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RIFORMA DEI SERVIZI SEGRETI ITALIANI

Pacifisti schedati? No grazie!

Gli 007 con la riforma possono - se autorizzati - violare la legge sulla privacy e utilizzare i dati delle intercettazioni provenienti da Echelon, il supersistema mondiale di intercettazione di e-mail, fax e telefonate

Una delle cose a cui il movimento pacifista dovrebbe fermamente opporsi è l'attuale riforma dei servizi di sicurezza. Varata all'inizio di luglio come disegno di legge essa prevede la non punibilità per gli 007 che infrangono la legge. Fra le licenze degli 007 non c'è certo quella di uccidere, di sequestrare o di attentare all'ordinamento democratico, ma è prevista una serie di "attività non convenzionali" quali la violazione di domicilio, l'intercettazione e così via. Il tutto previa autorizzazione del Presidente del Consiglio. L'autorizzazione di tali iniziative illegali non è stata condivisa da Nello Rossi, magistrato del Csm. Dal Polo è venuta una debole opposizione in quanto la richiesta è: queste cose decidiamole insieme in un apposito organismo di "concertazione". L'analista e storico dei servizi segreti Giuseppe De Lutiis ha così commentato l'ipotesi di azioni "fuorilegge" degli 007: "Un infiltrato in un gruppo eversivo può far saltare una macchina per accreditarsi, ma questa azione deve essere approvata dal capo del Governo. Il danno da arrecare per i metodi usati deve essere sempre correlato al bene da tutelare e comunque sottoposto all'autorità politica. Comunque il presidente del Consiglio rende conto agli elettori".

Questa analisi è convincente? La storia dei servizi di segreti in Italia è collegata strettamente non solo alle stragi ma a quella attività odiosa che si chiama "schedatura". Se questa riforma non consente l'impunità per le stragi (ci mancherebbe altro), apre però il varco per rendere legali le schedature che sono state vietate da diverse normative, ultima fra le quali la legge sulla privacy. Raccogliere "informazioni sensibili" attinenti alla sfera delle opinioni e dei convincimenti politici, filosofici, morali, ecc. è oggi vietato ma verrebbe ammesso per un "bene da tutelare", quale ad esempio l'appartenenza dell'Italia ad uno schieramento internazionale o la sua fedeltà e obbedienza in caso di una nuova guerra tipo Kossovo. Ed è proprio in coincidenza con quest'ultima che si sono verificati i più recenti inquietanti casi di raccolta di informazioni su cittadini (insegnanti) che avevano aderito a scioperi contro la guerra. Se il 90% delle forze politiche dovesse "concertare" in un apposito organismo l'ordine di schedare i pacifisti, chi potrebbe più opporsi? La legge lo consentirebbe. Potrebbero entrarti in casa, in macchina, sfilarti documenti dalla borsa, spedirti un virus nel computer, cancellarti le pagine web su Internet e non potresti neppure dire nulla se il presidente del Consiglio (o l'organismo di "concertazione") ha dato l'OK. E poco vale il principio che "il presidente del Consiglio rende conto agli elettori": i diritti costituzionali non si possono mischiare con le elezioni come se fossero polpette. Del resto quando un premier fosse già politicamente finito non sarebbe più giudicabile dal popolo ma avrebbe tuttavia già reso il servizio ai suoi padrini internazionali. Craxi insegna.

Ma la corposa ragione per cui questa riforma preoccupa è che essa combacia con il silenzio politico (chi tace acconsente) su Echelon, la grande rete internazionale gestita dagli Stati Uniti che intercetta le telefonate, i fax, i messaggi di posta elettronica. Gli Stati Uniti sarebbero perseguibili legalmente per violazioni ripetute e continuate delle norme a tutela della segretezza delle comunicazioni compiute tramite Echelon. Il problema è che i servizi segreti italiani ufficialmente non possono usare tali informazioni senza violare la legge. Ora basterà una telefonata: "Hello Massimo, how are you?"

Ma ci sbaglieremmo a rassegnarci accettando amaramente il fatto compiuto: in realtà il cammino della "riforma", nel momento in cui scriviamo, non è ancora giunto a compimento. Perché non intervenire come pacifisti per la cancellazione di norme così ambigue e pericolose?

Alessandro Marescotti

BOX DI APPROFONDIMENTO

Echelon viola la legge italiana

In Italia Echelon ha due basi d'ascolto a San Vito dei Normanni (sito congiunto NSA-CIA) e a Sorico, riferisce Luca Mainoldi (in Limes 2/99) il quale annota: "Anche i cittadini anglosassoni possono essere spiati: la Nsa (National Security Agency USA) non può legalmente spiare un cittadino americano senza mandato di un giudice, ma questo non impedisce ad esempio al Cse (Communications security establishment) canadese di farlo; poi, in base agli accordi UkUsa, queste informazioni giungono all'ente americano." Se gli 007 italiani potessero agire in violazione della legge, questi passaggi occulti di informazioni è già di per sé gravissimi - potrebbero essere organizzati in archivi elettronici "in deroga" alla legge, e diventerebbero archivi a cui la magistratura italiana non avrebbe più diritto di accesso in quanto il fatto non costituirebbe più reato e neppure oggetto di indagine penale.

Ecco cosa prevede il codice penale se un cittadino mettesse in atto anche una sola volta ciò che Echelon fa quotidianamente:

Art.617 c.p. Cognizione, interruzione o impedimento illeciti di comunicazioni o conversazioni telegrafiche o telefoniche
Chiunque, fraudolentemente, prende cognizione di una comunicazione o di una conversazione, telefoniche o telegrafiche, tra altre persone o comunque a lui non dirette, ovvero le interrompe o le impedisce è punito con la reclusione da sei mesi a quattro anni...

Art.617-bis c.p. Installazione di apparecchiature atte ad intercettare od impedire comunicazioni o conversazioni telegrafiche o telefoniche Chiunque, fuori dai casi consentiti dalla legge, installa apparati, strumenti, parti di apparati o di strumenti al fine di intercettare od impedire comunicazioni o conversazini telegrafiche o telefoniche tra altre persone è punito con la reclusione da uno a quattro anni...

Art.617-quater c.p. Intercettazione impedimento o interruzione illecita di comunicazioni informatiche o telematiche Chiunque fraudolentemente intercetta comunicazioni relative ad un sistema informatico o telematico o intercorrenti tra più sistemi, ovvero le impedisce o le interrompe, è punito con la reclusione da sei mesi a quattro anni...

Art.617-quinquies c.p. Installazione di apparecchiature atte ad intercettare, impedire od interrompere comunicazioni informatiche o telematiche Chiunque, fuori dai casi consentiti dalla legge, installa apparecchiature atte ad intercettare, impedire o interrompere comunicazioni relative ad un sistema informatico o telematico ovvero intercorrenti tra più sistemi, è punito con la reclusione da uno a quattro anni...