Torna alla homepage Raccolta testimonianze sulle violenze compiute a Genova dalla Polizia e dai gruppi violenti di estremisti.
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Sono P.Z.e il giorno 18 luglio alle ore 5
del mattino sono partita da Ferrara con altri 6
ragazzi. Tutti facciamo parte del gruppo di affinità
per l'azione diretta non violenta formatesi a Ferrara,
il successivo sabato ci hanno poi raggiunto gli altri
del gruppo.
I primi due giorni mi riferisco a mercoledì e giovedì
sono stati carichi di entusiasmo dovuti da un lato
alla nostra partecipazione ai forum organizzati dal
Gsf e dall'altro dal fatto di aver finalmente
conosciuto gli altri Gda dopo che con gli stessi vi
era stato nei mesi precedenti un fitto scambio di
e-mail.
Non mi voglio soffermare sul racconto di queste due
giornate ma voglio raccontarvi i fatti di cui sono
stata testimone diretta e che mi hanno allarmato
molto:
1.il venerdi' 20 luglio tutti i gruppi di affinità
hanno deciso di fare un presidio della zona rossa e ci
siamo suddivisi in due gruppi da una parte coloro che
solamente facevano sitting davanti alla zona rossa
(cd. no-block) e dall'altra coloro che invece
provvedevano a bloccare naturalmente in forma pacifica
e non violenta un varco della zona rossa.
Noi del no block siamo partiti da Piazza Manin e
abbiamo raggiunto la nostra Piazza (quella adiacente a
Piazza Masarà). Tutto bene fino a quando spostateci
tutti nella Piazza Masarà la polizia ci ha avvvisato
che i BlacK BlocK erano in arrivo e ci consigliavano
di andarcene..
Io insieme al mio Gda e ad altri (ricordo quello di
Modena per esempio) siamo risaliti e durante il
percorso ho visto ragazzi di altro Gda che ci
precedeva di pochi metri rovistare dentro i cassonetti
tutti sorridenti. Il cassonetto era pieno zeppo di
libri buttati dentro alla rinfusa senza essere
raccolti in sacchetti di plastica.
(materiale altamente infiammabilie).
2.Dopo un incontro ravvicinato che ci ha riempito di
paura con i Black Block siamo risaliti in Piazza
Castelletto e lì abbiamo avuto la fortuna di
incontrare due avvocati del Centro giuridico di
Legambiente messici a disposizione del gsf.
Gli avvocati ci dissero di non dividerci mai in
piccoli gruppi e di non lasciare quella Piazza fino a
quando non fossero riusciti a suggerirci un percorso
sicuro per la nostra incolumità fisica.
Dopo una mezzora che eravami lì alcuni seduti altri un
po' più rilassati altri ancora in preda al panico si
sono avvicinati a noi due ragazzi intorno ai 30 anni
ricordo benissimo la faccia di uno di loro due e
saprei riconoscerlo (capelli ricci lunghi legati con
elastico, occhi scuri, barba incolta molto robusto con
un po' di pancia, l'altro aveva i capelli corti ricci
neri)e si sono avvicinati a noi uno aveva in mano una
spranga di ferro arruginito preso da un cantiere e
l'altro due pietre. Hannno fatto finta di gustarsi il
panorama e dopo un po' in perfetta tranquillità se ne
sono andati dopo aver appoggiato vicino a noi la
spranga e le pietre.
Molti di noi hanno preso paura e hanno deciso in preda
al panico di andarsene è stata molto dura da parte
nostra ristabilire la calma.
Mi spiegate chi erano quei due?
Perchè l'hanno fatto?
Se si fosse trattato di due teppistelli perchè non se
ne sono andati con le loro spranghe in mano? Perchè
appoggiarle lì in bella vista?
Perchè neanche per un attimo hanno dubitato di noi?
Perchè erano sicuri che tra noi non c'era polizia in
borghese?
Per concludere un ragazzo di uno dei Gda ha raccolto
spranghe e pietre e le ha riportate nel cantiere che
c'era a pochi metri.Poi ristabilita la calma ce ne
siamo andati via tutti insieme il più compatti
possibile.
Questi sono due episodi che mi sono rimasti chiari
nella mente e che ho voluto raccontarvi perchè a mio
parere molto significativi.
Spero sia fatta chiarezza su tutti gli x-files
successi a Genova la settimana scorsa.
Cordiali saluti,
P.Z.

[NOTA: PER RAGIONI DI PRIVACY TUTTE LE SEGNALAZIONI INVIATE ALL'ASSOCIAZIONE PEACELINK VENGONO RIPORTATE IN FORMA ANONIMA, MA CHI CI SCRIVE LO FA INDICANDO PER ESTESO IL SUO NOME, COGNOME, INDIRIZZO E NUMERO DI DOCUMENTO D'IDENTITA']


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