Torna alla homepage Raccolta testimonianze sulle violenze compiute a Genova dalla Polizia e dai gruppi violenti di estremisti.
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GENOVA - 20/21 LUGLIO 2001
di L.D.


Venerdì 20
Arriviamo a Genova con una velocità cui non eravamo preparati: dopo che A. S. ci aveva messo in guardia dai disservizi delle ferrovie - '...ci arriverete in 10 ore...' - trovarsi in città dopo tre ore di viaggio sembra un miracolo. Una volta lì la macchina organizzativa sembra funzionare: raggiungiamo il centro sportivo di Sciorba con i bus, molliamo armi (si fa per dire...) e bagagli nell'enorme tendopoli e rapidamente scendiamo in centro. Sui bus la confusione è palpabile: manifestanti, cittadini lavoratori e autisti vedono le proprie esigenze cozzare le une con le altre...noi siamo sballottati in giro senza poter decidere bene dove voler arrivare, i lavoratori, ai quali era stato intimato dal Comune di lasciare le macchine a casa e di servirsi dei mezzi pubblici, sono inviperiti dalla scoperta di percorsi obbligati che li portano in direzioni inutili; gli autisti, poveracci, ricevono direttive sul momento e si adeguano. Comunque si fa immediatamente notare la grandissima gentilezza e cortesia dei genovesi: indicazioni e richieste di aiuto vengono accolte con simpatia ed esaustività, sia da parte dei cittadini che dei poveri autisti.
Ci mollano vicino al Marassi, noi vorremmo raggiungere il corteo di Rete Lilliput che abbiamo incrociato due ore prima mentre stavamo portando gli zaini a Sciorba, ma non sappiamo dove cercarlo. Camminiamo fino a che per strada incomincia il passaparola di informazioni: di lì hanno sbarrato, di quì non ti fanno passare, proviamo ad andare di là, ecc...., insomma, non capiamo bene dove andare, non sappiamo dove intercettare il corteo, avanziamo alla cieca. Ci ritroviamo davanti a due tunnel enormi che sfociano alla stazione Brignole, dove si intravede uno schieramento di forze dell'ordine che definire imponente sarebbe ancora poco. Che si fa? Tentiamo di parlare con gli altri per decidere qualcosa, ma in pochi minuti si scatena l'inferno. Dopo nemmeno 3 ore di permanenza a Genova, facciamo subito la conoscenza del Black Bloc...l'inizio della violenza è devastante. Mi giro e vedo una moto con a bordo due persone con un pettorale fosforescente: non faccio in tempo a capire se sono giornalisti , poliziotti o cos'altro che la moto viene inseguita e il passeggero viene scaraventato a terra da un gruppo di blacks che lo accerchiano...la tensione sale immediatamente, mentre cerchiamo un posto dove ripararci vedo il pilota della moto che si avvicina di corsa al suo compagno a terra...i blacks lo puntano, lui estrae una pistola e spara due colpi in aria: a 5 metri dal tipo, io mi cago sotto e trovo rifugio in un angolo...solo quando mi giro dall'altra parte mi si rivela il panorama...una Volvo sta andando a fuoco, il benzinaio a fianco è preso d'assalto, sampietrini vengono estratti dalla pavimentazione e scagliati contro le vetrine....ci sono due cassonetti ribaltati e fumanti...intanto anche la macchina vicino alla Volvo ha preso fuoco...ci spostiamo per non respirare il fumo e ci troviamo in mezzo al devasto...un negozio di articoli da moto viene assaltato e svuotato, si creano barricate infuocate con altri cassonetti e campane per la raccolta di rifiuto differenziati...dopo 10 minuti arrivano finalmente i pompieri, dei poliziotti invece neanche l'ombra...ma di questo parliamo dopo. Insomma, dopo 20 minuti di follia i 'neri' si spostano lungo un vialone - si possono vedere le colonne di fumo e le barricate a fuoco - lasciando dietro di loro terra bruciata. Il tempo di riprendersi e percorriamo il tunnel che collega il luogo degli incidenti con Brignole: il colpo d'occhio è micidiale...2-3mila poliziotti in tenuta antisommossa, camionette con idranti, addirittura una decina di cingolati!!!...arriviamo