VITERBO CONTRO LA GUERRA
Notiziario pacifista
a cura del Centro di ricerca per la pace di Viterbo
(11 giugno 1999)
Note di approfondimento
Un ragionamento necessario su due fondamentali strumenti di
lotta nonviolenta contro la guerra: lo sciopero e il voto
Scriveva don Milani nell'indimenticabile lettera ai
cappellani militari: "Le uniche armi che approvo io sono
nobili e incruente: lo sciopero e il voto".
Sciopero e voto sono strumenti di lotta nonviolenta Sciopero
e voto sono strumenti di lotta nonviolenta: coerenti,
concreti, efficaci; e per molte ragioni di cui qui diamo un
frettoloso e incompleto elenco (che certo andrebbe più
distesamente argomentato e discusso): perché individuano
punti di contatto e fin di complicità con l'oppressione che
si subisce (quella economica, quella politica) e tolgono il
consenso ad essa; perché rifiutano l'aggressione alla
persona e la lesione fisica; perché si fondano sul rispetto
per la verità; perché costituiscono una assunzione di
responsabilità; perché puntano al negoziato anziché ad
annichilire la controparte; perché si fondano sulla
partecipazione democratica consapevole. Ci piace citare
frequentemente quella osservazione fatta una volta da Guido
Calogero, che la democrazia è l'arte di contare le teste
anziché romperle: ci stanno a cuore le teste di tutti.
Lo strumento di lotta nonviolenta dello sciopero Lo sciopero
è il fondamentale strumento di lotta del movimento dei
lavoratori da quando il movimento dei lavoratori esiste come
soggetto storico autocosciente. E nella tradizione del
movimento operaio la solidarietà tra gli oppressi al di là
delle frontiere è un valore fondante: l'internazionalismo è
una caratteristica costitutiva dell'esperienza e
dell'autocoscienza del movimento dei lavoratori. E lo
sciopero generale è sempre stato considerato come lo
strumento fondamentale di opposizione contro la guerra. Fu
un trauma terribile per il movimento dei lavoratori il
tradimento della socialdemocrazia che appoggiò la prima
guerra mondiale; e la storia si è ripetuta, ad un tempo in
tragedia ed in farsa, orribile e sanguinolenta, con la
guerra di questi ultimi mesi promossa ed appoggiata da
governi che si pretendevano inclusivi di forze politiche
della sinistra e fin capeggiati da persone provenienti dalle
burocrazie politiche della sinistra. Va ad onore di alcune
aree politiche e sociali, di gruppi pacifisti sovente assai
piccoli, e soprattutto del sindacalismo di base ed
autorganizzato, aver proposto e tentato a più riprese in
questi mesi di dolore e vergogna lo sciopero generale contro
la guerra; va ad onta delle grandi storiche organizzazioni
sindacali italiane essersi vilmente ed accanitamente e
cinicamente opposte ad un gesto forte e concreto di pace e
di solidarietà. Ma lo sciopero generale resta una forma di
lotta contro la guerra di grande efficacia, occorrerà
lavorare affinché tale consapevolezza cresca, si diffonda
nelle coscienze dei lavoratori tutti, di tutte le persone.
Cinque forme di intervento pacifista contro la guerra che
occorreva saper realizzare ed intrecciare efficacemente A
noi sembra che il movimento per la pace italiano avrebbe
dovuto saper combinare efficacemente cinque forme di
intervento in questi mesi: a) la solidarietà materiale con
tutte le vittime; b) lo sciopero generale contro la guerra;
c) la disobbedienza civile organizzata in una campagna
democratica di massa che fosse forma di pressione morale su
governo e parlamento ed atto di assunzione di responsabilità
e di opposizione concreta da parte dei singoli cittadini; un
esempio significativo è costituito dall'obiezione di
coscienza alle spese militari; d) azioni dirette nonviolente
che avessero caratteristiche gandhiane peculiari ed
inequivocabili e che potessero intervenire direttamente ed
efficacemente nel conflitto contrastando direttamente la
guerra ed opponendosi materialmente all'esecuzione delle
stragi (per quanto ci consta l'unica iniziativa di questo
tipo, dimostratamente efficace, che se realizzata a livello
di massa avrebbe potuto avere una efficacia cospicua, è
quella delle "mongolfiere per la pace" con le quali invadere
lo spazio aereo delle basi Nato così impedendo il decollo
dei bombardieri stragisti); e) le azioni giudiziarie contro
la violazione del diritto internazionale e della legalità
costituzionale da parte del governo fuorilegge, del
parlamento suo complice, e delle altre istituzioni che non
hanno esercitato i loro compiti di controllo e di contrasto,
che non hanno difeso la Costituzione palesemente,
oscenamente violata. Tali azioni sono state promosse, ma non
ci risulta che abbiano fin qui raggiunto l'obiettivo.
