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Un paio di episodi a margine dell'incursione di piazza Manin.
1) abbiamo sentito per radio (radio Popolare) che i neri stavano
percorrendo via Canevari. Rapido sguardo alla cartina e abbiamo capito
che si stavano dirigendo verso di noi. Risaliamo via Assarotti, diciamo
ad Elettra Deiana (deputata PRC) cio' che abbiamo sentito e poi ci
avviamo su una scaletta laterale alla piazza. Da li' assistiamo all'
arrivo di alcuni neri e all'interposizione dei pacifisti. Nessuna
traccia della polizia (nonostante che fossero passati almeno 15 minuti
da quando radio Popolare aveva annunciato la posizione dei neri).
Ad un tratto un elicottero sorvola le nostre teste e dalla piazza parte
un
raggio verde che scoppia sotto l'elicottero. Probabilmente un razzo.
2) scappiamo verso il parco Righi, assieme a molta altra gente. La
maggior
parte si dirige verso l'alto, alcuni di noi ci dirigiamo verso il parco.
Imbocchiamo una strada che costeggia la collina e diventa poi una
mulattiera
e alla fine arriva al cimitero Staglieno (non ho la cartina di genova
con me e i nomi potrebbero essere sbagliati). Ci fermiamo poco dopo
aver imboccato questa stradina e sostiamo per almeno un'ora o forse piu'
(in quelle circostanze si perde la cognizione del tempo). Notiamo una
grande quantita' di moto che transitano avanti e indietro sulla
stradina.
Alcune condotte da una sola persona, altre da due, spesso coppie. Sul
momento non ci abbiamo pensato troppo e non abbiamo preso le targhe.
Ma in effetti la quantita' di moto (almeno 15-20) nell'arco di un paio
d'ore, in una stradina di campagna non trafficata e' quantomeno
sospetta.
Al rientro a Roma ho parlato con altre persone che hanno notato una
presenza
inusuale di moto in quei due giorni.
A.G.
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