CAMPAGNA "IL DIRITTO E' IN LUTTO"



CAMPAGNA  "IL DIRITTO E' IN LUTTO"


Addolorati e allarmati davanti alle deliberate e gravissime violazioni
di norme e principi fra i piu' fondamentali del diritto interno ed
internazionale compiute dalle potenze della NATO con l'aggressione
alla Repubblica Iugoslava, 
i docenti di discipline giuridiche ed economiche del Mugello
constatano una situazione di LUTTO DEL DIRITTO, che li induce a
dichiarare sospeso il regolare svolgimento dei programmi di diritto
fino alla totale cessazione dell'offensiva. 

Gli insegnanti resteranno al loro posto, per l'intero orario di
servizio, per il normale insegnamento delle altre discipline e per
discutere con i loro studenti gli sviluppi della situazione
internazionale. 
Senza diritto non c'e' giustizia. La violenza di Milosevic non puņ
giustificare la violenza della NATO. Il diritto non ammette la legge
del piu' forte.

Gli insegnanti di diritto del Mugello invitano i colleghi docenti di
discipline giuridiche di tutto il paese ad aderire alla campagna (si
accettano anche adesioni con riserva di continuare a svolgere i
programmi  delle quinte classi). 
Sono gradite le adesioni simboliche di docenti di altre discipline e
di docenti universitari.

F.to: I docenti di discipline giuridiche ed economiche del Liceo
Scientifico-Sperimentale Statale "G. Ulivi" di Borgo S. Lorenzo nel
Mugello. 

Teresa Aronne
tel. 055-8498241
Beniamino Bombardieri                                            
tel. 055-540563
Alberto Cacopardo
tel. 055-401796
Augusto Cacopardo
tel. 055-597036
Roberto Mannucci
tel. 055-6593822

Per adesioni:
E-mail:  md6690@mclink.it - aupard@cheerful.com
Fax: 055-597036

Responsabile della campagna:
Prof. Alberto Cacopardo
Via del Bargellino, 32
50014, Fiesole (FI)
Tel. 055-401796

Borgo San Lorenzo (FI), 26 marzo 1999.




IL  DIRITTO   E'   IN   LUTTO

(Versione aperta, in fase finale di discussione)

