Associazione per i Diritti Umani Udruzenie za Humanitarna Prava Tel - Fax ++39 - (0)932 - 861156 Via C. Alberto, 122/a c/c postale n° 11626975 97019 V I T T O R I A (Rg) C.F. 91005160881 I T A L I A LA COSCIENZA CHE NON C'É L'emergenza dei profughi Kosovari spinge a Kukes e in Macedonia colonne di disperati, ma in quei posti in questi giorni arriva un'altra colonna, quella del Governo Italiano guidata dal ministro Jervolino. Dallo schermo le frasi raccolte dalle interviste esprimono forte preoccupazione e "familiare sostegno" agli sventurati Kosovari; questa è l'immagine data dai media sull'emergenza profughi, in analogia a quella dei governi della U.E. e del nostro. Nella pratica riscontriamo invece un profondo solco, forse meglio un muro, tra il dramma e il come affrontarlo; ma l'atteggiamento mostrato è quello di chi non vuole consentire l'ingresso dei profughi Kosovari nel nostro paese, i quali vengono considerati e trattati come dei semplici immigrati clandestini. È un'ipocrisia, questa, che i media (salvo sporadiche eccezioni) non mettono o non vogliono mettere in luce. Il 31 di marzo l'Associazione per i Diritti Umani inoltra formale richiesta al ministro Jervolino, al Presidente della Regione Sicilia e al Sindaco di Comiso per acconsentire l'utilizzo della ex base NATO del Magliocco di Comiso, al fine di accogliere "temporaneamente" i profughi Kosovari nei circa 850 alloggi monofamiliari, da tempo inutilizzati. Nell'attesa di una risposta ufficiale di cui sopra, tutt'oggi senza riscontro, il 6 aprile arriva un semplice comunicato stampa (tra l'altro indirizzato al Vescovo di Ragusa) del sindaco di Comiso che chiude ogni possibilità d'uso della base ai fini richiesti. Inoltre, il giorno successivo, il Presidente del Consiglio - Massimo D'Alema - conferma le finalità sostenute dal Sindaco di Comiso Di Giacomo. In conseguenza di tutto ciò mostriamo le nostre serie perplessità su quali sia la programmazione e i progetti approntati circa l'esodo, l'accoglienza ed il ritorno dei rifugiati, da parte di un governo che è in guerra senza averla dichiarata per tutelare "con le bombe" il diritto umanitario del popolo Kosovaro. Allo stato si respingono profughi Kosovari alla frontiera, o meglio vengono presi e rinchiusi nei campi di detenzione sparsi qua e la sul nostro territorio. In seguito ad una lunga intervista apparsa i primi giorni di aprile su TGR sul tema: come trasformare una "Base della Morte" in una "Base per la Vita", nella quale la nostra associazione spiegava le ragioni della richiesta, abbiamo ritenuto opportuno investire della questione direttamente il Presidente del Consiglio dei Ministri con una successiva missiva, datata 21 aprile. Riteniamo che quanto esposto sia motivo di analisi politica seria, rifiutando facili stereotipi a cui abbiamo assistito in Sicilia da forze politiche che ritenevamo vicine al dramma kosovaro e al lavoro incessante delle organizzazioni pacifiste. Registriamo purtroppo la posizione di Rifondazione Comunista eccessivamente distante dalla nostra realtà, nel momento in cui ritiene inopportuna la presenza dei profughi kosovari, motivandola come un "lager a 5 stelle". Se così è, siamo orgogliosi di proporre un "lager a 5 stelle" dove almeno c'è dignità e vita, contro i campi di Kukes dove tutto è azzerato! Apprezziamo la posizione dei Verdi che, pur dentro la maggioranza di un governo in guerra, si pone in contrapposizione chiedendo al Ministro Jervolino l'immediato utilizzo della Base di Comiso. C'è gente che la notte la vive in veglia sotto le bombe, come pure c'è gente che la vive in veglia per la cattiva coscienza del giorno, ma c'è pure chi non si accorge nemmeno della propria coscienza e dorme, dorme ... dorme. Non ci rassegniamo all'idea di non ricevere risposta e chiediamo, chiediamo, ...richiediamo al Governo D'Alema responsabili atteggiamenti verso i profughi del Kosovo, garantendo loro lo status di rifugiati e consentendo di vivere "temporaneamente" in Italia, con dignità, così come meritano. Il Coordinatore (Giovanni Consolino)