MANIFESTAZIONE AD AVIANO 11 APRILE 1999 QUELLO CHE I GIORNALI NON DICONO Per oggi, 11 aprile ’99, era stata indetta una manifestazione contro la guerra nei pressi dei cancelli della Base Usaf di Aviano. All'iniziativa, promossa congiuntamente da "Beati i Costruttori di Pace" e Associazione per la Pace, sulla base dell'appello FERMIAMO LA GUERRA , hanno aderito numerose realtà del movimento contro la guerra e, tra queste, vari centri sociali e l'associazione "YaBasta!". Originariamente, la manifestazione era concepita come un semplice sit-in con concerto, ma la previsione dell'arrivo di migliaia di persone ha indotto gli organizzatori a modificare il programma e a prevedere un corteo dalla zona industriale di Aviano fino ai cancelli della Base. Il corteo si è svolto in maniera pacifica e senza disordini. Durante il corteo, Luisa Morgantini, portavoce nazionale dell'Associazione per la Pace, ha preso contatti con alcuni esponenti dei centri sociali che hanno manifestato la loro intenzione di appendere sulla recinzione della Base uno striscione pacifista (lo stesso utilizzato da Gianfranco Bettin & co. nell'incursione alla Base di Istrana la settimana scorsa. Ho appreso questa notizia, quando il corteo era ormai in prossimità della Base, tramite una telefonata con Luisa Morgantini, che mi ha chiesto di sondare il terreno con il responsabile delle forze di polizia, affinché fosse concesso ad una delegazione di compiere questo gesto simbolico. Mi sono quindi recato dal vice-questore e gli ho riferito la richiesta, ottenendo da parte sua la disponibilità a trattare. Pochi minuti dopo, all'arrivo del corteo, mi sono nuovamente recato, questa volta assieme a Luisa Morgantini, dal vice-questore, che ci autorizzava ad appendere lo striscione a patto che la delegazione non fosse dei soli centri sociali ma comprendesse anche i "pacifisti". Io e Luisa siamo quindi immediatamente andati incontro ai giovani dei centri sociali, che nel frattempo avevano invaso il campo adiacente alla strada e prospiciente alla Base e si erano schierati ad una quindicina di metri dalle forze dell'ordine che presidiavano la recinzione. Una ragazza dei centri sociali stava gridando al megafono che erano intenzionati ad appendere lo striscione pacifista e che volevano farlo in modo pacifico. Luisa si è avvicinata, proponendo che fosse una delegazione di donne a portare lo striscione fino alla recinzione. La proposta è stata immediatamente raccolta dalla ragazza con il megafono, che ha invitato le donne presenti a prendere lo striscione e a portarlo verso la recinzione. A quel punto, le donne che sostenevano lo striscione sono avanzate di qualche passo, e dietro a loro è avanzato tutto il resto della gente. Improvvisamente, senza che ci fosse stata alcuna provocazione o atto di ostilità, dalle forze dell'ordine è partito un candelotto lacrimogeno, caduto in mezzo alla folla. I giovani dei centri sociali hanno immediatamente cominciato a gridare insulti ed è stato sparato un altro candelotto. A quel punto, è cominciata la sassaiola da parte dei ragazzi dei centri sociali, mentre le forze dell'ordine reagivano sparando nuovamente candelotti lacrimogeni sulla folla. Alcuni dei candelotti venivano sparati ad alzo quasi zero e finivano in pieno corteo, ben lontano dalla zona in cui si trovavano i ragazzi che stavano tirando sassi contro le forze dell'ordine. Luisa Morgantini ed altri pacifisti si sono posti come forza di interposizione tra la Polizia e i dimostranti, riuscendo dopo pochi minuti a riportare la calma e a far cessare sia il lancio di pietre che quello di lacrimogeni. Dopodiché, alcune donne sono riuscite a portare lo striscione fino alla recinzione e l'azione si è conclusa con un'improvvisata catena umana che si è snodata lungo il muro di recinzione della base per alcune centinaia metri. All'inizio dello scontro, io mi sono trovato in mezzo tra dimostranti e forze di polizia. Non sono in grado di dire quanti candelotti lacrimogeni siano stati sparati (ad occhio, credo circa una dozzina), né posso dire con certezza se la sassaiola sia iniziata prima o dopo del secondo candelotto, perché tutto si è svolto nel giro di pochi secondi. Quel che è certo, e che è confermato da tutte le altre testimonianze che ho raccolto, è che il primo colpo è partito da parte delle forze dell'ordine. Sul posto erano presenti anche molte televisioni locali e credo che i loro filmati possano essere utilizzati per accertare definitivamente la dinamica dell'accaduto. Non è mia intenzione giustificare la sassaiola con cui i ragazzi dei centri sociali hanno reagito. Ciò non toglie che le responsabilità primarie dell'accaduto vadano imputate a come è stata gestita l'operazione da parte delle forze dell'ordine . E' ammissibile che, in situazioni del genere, di alta tensione, in cui basta una piccola