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Giovedi 19 luglio 2001
Piazza davanti alla chiesa di Carignano.
ore 17.30 concentramento e partenza del corteo dei MIGRANTI, prima
iniziativa di massa del GSF. Grande affluenza, Manifestazione gioiosa,
piena di iniziative da parte dei vari gruppi, festosa, all'insegna
dell'allegria e della festa. Anche gli abitanti di Genova venivano
coinvolti, affacciandosi alle finestre per vedere il corteo finivano col
tirare fuori un bel paio di mutande (visto che a Genova durante il g8
non si poteva stendere per il ripescaggio di una vecchissima ordinanza
reale). Il tutto in una dimensione di divertimento.
Questo naturalmente secondo il mio modo di sentire e vedere.
Venerdi 20 luglio 2001
ore 13.00 circa
arrivo a Manin, piazza di Genova antistante la zona rossa, dove secondo la
divisione in piazze tematiche, avrebbe dovuto esserci il presidio dei
pacifisti, rete dei lilliput, il movimento delle donne e tutte le
iniziative dei non violenti.
L'atmosfera era tranquilla, ogni gruppo con le sue iniziative scendeva giu
da manin per via assarotti fino ad arrivare alla grata confine della zona
rossa. Si era creato una specie di flusso per cui si scendeva fino ad
arrivare al 'muro' e po si tornava indietro. Anche qui fischietti, ritmi,
balli, canti, tentativi di parlare con le forze dell'ordine. Addobbi e
striscioni sulla grata.
Nella via vicino anch'essa sbarrata, credo verso le 14.00, la tensione
stava aumentando. Alcuni dimostranti cercavano di salire simbolicamente
sullo sbarramento, una ragazza sorretta dai compagni cercava di legare una
corda allo sbarramento (non era dei blocs). Dopo alcuni tentativi sono
partiti gli idranti e di li a poco la situtazione è precipitata con
l'arrivo di un lacrimogeno. Prima che ci fosse il lancio del lacrimogeno
mi sono accorto che vicino a me c'era uno vestito di nero col un
passamontagna tirato su (non sapevo minimamente chi fossero i black) e
aveva in mano una bottiglia con del liquido (che dopo ho scoperto essere
trielina).
I Blocs si erano quindi già infiltrati nel presidio dei pacifisti. Dopo il
fuggi fuggi generale seguito ai lacrimogeni il presidio si è ricostituito
lentamente, in modo molto tranquillo, con varie iniziative tra le quali
formare una specie di ragnatela con materiale simile alla lana di vetro,
un manifestante consegnava finte bombe carta, alcuni cantavano, altri
parlavano direttamente a i poliziotti che dello sbarramento.
Intanto giungono notizie che in p.za Manin ( la piazza sopra via Assarotti
in cui ci trovavamo) ci sono stati scontri e tafferugli, si intravede del
fumo.
Risaliamo per via Assarotti e due cassonetti erano stati rovesciati ,
incendiati e portati in mezzo alla strada.
In piazza manin continuavano gli scontri per cui decidiamo di scendere
verso la Stazione Brignole da una strada a metà di via Assarotti.
Arrivati in via De Amicis ci rendiamo conto che tutte le vie di accesso
alla
stazione Brignole sono bloccate, la principale è sbarrata con dei
containers, gli scontri continuano a brignole cruenti: Tutte le strade per
il levante genovese sono chiuse (da un lato, come dicevo, gli sbarramenti
a Brignole dall'altro la Zona Rossa) per cui ritorniamo sui nostri passi,
per un altra strada (un vicolino a metà di via S. Vincenzo) costeggiando
la zona rossa. Nella Via altri cassonetti bruciati, ripassiamo in via
Assarotti con gli scontri ancora in corso in Pzza Manin, e arriviamo in
circonvallazione a Monte.
Proprio in quel momento veniamo avvertiti telefonicamente di evitare
questa zona in cui sono stati avvistati i NERI (la notizia è stata diffusa
per televisioe e radio).
Appena arrivati sulla circonvallazione notiamo che le fermate degli
autobus sono state distrutte a sprangate, i vetri sono rotti, prima di
spianata castelletto una macchina gialla è stata bruciata (tipo ferrari).
Poco dopo incontriamo un gruppo di Black blocs (vestiti di nero con la
faccia coperta) completamente indisturbati e incontrollati, con spranghe
in mano, liberi di scorrazzare per la via, che ci chiedono addirittura se
abbiamo una sigaretta. Tutto questo dopo le notizie trasmesse in
televisione e con tre elicotteri che volavano in lungo e in largo su
Genova.
