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Per miracolo a Genova non sono stata picchiata, quindi non sono stata
portata all'ospedale,
quindi non mi hanno arrestata con accuse assurde di resistenza a PU,
devastazione, associazione a banda armata, ecc. Quindi sono riuscita a
tornare a casa sana e salva!
Ma mi sento ugualmente e profondamente ferita per essere (solo casualmente)
scampata al pestaggio, come invece è toccato (solo casualmente) a centinaia
e centinaia di persone, tutte nella mia stessa identica posizione: essere
in una manifestazione per esprimere liberamente e legalmente il proprio
pensiero o dissenso.
Mi sono salvata dagli spari, dagli idranti, dai 'braccaggi' degli uomini
armati, dagli avvistamenti degli elicotteri, dal lancio dei fumogeni. ho
avuto soltanto fortuna a decidere di non rifugiarmi in qualche portone, a
scappare piuttosto che inginocchiarmi con le braccia alzate.
Mi angoscerà sempre la sorte toccata a tutti quelli che hanno avuto il solo
torto di trovarsi nel posto sbagliato al momento sbagliato, senza
indovinare la soluzione giusta per difendersi dalle aggressioni e sottrarsi
alle violenze.
Sono scampata alla mattanza fisica, ma non a quella morale: all'umiliazione
di dover respirare 'sofisticatissimi' lacrimogeni, comprati con le mie
tasse e sparati contro di me; all'umiliazione di dover scappare come il
peggior bandito mafioso criminale di fronte alle 'forze dell'ordine' pagate
con le mie tasse e di cui io mi fidavo; all'umiliazione di non poter
circolare liberamente in una mia città italiana per non essere arrestata o
randellata; all'umiliazione di non poter manifestare apertamente il mio
pensiero nella mia patria 'civile' e 'democratica'.
E soprattutto sono indignata per non essere stata difesa dal mio governo,
dalla mia polizia, dalle mie 'forze armate' io, incensurata, pacifica,
mite, onesta, pulita, inerme, persona libera in libero stato. sbigottita di
fronte ad un esercito di forze dell'ordine armato fino ai denti che si è
scagliato selvaggiamente con brutale violenza contro la folla di civili,
disarmati e indifesi, braccandoli e stanandoli come una 'caccia alla volpe'!
Sono queste le nostre valorose e coraggiose truppe? Sono questi gli atti
eroici delle nostre forze armate?
Perché non hanno 'gloriosamente' arrestato le squadracce di 'guastatori'
che con strana precisione militare, compivano, nel frattempo, atti di
devastazione?
Era un gioco?
E allora, GAME OVER. sono qui, colpitemi, a sangue freddo, senza motivo,
come è stato fatto a Genova. purtroppo non era un gioco!
Non siamo in tempo di guerra, né in un video game, quindi chiedo al
Presidente della Repubblica di fare tutto quello che è in suo potere per
assicurare alla giustizia tutti i responsabili di tali nefandezze (dagli
esecutori ai co-mandanti) e soprattutto far sì che si ricomponga quel filo
di fiducia tra cittadini e tutori dell'ordine, e che queste vengano
impiegate, sempre, per garantire il rispetto della costituzione e non per
asservire al potere dei potenti e dei loro profitti .e nemmeno per vantaggi
elettorali.
I G8 erano protetti da una robusta gabbia di metallo. bastava che i tutori
dell'ordine proteggessero la città, il corteo ed i suoi manifestanti da
eventuali infiltrati; magari prima chiedendo i documenti e poi, nel caso,
randellare. (Ma è veramente necessario, randellare? Non ricordo che Riina o
Brusca o Pinochet siano stati mai randellati!)
Reprimere il diritto a manifestare ci sprofonda in uno stato barbaro,
incivile, tirannico, rozzo e dittatoriale. Ne abbiamo visto un anteprima,
io e altre trecentomila persone che, anche loro silenti, non sono state
certamente assenti: c'erano a Genova, c'eravamo. o era proprio questo che
si voleva nascondere? Magari a manganellate!
A.M.
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