a pochi metri: le facce non sono angeliche, cerco lo sguardo di qualcuno di loro...ma gli occhi sono freddi. Gelidi. Penso che alla fine della fiera anche questi non se la passano poi tanto bene, e si vede. Forse sono solo pedine, loro come noi, da muovere secondo gli interessi di chi se ne sta barricato da qualche parte. Sicuramente le sfere alte hanno messo in conto il morto, e che sia da una parte o dall'altra non gliene fregherà di meno. Comunque, il fatto è che tutto questo imponente schieramento non si è mosso di un metro per fermare la furia distruttrice del black bloc. Erano lì a poche decine di metri, sapevano cosa stava succedendo, anche perchè diversi elicotteri monitoravano la situazione della città dall'alto individuando subito i disordini, eppure non si sono mossi, pur essendo in una schiacciante superiorità sia numerica che di mezzi. Poi ognuno tira le proprie conclusioni, anche tenendo conto delle recenti campane...io sono dalla parte di chi pensa che governo e polizia abbiano dato via libera ai blacks e alla loro violenza per distogliere l'attenzione dal corteo pacifico e dalle sue richieste, e per fare di tutta l'erba un fascio, rappresentando 200.000 teppisti che avrebbero giustificato ampiamente un tipo di repressione violenta come quella esercitata dalla polizia sui manifestanti pacifici. Ricapitolando: la frangia estremista dei manifestanti - che abbiamo visto agire in diverse occasioni in poche unità, due-tre decine al massimo - non è stata MAI toccata dalla polizia, che al contrario ha represso con le botte il pacifismo degli altri.
Stiamo a Brignole 20-30 minuti, cercando di capire dove andare senza imbatterci nei casini...la polizia intanto si prepara: si mettono le maschere anti gas e cominciano a picchiare i manganelli sugli scudi....probabilmente è in arrivo il corteo, si intravede in lontananza. Chiamo M. A. per sapere come raggiungere Lilliput, ma il suo cellulare è spento. Ci incamminiamo alla cieca e finalmente troviamo un grosso corteo...è molto lungo e alla testa ci sono quelli che la polizia si stava preparando ad 'accogliere': un carro con sopra alcune casse ci tiene aggiornati sulla situazione in testa al corteo...ci fermiamo per permettere a chi è davanti impegnato negli scontri di potersi ritirare di qualche metro senza rimanere schiacciati...ci guardiamo intorno e mi accorgo che è forse il corteo più eterogeneo...davanti ci sono gli sfondatori, che immagino non lesinino botte se ne ricevono...poi in mezzo c'è di tutto: dalla ragazzina ai quarantenni, dal pacifista all'ubriacone violento al vandalo gratuito...proprio grazie a questi ultimi nel giro di pochi minuti la tensione sale in mezzo al corteo...qualcuno incomincia a rompere vetrine e insegne ( tra l'altro: un ragazzo si accanisce contro un sex-shop rompendo l'insegna con un sasso, poi si gira verso gli altri e con una faccia sinceramente appassionata urla 'they're exploiting women!'...ora, io lo so che la violenza non porta a nulla, però quel ragazzo continua a starmi simpatico...perchè se io sono costretto a vivere una vita bombardato dagli asfissianti messaggi di un sessismo esasperato e fuori controllo, forse posso arrogarmi il diritto di distruggerne, simbolicamente, i simulacri...) e si levano urla e grida, non si capisce bene quante di approvazione e quante di accusa...un ragazzo - da solo - prova a dissuadere qualcuno a rompere la vetrina di una banca...si becca un po' di fischi, e un po' di applausi...
Comunque, ormai è tempo di tornare al Convergence Point di P.le Kennedy, un grande spazio adiacente al mare dove si trovano i banchetti delle associazioni nazionali e internazionali, l'info point del GSF e i punti di ristoro....Agnoletto improvvisa un'assemblea con un microfono e due casse mezze rotte...ci sediamo tutti per terra, vogliamo sentire cosa hanno fatto gli altri, sopratutto quelli del Carlini: le tute bianche e tutti gli altri...
