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Editoriale

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Un buon 2001 per i mercanti di armi e per il popolo della pace

Il 2001 si annuncia come l'anno dei mercanti di armi. In gran silenzio infatti l'Italia ha ratificato la Convenzione di Farnborough in materia di armamenti. E' una convenzione europea che si sovrapporra' alla legge italiana 185/90, richiesta e ottenuta dieci anni fa dei pacifisti. "Viene meno ogni garanzia a difesa della legge 185 del 1990", ci informa amaramente Amnesty International. Il potere potra' cosi' una volta per tutte aggirare, in nome del profitto, le sacrosante norme che vietavano di esportare le armi a chi fa la guerra e viola i diritti umani.
Lor signori pensano di aver vinto? Illusi, si attendano disobbedienza morale ed elettorale.

Perche' ormai il re e' nudo.

Il potere "buono" e "amico" si sta esibendo - dietro le quinte - con cinica disinvoltura credendoci addormentati di fronte alla TV. Ma noi siamo svegli. E ce ne accorgiamo, solleviamo i veli e guardiamo sbigottiti.

Vediamo fin troppo bene che chi protegge i profitti illeciti delle banche, accumulati con mutui usurai, e' lo stesso regista che ora protegge i mercanti di armi.

Un comitato d'affari - un tempo nascosto nelle retrovie - appare ora a tutto campo come regista di tante, troppe scelte politiche.

Il re occulto (con i suoi cortigiani) e' sempre piu' visibile, ed e' sguaiatamente stravaccato a far baldoria con i suoi prostituti ex-cittadini mentre improbabili intellettuali lo descrivono vestito di eleganti ed improbabili virtu'. Si crede in un angolo buio e riservato ma e' in piazza a gambe aperte e col fiasco in mano. E noi lo vediamo.

Ormai il re e' posizionato nel bel mezzo del villaggio globale.

Tutti possiamo fotografare le sue volgarita'. Tutti possiamo ascoltare cio' che esce dal suo ventre. Tutti possiamo essere redattori sociali di questo penoso spettacolo decadente che diseduca i giovani e che ci invita a diventare "normali", cioe' a prostituirci anche noi per lui.

Ma noi rovineremo la festa e racconteremo da ogni citta' le cose che accadono sotto ai nostri occhi sbalorditi. Abbiamo il potere di raccontare che il re - quel re che tanti intellettuali ci descrivono come vestito di abiti sfarzosi - e' in realta' nudo e maleodorante.

Intellettuali del re quanto costa la vostra penna?

E' tutto li' aperto il quaderno di questa compravendita umana, tragico spettacolo che addolora la gente sana, come cancro della speranza, come cannibale di onestà, come politica nefasta, come chiacchiera priva di senso e di dignita'.

Che fare?
Occorre informare, informare, e ancora informare.
E informeremo.
Occorre vigilare, controllare, intercettare.
E lo faremo.
Occorre costruire, costruire, e ancora costruire.
Noi non perderemo la fiducia e la speranza.

Questo potere, invece, la speranza di un mondo migliore l'ha gia' persa e conta solo sulla rassegnazione alla mediocrita', sullo sfinimento nostro, vostro.
Ma sarebbe sbagliato sventolare la bandiera bianca degli sconfitti o dei pessimisti. Perche' un'onda nuova cresce.

Tante persone in questi giorni ci stanno scrivendo, ci fanno gli auguri e non riusciamo a rispondere a tutti. Questa torrenziale domanda di pace, di amicizia e di socialita' si sommerge piacevolmente.

Chi non ricevera' risposta sappia che le cose vanno bene cosi'. Perche' l'onda cresce.

E' segno si speranza e di gioia vedere un enorme mosaico di citta' in movimento. Il popolo della pace ogni giorno ricostruisce cio' che il re distrugge. E la speranza rinasce in ogni atto di questa nuova Resistenza nonviolenta. Non avremo il potere di vincere, ma abbiamo il potere di resistere e di far inciampare i potenti quando credono di correre verso la loro vittoria finale.

Dopo il terremoto del Belice del 1968, Danilo Dolci fu l'ideatore di una radio potentissima non autorizzata, capace di trasmettere in buona parte della Sicilia; per quei tempi era illegale; un gruppo di temerari a lui legati si barrico' in una casa e comincio' a trasmettere via radio, a tutto spiano e senza sosta, le malefatte, le inadempienze, le omissioni del potere che dimenticava i terremotati del Belice e li truffava regalando i soldi ai faccendieri. In assetto antisommossa le forze dell'ordine cinsero d'assedio la casa e dopo aver faticato a sfondare le porte... bloccarono la radio e arrestarono i temerari con il microfono in mano. L'ordine e la legge furono ristabiliti.

Oggi l'assedio si ripropone in forme meno rozze ma nella versione elegante dello sgambetto giuridico. Chi ha letto la nostra home page capira' chi vuol spegnere la potente radio con cui ora, in tanti, possiamo trasmettere 24 ore su 24 il nostro "notiziario non autorizzato".

Un ministro alto, magro, curvo e triste - che quando giovinetto si iscrisse al suo partito voleva socializzare i mezzi di produzione - oggi vorrebbe porre degli argini a chi ha gia' socializzato i mezzi di informazione.

Ma non ci faremo scippare una conquista civile di nascosto e non si ripetera' la vergognosa ratifica semisegreta della Convenzione di Farnborough in materia di armamenti. Perche' questa volta giochiamo d'anticipo e vigileremo.

I temerari di oggi non si faranno sfondare la porta, la rete non si fara' arrestare, il postribolo trasparente non potra' nascondere le sue vergogne, il palcoscenico digitale le teletrasmettera' nel dettaglio.

E nessun emandamento, legge o decreto ci fara' tornare indietro.

Buon anno a voi, amici di cui non conosciamo spesso il volto e il nome state facendo una pacifica e simpatica rivoluzione che sposta pezzi di potere e di sovranita' dall'alto al basso per mezzo del vostro personal computer. E qualcuno lo ha gia' capito.

L'augurio per il nuovo anno e' quello di controllare sempre di piu' questo potere che ormai compie di nascosto le sue scelte piu' importanti. Cio' che sta nei cassetti chiusi a chiave andiamolo a scovare (di persona o con i motori di ricerca o - perche' no - negli angoli suoi siti web), anticipiamo noi i progetti piu' pericolosi che lor signori sta preparando in gran segreto a nostro danno. La politica che conta si trama in segreto anche nell'era di Internet. Intercettarne in anticipo gli atti futuri, diffonderne per tempo i retroscena, esprorli in rete alla pubblica gogna e vanificarli ecco una buona ricetta per un 2001 migliore.

E' tempo di rischiarare le tenebre di questa politica con un nuovo "illuminismo digitale" che controlli e faccia luce per mezzo della ragione e della Nuova Enciclopedia la Rete.

Non lasciarti influenzare
verifica tu stesso!
Quel che non sai tu stesso,
non lo saprai.
Controlla il conto,
sei tu che devi pagare.
Punta il dito su ogni voce,
chiedi e questo, perche'?

In questa poesia Bertolt Brecht concludeva "Tu devi prendere il potere". Per ora non facciamoci scippare la tastiera.

Buon 2001, cittadini della pace!

Alessandro Marescotti