Sconcertati arriviamo in piazza dell'Annunziata dove la situazione
sembrava tranquilla:
ore 22.00
Sono in Piazzale Kennedy, sconcerto per la morte di Giuliani. Lunga
riunione del GSF per decidere sul 'da farsi' il giorno seguente.. si
decide di fare lo stesso il corteo concordato. Tentativo della 7 di andare
in onda con una trasmissione di Gad Lerner in diretta dal Piazzale fallito
per la troppa tensione della giornata. Gli elicotteri continuano a volare
e illuminare con i fari il piazzale.
Passo per le zone dove sono avvenuti gli scontri sindalla mattinata Crso
Torino, Buenos Aires, tutte le vetrate delle banche distrutte a sprangate,
vetri rotti, cassonetti incendiati e rovesciate una macchina incendiata.
Sabato 21 luglio 2001
ore 13.30
La tensione si percepisce, ma c'è la volonta da parte di tutti di
mantenere la calma e di fare un corteo pacifico e il più possibile
allegro. Da parte nostra partecipiamo col nostro stiscione. Il corteo si
muove lentamente vista la grande quantità di gente. Noi siamo insieme ad
alcuni del guppo arcigay del Cassero di Bologna e al gruppo arcilesbica.
Molta attenzione è stata posta sul servizio d'ordine. Un cordone umano
rinchiudeva il corteo, e noi ci siamo messi dietro il gruppo di
rifondazione comunista.
La gente dei palazzi, prima di boccadasse, dato il gran caldo gettava
acqua dalle finestre obbedendo alle richieste dei manifestanti.
L'atmosfera, ripeto, seppur tesa era allegra, c'era chi ballava, un gruppo
di manifestanti dava il ritmo suonando tamburi.
Il corteo, entrando in Corso Italia
, ha occupato entrambe le corsie.
L'andatura era lenta. Cominciamo a fermarci sempre più spesso. All'altezza
.. dopo buoni dieci minuti di sosta riceviamo indicazioni di spostarsi
sulla carreggiata lato mare, sembra che il corteo sia stato spezzato e ci
siano scontri vicino a dove doveva curvare per poi proseguire, come da
tempo concordato con le autorità, verso il piazzale di Marassi.
Cambiata corsia decidiamo di potenziare il serviziod'ordine rafforzando la
cordata che lo proteggeva. Siamo stati fermi buon 20 min di fronte alla
caserma, sul tetto c'erano poliziotti che guardavano. Gli
elicotteri erano sopra di noi.
Dopo vari tentativi di andare avanti, è arrivata la conferma che il corteo
era bloccato a metà e c'erano gli scontri, l'indicazione data è stata
quella di tornare indietro con la massima calma. Il corteo è quindi
ritornato sui suoi passi, rimanendo nella corsia lato mare, mentre
nell'altra sarebbe stata fatta ripiegare la testa del corteo che era
ancora impegnata negli scontri.
Io stesso ho partecipato al serviziod'ordine, e mentre ci stavamo
lentamente dirigendo verso boccadasse, si cominaciavano a vedere toranre
indietro la testa del corteo (la testa che si era formata dallo divisione
in due del corteo) e qualcuno dei blocs. Il servizio d'ordine s'era
fattopiù forte e non permetteva l'ingresso all'interno del corteo. Dopo
alcuni minuti, all'altezza di S.Nazaro. è arrivato un gruppo
abbastanza grosso di
Black blocs, riconoscibilissimi dal loro modo di vestire, agitati, hanno
tentato più volte di entrare nel corteo che è sempre riuscito a chiudersi
respingendoli fino a che in lontananza (un 20 di metri) si sono intraviste
le forze dell'ordine. I blocs sono riusciti a sfondare il servizio di
sicurezza, accanto a me ne sono passati almeno 5, e sono partiti
contemporaneamente i lacrimogeni,. Sicuramente più di 4 generando il
panico tra i manifestanti che si sono messi a correre verso boccadasse.
Per fortuna molte esortazioni alla calma sono riuscite a ridimensionare il
fuggi fuggi, il corteo ha preso un andatura veloce ma controllata
rientrando e disperdendosi poi arrivato a Boccadasse.
M.P [NOTA: PER RAGIONI DI PRIVACY TUTTE LE SEGNALAZIONI INVIATE ALL'ASSOCIAZIONE PEACELINK VENGONO RIPORTATE IN FORMA ANONIMA, MA CHI CI SCRIVE LO FA INDICANDO PER ESTESO IL SUO NOME, COGNOME, INDIRIZZO E NUMERO DI DOCUMENTO D'IDENTITA']
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