provocazione per scatenare il caos, si utilizzi personale con i nervi così fragili da far partire in sbaglio un candelotto lacrimogeno? Che provvedimenti si intende prendere perché situazioni del genere non si ripetano? E lasciatemi fare un'altra riflessione: la manifestazione e' durata in tutto circa 4 ore, tra il corteo e il dibattito finale intorno alla tenda della pace. Ci sono state riflessioni molto belle, testimonianze dirette sia di albanesi che di serbi contro la guerra; ci sono stati alcuni artisti che ci hanno fatto dono di una loro scultura in polistirolo, un monumento a tutte le vittime della terza guerra mondiale (1999-); c'e' stato un gruppo di Viterbo che e' venuto ad Aviano per lanciare delle piccole mongolfiere e dei palloncini... Voglio vedere, domani, quanto di tutto questo apparira' sulla stampa... Ciao, Tiziano Tissino Beati i Costruttori di Pace Associazione per la Pace ******************************************************************** COMUNICATO DEL COMITATO UNITARIO CONTRO AVIANO 2000 SUI FATTI ACCADUTI DOMENICA 11 APRILE DAVANTI AI CANCELLI DELLA BASE USAF In seguito alla strumentalizzazione dei fatti accaduti durante la manifestazione dell'11 aprile ad Aviano, organizzata dai Beati i Costruttori di Pace, Asso Pace, Centri Sociali del Nord-Est e Ya Basta!, il Comitato Unitario Contro Aviano 2000 intende puntualizzare quanto segue: 1) Il nostro comitato, pur non essendo fra gli organizzatori, ha partecipato alla manifestazione cosi` come da 3 anni e' stato presente a tutte le manifestazioni antimilitariste in contrapposizione alla base USAF. Nello spezzone del comitato sono confluiti diversi gruppi di persone che da anni sostengono le iniziative di cui il comitato si e' fatto promotore (manifestazioni, convegni, assemblee pubbliche, presidi, raccolte di firme, ecc. ecc.). 2) Denunciamo pubblicamente le responsabilita` delle forze dell'ordine nell'aver provocato i disordini, causando feriti (ben oltre il numero indicato nei giornali, visto che molti non sono ricorsi alle cure mediche) e panico fra le migliaia di persone che manifestavano in modo pacifico, fra cui numerose famiglie con bambini al seguito. 3) Ribadiamo che l'attacco della polizia non puo` avare nessuna giustificazione in quanto i fatti si sono svolti in tale modo: alcuni organizzatori della manifestazione hanno concordato con il vicequestore la possibilita` di appendere uno striscione sulla rete di recinzione della base. Convenuti che tale operazione avrebbe avuto luogo ad opera di alcune donne all'avanzare di queste la polizia spara incomprensibilmente il primo lacrimogeno, alla protesta dei manifestanti la risposta e` proseguita con lo sparo di un'altra ventina di lacrimogeni ad altezza uomo e diretti indiscriminatamente verso la folla colpendo anche una bambina di 11 anni alla testa e un disabile in carozzella. 4) L'obiettivo che il comportamento delle forze dell'ordine ha inteso perseguire e` quello di intimidire e criminalizzare la spontanea e crescente protesta contro l'intervento armato in ex Jugoslavia e di delegittimare il dissenso della popolazione locale verso la presenza della Base USAF. Concludiamo denunciando anche l'atteggiamento scandalistico che la stampa e le tv locali hanno assunto disinformando e strumentalizzando i fatti col solo fine di screditare il lavoro che da anni il Comitato porta avanti. Teniamo inoltre a sottolineare che manifestazioni come queste avrebbero piu` senso se nell'organizzazione si tenesse in considerazione la presenza di chi conosce e lavora quotidianamente nel territorio, visto che tutte le iniziative che il Comitato Unitario Contro Aviano 2000 ha organizzato fin'ora hanno avuto come obiettivo il coinvolgimento della popolazione locale nell'agire come parte cosciente nella rivendicazione dei propri diritti e bisogni. A tal proposito riportiamo quanto scritto nel volantino distribuito domenica 11 aprile ad Aviano : "Proprio contro l'intervento NATO in ex-Jugoslavia il CUCA 2000 ha organizzato il 3 aprile scorso una manifestazione nazionale, con la presenza di un migliaio di persone da molte parti d'Italia, ma volendo prendere una posizione netta anche contro il massacro della Serbia ai danni degli albanesi. E siamo presenti anche oggi, come in tutte le altre manifestazioni svoltesi ad Aviano, per ribadire ll nostro no incondizionato a tutte le "guerre", dove da sempre e` la popolazione civile a pagare il prezzo degli interessi imperialisti degli Stati-Nazione. Siamo presenti pero` con una posizione altrettanto lucida rispetto alle "parole d'ordine" e ai metodi che taluni usano per organizzare manifestazioni d'impatto, molte volte decontestualizzate sia rispetto le realta` che da anni lavorano sul territorio sia paventando contenuti piu` "cavalcati" che approfonditi". Comitato Unitario contro Aviano 2000