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IL SACRIFICIO DEGLI INNOCENTI SULL'ALTARE DELLA FEDELTA'

 

Isacco, Abramo e… D'Alema

 

Nell'Antico Testamento si narra che Dio chiese ad Abramo di salire sulla montagna e di sacrificare suo figlio Isacco come prova di fedeltà. "Se Dio vuole che io gli dia il mio unico figlio obbediro'", penso' Abramo, ma subito dopo egli udì la voce di Dio che, dopo averlo messo alla prova, gli diceva di non uccidere Isacco: "Ora so che temi Dio". La cosa fini' li', con un Abramo molto turbato e con quell'inquietante prova di fedelta' a lui richiesta.

 

In un'epoca in cui il Dio del Castigo sembra essere stato sostituito dalla Nato e Abramo da Massimo D'Alema, come interpretare il voto parlamentare italiano del 19 maggio per lo stop della guerra? Appare essere, continuando nella metafora, quella voce suprema che dice di non uccidere Isacco. E Isacco ai miei occhi e' - in tutta la sua innocenza - il prof.Djordje Vidanovic, i cui messaggi di aiuto (nati a Nis sotto le bombe della Nato) sono circolati in tutto il parlamento italiano (1).

 

Ma la metafora fin qui abbozzata mi si "inceppa" per diverse ragioni. Perche'?

 

In primo luogo lo stop ai massacri di innocenti non lo chiede la Nato: questa nuova divinita' vuole sia la prova di fedelta' di Abramo sia il sacrificio di Isacco. Lo "stop" non proviene dunque da Dio Bill ne' dallo Spirito Santo di Solana.

In secondo luogo lo stop non nasce neppure da un turbamento della coscienza di D'Alema. Abramo aveva il volto turbato e saliva con Isacco sul monte frastornato, confuso, con la morte nel cuore. D'Alema invece e' salito sul monte della guerra con la faccia sicura, le telecamere addosso e rilasciava interviste per dire con voce (apparentemente) convinta che il sacrificio di Isacco era "doloroso ma inevitabile".

Accidenti: la metafora e' in effetti un po' difettosa. Ma proseguiamo.

Ad un certo punto Abramo, pardon D'Alema, riceve un… FERMATI! E mentre lo riceve lo fa proprio e dice: BASTA, DEVO FERMARMI! E' una finezza che Abramo, il quale non era un politico navigato, non aveva. Cosi' D'Alema fa bella figura e Abramo no.

Da a bene vedere dove viene la voce che gli impone di non uccidere Isacco?

Non viene dalla Somma Divinita', non viene dalla coscienza del Servo Fedele… da dove dunque proviene?

Ed ecco la novita' e, se vogliamo, l'eresia: lo stop proviene dalla Montagna che non vuole assistere al sacrificio dell'innocente. La montagna non vuol farsi mettere i piedi addosso dal Servo Fedele. La Montagna non vuole farsi bagnare dal sangue innocente di Isacco. La Montagna non vuole assistere in silenzio ad un crimine. E si ribella. Alla Montagna tutti avevano detto: tu sei grande ma non conti nulla, non puoi fare nulla, statti ferma, buona e calma. E invece no: la Montagna ha franato, sotto i piedi del Servo Fedele, sotto gli occhi accigliati della Somma Divinita'.

La Montagna siamo tutti noi, cittadini della pace, che franeremo sempre di piu' per salvare la vita di Isacco e di tutti i bersagli innocenti di questa guerra.

Alessandro Marescotti

 

(1) Scrivo tutto questo dopo aver ricevuto oggi la lettera dell'on.Angelici (PPI, Commissione Difesa), in risposta a PeaceLink, datata 13 maggio:

 

Caro Alessandro,

ho letto la Tua lettera accorata ed il messaggio di VIDANOVIC. Sono come Te, sconvolto e addolorato. Come Te ritengo che questa guerra maledetta, debba finire subito.

Con molti deputati del mio partito ed altri di diversi schieramenti, abbiamo assunto una iniziativa in tal senso e lavoreremo nelle prossime ore perche' finiscano subito i bombardamenti e le deportazioni, gli stupri, le violenze, nel Kossovo.

Ho distribuito copie del messaggio di VIDANOVIC nella maggior parte della caselle dei Deputati, come mi chiedi.

Arrivederci a presto, con stima e amicizia.

On.Vittorio Angelici

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Questa risposta dell'on.Angelici, va inquadrata in una piu' ampia azione. Nei giorni scorsi ho spedito tante lettere ai parlamentari locali.E altri amici avranno fatto lo stesso in altre citta' d'Italia. L'on.Dalla Chiesa (Verdi), grazie all'interessamento di Enrico Marcandalli, ha preparato un'interrogazione parlamentare basata su un messaggio del prof.Vidanovic, l'on.Paissan ha diffuso in tutto il parlamento i messaggi del prof.Vidanovic (e di cio' va dato merito all'assistente Massimo Paolicelli), ieri il Manifesto ha pubblicato integralmente l'appello ai parlamentari del prof.Vidanovic, il settimanale Vita dedica attenzione settimanale, anche sugli editoriali, a cio' che stiamo facendo. Alla marcia Perugia Assisi abbiamo incontrato tante persone che conoscevano PeaceLink ("Vi usiamo spesso!", ci dicevano) e che avevano spedito ai parlamentari i messaggi del prof.Vidanovic. Tutto questo e' la societa' civile, il popolo della pace, la potenza delle tecnologie di rete e di una mentalita' di rete. Eravamo partiti con una scommessa. Oggi stiamo diventando una… frana che fa venir meno il terreno sotto i piedi ai fanatici e costruisce fili invisibili ma fortissimi per progettare e costruire assieme la speranza concreta della pace. Non potremmo concludere senza ringraziare Sabrina Fusari, una straordinaria ragazza che ha fatto e sta facendo instancabilmente da interprete per PeaceLink verso il prof,Vidanivic e verso l'estero, giorno e notte, gratuitamente e senza risparmiare energie. Queste stupende persone hanno saputo svegliare la Montagna.

Attenzione a non delegare proprio ora: dobbiamo intensificare gli sforzi, fare pressing sui parlamentari per trasformare il voto parlamentare da auspicio di tregua in aperta dissociazione dell'Italia dalla guerra.

Mobilitiamoci. Attacchiamo nei negozi e nelle citta' tanti cartelli con un grande NO ALLA GUERRA! Facciamolo senza timidezze: tutti i sondaggi confermano che la maggioranza dell'opinione pubblica e' oggi contro la guerra.

A.M.


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