Orbene, in modo caotico e spontaneo il movimento ha
variamente praticato queste vie, ha variamente usato queste
forme di lotta, ma senza riuscire a coordinarle ed
estenderle in modo da aumentarne la potenza e la visibilità,
cosicché di fatto l'opposizione alla guerra è restata anche
nel nostro paese -in cui pure pare essersi manifestata con
più vigore e partecipazione che altrove- largamente
ininfluente (una rilevante eccezione è stata costituita
dalla marcia Perugia-Assisi la cui straordinaria dimensione
quanto a partecipazione di massa a giudizio di molti
osservatori ha influito fortemente nel determinare, definire
e sostenere la risoluzione parlamentare di pochi giorni
successiva in favore della sospensione dei bombardamenti
-risoluzione che pur restava ambigua e che peraltro è stata
del tutto disattesa dal governo italiano-). In alcuni casi
invece è mancata chiarezza, limpidezza di posizioni, onestà
intellettuale; i concetti e gli strumenti della nonviolenza
e della disobbedienza civile sono stati falsificati e
ridotti a meri slogan da persone che letteralmente non
sapevano di cosa stavano parlando, banalizzando, sfigurando
quei concetti e quegli strumenti, e danneggiando così il
movimento e la sua capacità di intervento. Ampi settori del
movimento hanno avuto posizioni ambigue su questioni
decisive, il che è stato catastrofico.
O la nonviolenza o la barbarie Noi siamo persuasi che
occorra un lavoro di lunga lena affinché tra le persone
impegnate contro la guerra che vogliano essere costruttori
di pace e promotori dei diritti umani, si acquisisca una
conoscenza e coscienza onesta e seria della nonviolenza; se
la cultura, le tecniche ed i valori della nonviolenza
fossero penetrati per tempo ed in profondità nel nostro
movimento pacifista, il ruolo del movimento pacifista in
questa tragica distretta sarebbe stato diverso e ben più
influente. Purtroppo hanno prevalso atteggiamenti ambigui,
talora un ignobile doppio gioco, spesso un propagandismo
autoreferenziale, in alcuni casi la peggiore ciarlataneria.
Queste amare considerazioni non vogliono sminuire il senso e
il valore di ciò che abbiamo fatto, ma richiamare tutti ad
un impegno critico più lucido, più nitido, più limpido. Non
basta aborrire la guerra e gli eserciti per essere
costruttori di pace.
Lo strumento di lotta nonviolenta del voto Il voto,
strumento per cambiare le leggi, strumento per decidere
insieme, strumento fondamentale di partecipazione, perno
della democrazia come metodo e come processo; il voto è uno
strumento che certo ha molti limiti (la delega, la povertà
di una decisione che non si esprime compiutamente, certe
costitutive ambiguità, la labilità dei vincoli di
rappresentanza, il confliggere non sempre adeguatamente
ricomponibile di diverse tavole valoriali, finalità ed
interessi in gioco...), ma è uno strumento che resta
comunque insostituibile. Così come la democrazia è un
sistema di governo con enormi limiti, ma tutti gli altri
sono peggiori. E se è vero che la democrazia non è condizion
sufficiente per l'affermazione dei diritti umani, è altresì
vero che essa è tuttavia condizion necessaria, e quindi non
possiamo e non vogliamo rinunciarvi. L'occasione di usare il
voto contro la guerra, i suoi apparati ed i suoi mandanti ed
esecutori, è adesso: il 13 giugno con le elezioni europee.