Il diritto e' in lutto dal giorno in cui il nostro Presidente del
Consiglio, poco prima di essere ricevuto dal Presidente Clinton,
rilascio' alla stampa statunitense una dichiarazione con la quale
affermava: l'intervento della NATO e' legittimo anche in assenza di un
mandato dell'ONU.
Si trattava di un'affermazione senza precedenti. Fino a quel giorno si
era sempre dichiarato che l'uso deliberato della forza in campo
internazionale richiedeva, per essere legittimo, il mandato di
un'organizzazione che rappresenta tutti i popoli della Terra.
Un'organizzazione creata dopo la piu' terribile di tutte le guerre,
quella che mai vorremmo vedere ripetersi, e creata proprio per
impedire che il potere piu' forte usasse la sua forza a proprio
arbitrio. 
Adesso si affermava invece che basta a questo scopo un'alleanza
politico-militare formata dai governi di circa un decimo del genere
umano, che costituiscono per l'appunto il potere piu' forte del globo.
Questa inedita affermazione, che segnava quanto meno l'ingresso in una
nuova epoca delle relazioni internazionali, fu accolta nel paese dalla
piu' assoluta distrazione. Al nostro orecchio, tuttavia, poiche' siamo
insegnanti di diritto, essa non passo' inosservata.
Noi avevamo insegnato ai nostri ragazzi a pensare alla comunita'
internazionale per quello che e', indipendentemente dalla nostra
volonta': una comunita' di uomini e donne, anzi di tutti gli esseri
viventi, che possiede ormai un destino comune, perche' ha in comune
degli interessi, come quello di evitare la catastrofe ecologica e la
ancor piu' terribile catastrofe nucleare, ed ha in comune dei
problemi, primo fra tutti quello di risolvere i conflitti che
inevitabilmente si presentano in ogni forma di convivenza umana.
Quando e' scoppiata la guerra del Kossovo, ci siamo chiesti, abbiamo
chiesto a loro, come fosse giustificabile, anzi semplicemente
immaginabile, che si cessasse improvvisamente di ritenere applicabili
alla comunita' internazionale quei principi fondamentali della nostra
stessa civilta' giuridica occidentale, che stanno alla base della
convivenza civile in ogni paese che si rispetti.
Glieli abbiamo ricordati: sono i principi, non di Stalin, di Hitler o
Milosevic, ma quelli di Voltaire e Montesquieu, di Lafayette, di
Jefferson, di Lincoln, di Franklin Delano Roosevelt. Dicono che chi
detiene l'uso della forza deve sottostare alla legge. Che chi produce
la legge deve sottostare ad una Costituzione ed al mandato della
comunita' che rappresenta, e nei confronti della quale e' legittimato
a prevedere l'uso della forza. E che tutti e due devono sottostare ad
un sistema giudiziario da entrambi indipendente, che sia in grado di
giudicarli, e di condannarli se fanno del male. Se tutto questo vale
per il proprio paese, perche' mai non dovrebbe valere per il pianeta?
A questa non retorica domanda, l'unica risposta che alcuni di loro ci
hanno saputo dare e' stata quella che dava la televisione: che era
necessario, anzi indispensabile, anzi tremendamente urgente, salvare
vite umane.
Quante vite umane siano state spezzate da quel giorno in poi, non sta
a noi calcolare. Non potevamo, allora, prevedere il terribile
presente. 
La nostra risposta e' stata solo quella che deve dare un insegnante di
diritto. Rispondemmo: se anche oggi le potenze della NATO fossero
capaci, come dice adesso la televisione, di porre fine per sempre ai
dolori del Kossovo senza grandi conseguenze negative, chi ci
garantisce che in futuro le potenze della NATO avranno sempre
ugualmente ragione? Chi ci garantisce che ogni singola volta che
decideranno di usare la forza, non lo faranno nel proprio interesse, o
nell'interesse di qualche loro amico, anziche' in quello dell'umanita'
in quanto tale? Chi le potra' giudicare, queste potenze, se per caso
facessero del male?
In verita', come tutti dovrebbero sapere, la dottrina ufficiale del
governo statunitense afferma appunto che la forza militare puo' e deve
essere usata nelle relazioni esterne in funzione degli interessi di
quel paese. Se questo puo' essere legittimo quando si detiene una
forza fra tante, diventa assai inquietante quando si ha in mano la
forza piu' potente che ci sia, quella che si erge a giudice del mondo
intero.
Se alcuni abitanti degli Stati Uniti desiderano fare i poliziotti del
globo, il servizio puo' essere certamente molto utile. Ma i nostri
studenti non ci hanno mai sentito parlare di poliziotti che si sentano
liberi di usare la forza nel proprio interesse, e allo stesso tempo di
giudicare chi ne puo' essere vittima, e perfino di legiferare sul suo
uso in violazione della costituzione vigente.
Quali saranno le future conseguenze di questa violazione, noi oggi,
nel giorno di Pasqua del 1999, quando chi detiene l'uso della forza ha
osato sprezzare perfino la voce di tutte le Chiese della civilta'
occidentale, noi non sappiamo prevedere. 
Sappiamo soltanto che calpestando questi principi non si calpestano i
Serbi ne' Milosevic: calpestiamo noi stessi, il nostro passato, il
nostro futuro, calpestiamo soprattutto i fondamenti della liberta'.
A chi ci obietta che il diritto e' sempre stato calpestato nei
rapporti fra i paesi del mondo, rispondiamo che questo e' un lusso che
oggi non ci possiamo piu' permettere, perche' il nostro destino
dipende ormai inevitabilmente dal destino generale del pianeta.
A chi obietta invece che il diritto e' sempre stato l'arma dei piu'
forti, rispondiamo che per fortuna si sbaglia. Al contrario, lo stato
di diritto, il sistema dei poteri separati, la sovranita' della
costituzione, sono l'unico strumento che possa proteggere i deboli
contro gli eventuali abusi del potere.  
Oggi ci troviamo di fronte ad un bivio, davanti al quale ognuno di
noi, non ognuno dei nostri governi, ma ognuno di noi, deve scegliere.
Da una parte la NATO, l'uso della forza senza regole, quello che noi
chiamiamo egemonismo. Dall'altro l'ONU, anzi le sue trasformazioni del
futuro: ossia l'uso della forza legittimato dalla legge, quello che
noi chiamiamo planetarismo, perche' e' nell'interesse del pianeta.
Oggi che il nostro paese vede levarsi in volo dal suo territorio i
piu' terribili strumenti di morte mai visti nella storia dell'uomo,
non ai soli insegnanti di diritto, non ai soli insegnanti di scuola,
ma a qualunque italiano capace di pensare, questa scelta
prepotentemente si impone.

Fiesole e Torre del Greco, il giorno di Pasqua 1999.
 

F.to: I docenti di discipline giuridiche ed economiche del Liceo
Scientifico-Sperimentale Statale "G. Ulivi" di Borgo S. Lorenzo nel
Mugello. 

Teresa Aronne
tel. 055-8498241
Beniamino Bombardieri
tel. 055-540563
Alberto Cacopardo
tel. 055-401796
Augusto Cacopardo
tel. 055-597036
Roberto Mannucci
tel. 055-6593822

Per adesioni:
E-mail:  md6690@mclink.it - aupard@cheerful.com
Fax: 055-597036

Responsabile della campagna:
Alberto Cacopardo