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Ciao, mi chiamo G., io purtroppo non sono potuta venire a Genova perchè due
ore prima della partenza, venerdì notte, il pullman che doveva portarmi li,
è stato revocato, visto il precipitare della situazione.
All'inizio mi è dispiaciuto molto, e tutt'ora sono dispiaciuta, perchè
anche io avrei voluto essere li con voi a manifestare, purtroppo però so
anche che, se fossi arrivata sabato, non avrei più manifestato contro gli 8
grandi, lì a decidere i destini del mondo e la vita di tutti noi; ma avrei
urlato la mia rabbia contro l'ingiustizia di una situazione che
all'improvviso aveva assunto i toni di una guerra civile.
Pensavo proprio ieri e oggi, che se fossi stata a Genova, avrei immaginato
di arrivare in questa città che non avevo mai visto e, come in mille altre
manifestazioni, oltre a gustarmi con quella visita, palazzi, vie e piazze
sconosciute, avrei iniziato a cantare insieme ai miei amici, reggendo
striscioni con le solite pacifiche frasi di convenienza, sempre però così
precise. Poi, il solito pranzo al sacco, le sigarette scroccate agli
sconosciuti, arrivati lì come me, tanto per fare qualche conoscenza
interessante fra la gente accomunata dalle mie stesse idee morali ed
etiche, se non politiche, credendo, come al solito mio, che fosse
l'occasione giusta per vedere lo spirito umano, sorvolare stupide
congetture partitistiche, per unirsi compatto in un'unica GLOBALISSIMA
idea: cambiare il mondo e renderlo per TUTTI davvero diverso e migliore!
Sarei magari arrivata davanti alla zona rossa, avrei urlato come tutti il
mio dissenso per il G8, poi lentamente, magari sotto il cielo stellato di
una placida e calda notte di fine luglio, io e il resto dei miei, ci
saremmo approssimati lentamente verso il nostro autobus, dove, una volta
seduta, come sempre, sarei crollata dal sonno, stanca ma felice di aver
partecipato alla storia un'altra volta, di aver visto oltre al disaccordo
contro i potenti prepotenti, anche la gioia negli occhi dei miei compagni
per un impegno concreto, per una causa, secondo tutti noi giusta, fossero
essi veneti come me, o lombardi, o liguri, o africani........
I poliziotti? Ai margini, o dietro il corteo ovviamente, a camminare lenti
e annoiati, come se essere li per noi fosse un dispetto fatto ai loro
danni, magari ai danni di una giornata che potevano passare al mare con le
loro famiglie!
I black block? Un manipolo di facinorosi, subito intelligentemente fermati
prima di raggiungere la città, e cordialmente invitati ad andarsene, per
non creare confusione, laddove non era richiesta e voluta.
Ecco, questa era la mia Genova! Questa è stata la Genova che ho immaginato,
perchè il non esserci stata, mi ha fatto pensare e capire come avrebbero
dovuto realmente svolgersi quelle giornate!
La verità invece, come fa male a volte!!!!
Com'è difficile farsi una ragione di un incubo! Chi risponderà ora di tutto
questo male? Chi risponderà di questa ingiustizia? Chi asciugherà le
lacrime dei genitori di Carlo, oppure quelle del giovane carabiniere che ha
sparato, spezzando la vita ad un suo coetaneo, o ancora quelle di ogni
genitore, come i genitori di molti miei amici, costretto a trovare un
figlio in ospedale, perchè fracassato senza nemmeno un valido motivo, dalla
follia assurda di un altro uomo?
Povera Italia, questa volta la piaga è davvero troppo profonda!
G C
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