Ed occorre rifiutare menzogne e ricatti, ed usare pienamente
e consapevolmente questa occasione di espressione della
propria volontà, del proprio convincimento.
Varie forme di "voto contro la guerra" qui e adesso Varie
sono le forme attraverso cui si può valorizzare l'occasione
delle elezioni europee ed amministrative per esprimere una
volontà di pace ed una opposizione alla guerra ed ai
"signori della guerra". 1. Votando le liste ed i partiti
democratici ed antirazzisti che si sono opposti alla guerra
e che sono dimostratamente impegnati per la pace e i diritti
umani Ad esempio si può votare per quelle liste e quei
partiti democratici ed antirazzisti che si sono impegnati
realmente contro la guerra, come Rifondazione Comunista ed
altre liste della sinistra pacifista. 2. Votando singoli
candidati particolarmente impegnati per la pace e i diritti
umani Ad esempio si può votare per singoli candidati di
particolare valore e che hanno una storia personale
qualificata ed hanno tenuto posizioni limpide ed espresso un
impegno autentico e verificabile per la pace e i diritti
umani, e la cui presenza nel parlamento europeo sarebbe di
grande utilità: come ad esempio per quanto riguarda la
circoscrizione dell'Italia centrale Tahar Ben Jelloun,
candidato nei Democratici; Clara Sereni, candidata nei
Democratici di Sinistra; Nando Dalla Chiesa, candidato nei
Verdi; Predrag Matvejevic, candidato nei Comunisti Italiani;
Luisa Morgantini, candidata in Rifondazione Comunista. 3.
Astenendosi come protesta contro la violazione della
Costituzione e le stragi Ad esempio ci si può anche astenere
come protesta per la violazione della Costituzione da parte
del governo, del Parlamento, del Presidente della Repubblica
e delle preposte magistrature ed autorità che non sono
intervenute per impedire l'azione fuorilegge e stragista
dell'esecutivo e non hanno fin qui perseguito i colpevoli di
tanto gravi reati (violazione della Costituzione e del
diritto internazionale; promozione, esecuzione ed avallo di
una guerra illegale e criminale; corresponsabilità diretta
-e rispettivamente per omissione di doveroso intervento- con
la realizzazione di devastazioni, orrori e stragi che si
configurano come crimini di guerra e crimini contro
l'umanità).
Per non concludere Queste riflessioni sono ovviamente
tutt'altro che esaustive, e tuttavia abbiamo voluto proporle
anche nella loro frettolosità, rozzezza e provvisorietà
nell'intento di stimolare una discussione non reticente.
Centro di ricerca per la pace di Viterbo tel. e fax
0761/353532
Viterbo, 11 giugno 1999
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VITERBO CONTRO LA GUERRA Notiziario pacifista dell'11/6/1999
1. In evidenza
UNA CAMPAGNA NONVIOLENTA PER ABOLIRE LA NATO
IL 13 GIUGNO OCCASIONE PER ESPRIMERSI CONTRO I SIGNORI DELLA
GUERRA
IL 14 GIUGNO A BARI PER LA PACE
2. Calendario
LUNEDI 7 GIUGNO SVOLTOSI L'INCONTRO CONCLUSIVO DEL PRIMO
CORSO DI FORMAZIONE DEGLI OBIETTORI DI COSCIENZA IN SERVIZIO
CIVILE PRESSO L'ARCI A VITERBO * Si è concluso con
l'incontro di lunedi 7 giugno il primo corso di formazione
per obiettori di coscienza in servizio civile promosso
dall'ARCI provinciale di Viterbo, cui hanno preso parte
anche gli obiettori in servizio civile presso altri enti del
viterbese (tra cui la Provincia di Viterbo ed alcuni
Comuni). Argomento dell'incontro: L'alternativa nonviolenta.
Sono intervenuti Pierluca Gaglioppa (responsabile degli
obiettori dell'ARCI di Viterbo), e Peppe Sini (responsabile
del "Centro di ricerca per la pace").