Ma passano i minuti e le notizie che arrivano non sono quelle che tutti noi volevamo sentire...un ragazzo senza identità è morto. Cala il gelo, è come se tutto ora prendesse un'altra piega, iperreale. L'atmosfera adesso è di grande partecipazione e di grande intimità...tutti seduti per terra, ognuno urla la propria indignazione e si passa le informazioni...elicotteri delle forze dell'ordine continuano a passarci sopra disturbando l'assemblea...dopo i primi passaggi si capisce che che è una provocazione, una presa per il culo bella e buona, e l'indignazione monta sempre di più...altre notizie: alcuni ragazzi dei cortei sono stati intrappolati dalla polizia che non li lascia passare provocando scontri...gli addetti al servizio legale portano testimonianze agghiaccianti: i feriti vengono prelevati dall'ospedale senza alcun tipo di garanzia medico-giuridica e trascinati nelle caserme, dove altri testimoni riferiscono di maltrattamenti e pestaggi incontrollati ...la folla inizia a scaldarsi...qualcuno urla di andare a liberare chi è ancora sotto con la polizia, qualcuno propone di andare all'ospedale, chi alla prefettura...i portavoce della associazioni fanno un lavoraccio, invitando tutti alla calma...la situazione è espolsiva, se si formasse un corteo adesso la polizia farebbe una carneficina, non saremo in più di tremila al campo...troppo pochi...Casarini, Agnoletto, Bertinotti, i portavoce delle organizzazioni estere, tutti invitano alla calma e al sangue freddo...una mossa sbagliata adesso che la polizia non aspetta altro sarebbe un suicidio, questo viene detto chiaramente...mi chiama Gigi (Tufano), mi chiede come procede, 'che in tv stanno mostrando cose orribili, non ultima la morte del ragazzo...la gente a casa sembra preoccupata, evidentemente le cose stanno prendendo una brutta piega...poi chiama Simona, e dice che c'è l'eventualità che domattina non facciano passare il loro bus...la situazione sta degenerando, penso, e ho voglia di vedere un telegiornale per capire come stanno presentando la città, le manifestazioni e gli scontri.
L'assemblea si scioglie, mangiamo e ci scarichiamo un po' dalla tensione psicologica delle ultime ore...viene consigliato a chi dorme nei centri di accoglienza di non andarci a piedi e tanto meno da soli: la polizia è ancora in giro e ferma indiscriminatamente...aspettiamo le navette, sperando che ci siano. Nel frattempo all'interno dello spazio prende vita un mini studio televisivo de La 7, Gad Lerner incomincia la trasmissione con Agnoletto, il Sindaco di Genova e altri ospiti...ma la tensione causata dagli eventi della giornata è troppa, e alle prime parole sbagliate scattano le contestazioni - anche intestine - del pubblico...Lerner interrompe tutto, la trasmissione è sospesa dopo nemmeno 10 minuti....i più anziani invitano alla calma, i portavoce tentano di far capire ai contestatori che il mezzo televisivo è adesso necessario per far conoscere la grave situazione di ingiustizia...torna la calma, ma Lerner torna sul palchetto a telecamere spente solo per dire che problemi tecnici rendono impossibile il ripristino del collegamento...
Per fortuna i servizi funzionano, arrivano le navette e siamo subito a Sciorba, un campo sportivo trasformato in tendopoli...ci accolgono con acqua e cibo: non c'è che dire, ottima organizzazione...si forma un capannello davanti alla piccola tv...alle 12.45 il TG5 fa vedere le immagini della giornata, comprese le foto della morte del ragazzo, che finalmente ha un nome, Carlo Giuliani. Raggiungiamo i sacchi a pelo.

Sabato 21
Mi sveglio e subito vedo il giornale: la foto di Giuliani con in mano l'estintore e nell'angolo una pistola puntata, poi la foto del ragazzo a terra, morto, col cranio insanguinato. Buon giorno Genova.
