che potrebbe anche non essere assegnato (ed e' avvenuto in passato piu' di una volta), oggi debba scegliere invece in una rosa di candidati talmente ampia da farci solo rammaricare che tanti altri costruttori di pace ne vengano purtroppo esclusi. Ma di questo rammarico, a ben vedere, non possiamo che rallegrarci: segno che oggi - rispetto a momenti bui della storia mondiale - il movimento per pace marcia su molte gambe.

Alessandro Marescotti

Presidente di PeaceLink
c.p. 2009, 74100 Taranto (Italy)
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