MERCOLEDI 9 GIUGNO SVOLTOSI INCONTRO CON NANDO DALLA CHIESA
A VITERBO DI PRESENTAZIONE DEL LIBRO "STORIE ERETICHE DI
CITTADINI PERBENE" E DI OPPOSIZIONE ALLA GUERRA * Si è
svolto mercoledi 9 giugno a Viterbo un incontro con Nando
Dalla Chiesa, sociologo, parlamentare, saggista, da decenni
punto di riferimento del movimento antimafia, contro la
corruzione e per la democrazia; Nando Dalla Chiesa ha
presentato il suo recente libro Storie eretiche di cittadini
perbene, Einaudi, Torino 1999. Nel corso dell'incontro Dalla
Chiesa ha anche esposto le ragioni dell'opposizione alla
guerra.
GIOVEDI 10 GIUGNO SVOLTOSI NUOVO INCONTRO DI FORMAZIONE
DEGLI OBIETTORI DI COSCIENZA IN SERVIZIO CIVILE A VETRALLA *
Si è svolto giovedi 10 giugno presso la sala conferenze
dell'Assessorato ai Servizi Sociali del Comune di Vetralla
(VT), in piazza S. Severo, un nuovo incontro nell'ambito del
corso di formazione per obiettori di coscienza in servizio
civile presso il Comune. Argomento dell'incontro: Il
servizio sociale. Hanno partecipato Sandro Ercoli
(responsabile della formazione degli obiettori di coscienza
della Caritas diocesana di Viterbo) e Peppe Sini.
VENERDI 11 GIUGNO RIUNIONE PACIFISTA PRESSO IL CENTRO
SOCIALE "VALLE FAUL" A VITERBO * Si svolgerà venerdi 11
giugno con inizio alle ore 20,30 presso il centro sociale
occupato autogestito "Valle Faul" a Viterbo una riunione di
riflessione per la prosecuzione dell'iniziativa pacifista.
Partecipa il responsabile del "Centro di ricerca per la
pace" di Viterbo.
SABATO 12 GIUGNO A CIVITA CASTELLANA CONCERTO PER LA PACE *
Si svolgerà sabato 12 giugno a Civita Castellana (VT) con
inizio alle ore 18 un concerto per la pace con la
partecipazione di numerosi artisti.
DOMENICA 13 GIUGNO: LE ELEZIONI EUROPEE COME OCCASIONE PER
ESPRIMERE UNA NETTA OPPOSIZIONE ALLA GUERRA, ED AI MANDANTI,
AGLI ESECUTORI ED AI COMPLICI DEGLI ORRORI E DELLE STRAGI *
Il "Centro di ricerca per la pace" di Viterbo ha promosso un
appello agli elettori affinché valorizzino l'occasione del
voto del 13 giugno per esprimere, nelle forme specifiche che
ognuno riterrà preferibili (con il voto a forze politiche
democratiche ed antirazziste che si sono opposte alla
guerra, o a singoli candidati particolarmente
rappresentativi dell'impegno per la pace e i diritti umani,
o con una astensione che rappresenti una protesta attiva e
qualificata contro chi ha impunemente violato la
Costituzione), una doverosa opposizione democratica alla
guerra ed ai mandanti, gli esecutori ed i complici degli
orrori e delle stragi.
LUNEDI 14 GIUGNO INCONTRO PACIFISTA A BARI * Lunedi 14
giugno a Bari inizativa pacifista promossa dal settimanale
"Vita" e dalle persone che hanno aderito all'appello "Io
vado a Pristina e a Belgrado".
MERCOLEDI 16 GIUGNO RIUNIONE DEL "CENTRO DI RICERCA PER LA
PACE" DI VITERBO * Si svolgerà mercoledi 16 giugno con
inizio alle ore 21 una riunione dei collaboratori del
"Centro di ricerca per la pace" di Viterbo.
Viterbo contro la guerra - Notiziario pacifista a cura del
Centro di ricerca per la pace di Viterbo tel. e fax
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