Scendiamo rapidamente in centro e mettiamo gli zaini a P.le Kennedy, sperando di trovare un mezzo per tornare a Bergamo in serata. Prese le informazioni necessarie sulla manifestazione di oggi, ci avviamo verso l'inizio del corteo, in P.zza Sturla. La manifestazione parte, e per un po' sembra veramente fantastico: un colpo d'occhio impressionante, tanti gruppi e parti sociali e politiche diverse, visi sereni e determinati. Ci sono i greci, che avranno urlato gli stessi slogan ininterrottamente per 5 ore, c'è qualcuno con tamburi e strumenti, altri improvvisano teatrini simbolici contro le multinazionali...l'atmosfera è distesa, almeno fino a quando non veniamo a sapere che in testa al corteo i blacks hanno ingaggiato violenti scontri con la polizia...dalle testimonianze che raccolgo successivamente sembra che siano stati proprio i neri a provocare la reazione della polizia, che naturalmente non si è fatta aspettare...il GSF e le associazioni aderenti avevano tentato di scongiurare l'ingresso del black bloc nel mega corteo attraverso un servizio d'ordine autogestito e volontario...evidentemente non ha funzionato, ma non certo per l'imperizia o la negligenza del GSF...fermare i violenti non è certo compito esclusivo dei manifestanti...ma su questo magari torniamo dopo. A P.le Kennedy il corteo viene spezzato in due: noi siamo nel tronco che è passato, e raggiungiamo Piazza Ferraris tra canti, balli, una mucca che scagazza per la strada, coppie di vecchietti che riempiono le bottiglie d'acqua ai giovani manifestanti, gente che dai balconi saluta, lancia segnali di approvazione e incoraggiamento, altri che riempiono tinozze d'acqua e le riversano sul fiume di persone per alleviare la calura...insomma, una bella, grande e determinata manifestazione pacifica...in Piazza troviamo un palco dal quale Agnoletto e altri portavoce e rappresentanti fanno il punto della situazione...dopo 40 minuti il corteo inizia a sciogliersi e a tornare verso il lungomare...naturalmente non riusciamo ad arrivare a P.le Kennedy molto facilmente...tre episodi molto tristi accadono durante l'attraversamento della città. Arriviamo a un grosso incrocio, siamo un gruppetto abbastanza sparuto...l'incrocio è presidiato dalle camionette della polizia, che non si capisce cosa vogliano fare...ci faranno passare? ci devieranno? macchè...un coglione lancia un sasso e via con i lacrimogeni...saremo stati in 30-40, e questi ci sparano addosso i lacrimogeni...mah...allora cambiamo strada e arriviamo su un vialone dove ci sono i Pink, dei pazzi con parrucche, giocolieri e quant'altro...forse i pacifisti per eccellenza, totalmente innocui....vediamo uno schieramento esagerato di poliziotti che avanza verso di noi...stavolta però nessuno sta facendo assolutamente nulla di male: non ci sono sassi, ne spranghe, ne molotov in giro...ci chiediamo perchè dovremmo indietreggiare, e non lo facciamo...i poliziotti avanzano sempre di più fino ad arrivare davanti al nostro piccolo gruppetto...qualcuno si fa avanti per fare delle foto e viene accecato da uno spray...questo poveraccio resta a terra bestemmiando, mentre qualcuno fa arrivare dell'acqua per lavargli gli occhi...si forma un capannello, la tensione sale ma la sensazione è che nessuno cerchi lo scontro...un ragazzo dei pink parla con i poliziotti: vogliono che deviamo, di là non ci fanno passare. Dopo qualche contrattazione l'atmosfera si scioglie...si decide per la deviazione, scatta anche qualche pacca sincera tra dimostranti e poliziotti, addirittura il poliziotto che aveva sparato lo spray negli occhi chiede scusa al ragazzo, con un piccolo abbraccio. Continuiamo a camminare e arriviamo a due passi dal punto d'incontro, quando c'è la ciliegina sulla torta. La situazione è questa: saremo in 8-9, noi 4 più altri ragazzi...siamo praticamente da soli, dietro di noi c'è il contadino con la mucca...insomma, non c'è alcun segno di pericolo o tensione, stiamo solo tornando alla base. Passiamo di fianco a due camionette dei carabinieri e due energumeni bardati di tutto punto puntano contro il nostro gruppetto: si dirigono verso una ragazza e un ragazzo colpevoli di indossare occhiali di plastica anti-lacrimogeno e una bandana...con una sberla il primo carabiniere fa volare vi agli occhiali dal viso della ragazza, l'altro comincia a spingere e strattonare il ragazzo, provocandolo...resto di ghiaccio, questa è un'aggressione belle e buona, totalmente ingiustificata e illegittima...dopo un minuti li lasciano andare, ma rimane l'amaro in bocca.
Quindi imparo che ci sono poliziotti e poliziotti: macho senza cervello e professionisti esperti, esagitati dal manganello facile e poliziotti che cercano invece di non creare casini quando non è strettamente necessario. Purtroppo a Genova quelli esagitati e violenti erano in schiacciante maggioranza.
Il resto va da sè...torniamo a casa con un bus in partenza da Marassi verso le nove...a casa intorno alle due.
Il giorno dopo, al telegiornale e sui quotidiani, la triste vicenda di sabato notte.
Non mi dilungo su commenti ed opinioni, ci tenevo invece a fornire una testimonianza.


L.D.

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