il manifesto 21 Maggio 1999 ------------------------------------------------ ITALIA/KOSOVO 1300 soldati in partenza per l'Ungheria - ANGELO MASTRANDREA - ROMA M illeduecentocinquanta militari della Brigata corazzata "Pozzuolo del Friuli", con duecentocinquanta carri armati. In più, cucine, ospedali da campo e torri di illuminazione. Quanto occorre per cominciare a prepararsi alla guerra, quella vera, con uomini armati mandati a combattere e morire per conquistare il territorio nemico. E per essere pronti alle volontà dell'alleanza, quando si deciderà di agire con un intervento terrestre. Destinazione: Hajsmaker, vicino Pecs, in Ungheria, dove è operativa una base Nato. Partenza: tra il 26 e il 30 maggio prossimi. Per una "normale esercitazione militare", sostengono i diretti interessati. Normale se ci trovassimo in un momento di pace. Ma si dà il caso che "Balaton '99" (questo il nome dell'operazione) si svolgerà nei pressi di una base dell'alleanza impegnata in una sporca guerra, e che i luoghi in cui si terrà distano pochi chilometri dal confine jugoslavo, vale a dire dal territorio nemico. Tutto ciò non può non far riflettere sul pieno coinvolgimento del nostro paese nelle operazioni di guerra. Il sospetto, dunque, è che, dietro l'esercitazione "Balaton '99", si nascondano i preparativi a un'azione di terra contro la Jugoslavia, che partirebbe, in maniera combinata, non solo da Macedonia e Albania, ma anche dall'Ungheria. A denunciare l'invio delle truppe e dei mezzi corazzati dal Friuli Venezia-Giulia verso l'Ungheria è stato il consigliere regionale Roberto Antonaz, di Rifondazione Comunista, con una interpellanza al presidente della giunta, in cui si chiede se la giunta stessa sia a conoscenza dei movimenti di truppe dal proprio territorio, e quali provvedimenti intenda adottare per garantire la sicurezza collettiva dopo queste rivelazioni, visto che il Friuli è diventato un "retrovia strategico della guerra" e dunque potrebbe essere oggetto di rappresaglie, "oltre ad essere già in balia dell'arbitrio delle forze Nato, come l'incredibile e ancora oscura vicenda delle bombe abbandonate nell'Adriatico dimostra". "Normali esercitazioni previste da tempo", questa la risposta dei militari alle voci sull'operazione che già da qualche giorno circolavano in Friuli. Sarà. Ma non può non preoccupare la concomitanza dell'invio di truppe e mezzi militari con il susseguirsi delle voci su un'azione di terra in territorio serbo. Il trasferimento delle truppe e dei mezzi avverrà con dieci convogli speciali (circa trecento carrozze), che partiranno da diverse stazioni friulane (Gorizia, Udine, Palmanova, Casarsa, Aviano e Sacile) tra il 26 e il 30 maggio. I treni arriveranno in Ungheria attraverso la Slovenia e la Croazia, passando per la stazione di Villa Opicina, nei pressi di Trieste. Secondo Antonaz, dietro l'esercitazione militare "Balaton '99" vi sarebbe "un'occulta preparazione dell'attacco di terra alla Jugoslavia". "Un evento che cancellerebbe definitivamente le residue possibilità di risoluzione pacifica e diplomatica del conflitto", conclude il consigliere regionale.