Linee-guida per le iniziative Caritas nella crisi del Kosovo


PACE NEI BALCANI, SOLIDARIETA' CON LE VITTIME DELLA GUERRA
Linee-guida per le iniziative Caritas nella crisi del Kosovo

Pur impegnata nella fase acuta degli interventi di emergenza, la
Caritas ribadisce la necessità di fermarsi a riflettere sulle cause
del conflitto in atto e di intensificare l'impegno per la pace.
Occorre leggere la situazione in atteggiamento penitenziale, con un
inquadramento evangelico ed etico di quanto accade: non dimentichiamo
mai che non siamo di fronte ad una calamità naturale, ma ad atrocità e
violenze compiute dall'uomo.
La Caritas, oltre agli interventi d'urgenza, ritiene indispensabile un
approccio globale a tutta l'area dei Balcani, con progetti e presenze
a medio termine da concordare con le diverse chiese locali.
Riportiamo in sintesi alcune linee-guida su cui Caritas Italiana e le
Caritas Diocesane si muoveranno:

1) Realizzare a breve una missione altamente rappresentativa di
Caritas Italiana in tutti i Paesi coinvolti: Federazione Iugoslava
(Serbia e Montenegro), Macedonia, Albania, accompagnata da
collaboratori che in questi anni hanno intrattenuto relazioni con le
Caritas locali ed approfondito la conoscenza delle diverse situazioni
2) Attivare un gruppo di lavoro interdiocesano sui Balcani
3) Confermare la nostra presenza nell'emergenza, sempre con un ruolo
promozionale e con costante attenzione alla persona e rispetto della
dignità di ognuno. In quest'ottica un valore pedagogico può avere ad
esempio non trascurare chi soffre anche in Federazione Jugoslava,
cercando di proseguire gli interventi in atto da tempo anche in Serbia
e Montenegro e, come segno di vicinanza, inviando aiuti in quelle
zone, per quanto possibile.
4) Potenziare il sostegno a Caritas Albania nel breve termine, anche
con l'invio di altre 2/3 persone. Almeno una di queste persone potrà
divenire in prospettiva  punto di riferimento per le Caritas Diocesane
che vogliono essere presenti in loco. A questo proposito possono
essere ripresi e intensificati rapporti solidali, gemellaggi, o
semplici contatti già esistenti, con l'invito ad informare sia Caritas
Italiana, sia Caritas Albania e con la disponibilità a ridistribuire
le risorse, se necessario, al fine di una migliore organizzazione
5) Attivare o potenziare delle "antenne" per monitorare con costanza
le situazioni locali: ad es. il gruppo di Caritas Italiana presente a
Spalato ha sicuramente una più diretta visione della situazione in
Montenegro e può essere riferimento per tutta la rete Caritas.
6) Migliorare informazione, comunicazione e formazione: sapere di più
per riflettere insieme e divulgare conpiù competenza.
7) Seguire l'evoluzione normativa e studiare la fattibilità
dell'impiego di obiettori di coscienza all'estero.
8) In Italia verificare ed organizzare strategie di accoglienza delle
Caritas Diocesane: verificare capacità ricettive, confrontare criteri
adottati
9) Sostenere le Caritas Diocesane italiane più in prima linea sul
fronte dell'accoglienza con persone o aiuti qualificati, mirati e
coordinati a livello regionale.

Rinnoviamo con forza l'appello per sostenere le iniziative in atto:
c'è urgente bisogno di fondi. Esortiamo tutti a contribuire,
specificando nella causale "Kosovo", tramite 
§ conto corrente postale 347013

 c/c bancario n.100807/07 intestato a "Caritas Italiana" presso Banco
 Ambrosiano Veneto - 
                    Agenzia 081/Roma - ABI 3001 - CAB 3201;

c/c bancario n.375438 intestato a "Caritas Italiana" presso Banca di
Roma - 
                    Agenzia 42/Roma Eur - ABI 03002 - CAB 05085.

intestati entrambi a Caritas italiana, viale F.Baldelli 41,  00146
Roma

Sito internet: www.caritasitaliana.it