VITERBO CONTRO LA GUERRA
Notiziario pacifista
a cura del Centro di ricerca per la pace di Viterbo
(1 giugno 1999)
Comunicato stampa
Il 2 giugno a Viterbo incontro con don Oreste Benzi
Promosso dalla Caritas si svolgerà mercoledi 2 giugno a Viterbo un incontro
con don Oreste Benzi, fondatore dell'Associazione Papa Giovanni XXIII.
L'incontro avrà luogo con inizio alle ore 18 presso la chiesa di S. Egidio
in Corso Italia.
Alleghiamo una breve nota informativa su Oreste Benzi:
Profilo: sacerdote cattolico, animatore della "Comunità Papa Giovanni
XXIII", infaticabile promotore di iniziative di pace e di solidarietà. La
Comunità ha attualmente 1.310 membri, è presente in 16 regioni italiane e
in 13 stati esteri, ha prmosso 163 case-famiglia che accolgono 551 minori e
350 adulti; 27 comunità terapeutiche per il recupero di tossicodipenti che
accolgono 450 giovani; 15 cooperative sociali in cui sono inserite circa
300 persone con handicap o disagio; 8 case della fraternità e 4 case di
preghiera; l'azione della Comunità ha liberato circa 1.200 ragazze
straniere dal racket della prostituzione. Ha promosso l'"Operazione
Colomba" di interposizione nonviolenta, condivisione e riconciliazione in
aree di conflitto. Pubblica il mensile "Sempre".
Opere di Oreste Benzi e della Comunità Papa Giovanni XXIII: di Oreste
Benzi: Per la famiglia, Guaraldi, Rimini 1992; Contro l'ovvio dei popoli,
Guaraldi, Rimini 1992; Il meraviglioso dialogo della vita, Esperienze,
Fossano 1995; Dietro l'angolo... Gesù, Esperienze, Fossano 1997; Con questa
tonaca lisa, San Paolo, 1997; alcuni libri di membri della comunità o
scaturiti da esperienze della comunità: G. P. Ramonda, Una comunità che
condivide, Esperienze, Fossano 1992; G. P. Ramonda, Terapia della realtà,
Esperienze, Fossano 1994; Comunità Papa Giovanni XXIII, Operazione Colomba:
abitare il conflitto, Alfazeta, Parma 1994; Ambrogio Amati, Maddalena,
Maddalena, San Paolo, 1996; Ambrogio Amati, Meretrici, Esperienze, Fossano
1996.
Indirizzi utili: via Tiberio 6, 47037 Rimini; centro documentazione della
Comunità, tel. 0541/753000; "Sempre", redazione via Parallela 29/A, 37045
Legnago (VR), tel. 0442/25174; fax 0442/25132, e-mail:
sempre@netbusiness.it; per abbonamenti a "Sempre": vico Falamonica 1/11 sc.
sin., 16123 Genova, tel. 010/2467406; fax 010/2461842; e-mail:
sempre@split.it
Nota per la stampa a cura del "Centro di ricerca per la pace" di Viterbo
Viterbo, 1/6/1999
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Al Tribunale Penale Internazionale
L'Aja (Olanda)
Egregi signori,
vi segnaliamo, qualora non ve ne foste accorti, la commissione di crimini
di guerra e di crimini contro l'umanità da parte della Nato in Jugoslavia.
E vi segnaliamo particolarmente come la Nato abbia:
1. promosso e condotto una guerra illegale e criminale sotto il profilo del
diritto internazionale e secondo le norme e le convenzioni vigenti e
sottoscritte dagli stessi paesi alla Nato aderenti;
2. colpito deliberatamente obiettivi civili;
3. commesso ripetute stragi di civili;
4. commesso deliberatamente enormi devastazioni provocando gravissime
catastrofi ecologiche;
5. bombardato un'ambasciata provocando la morte di persone che in essa si
trovavano;
6. contribuito di fatto alla realizzazione di una mostruosa "pulizia
etnica".
Sono tutti dati di fatto riconosciuti dagli stessi colpevoli e di cui i
mass-media di tutto il mondo hanno dato ampiamente notizia.
Vi chiediamo di sanzionare questi reati e di perseguire i responsabili.
Distinti saluti,
Il Centro di ricerca per la pace
Viterbo (Italia)
Viterbo, 1 giugno 1999
"Centro di ricerca per la pace" di Viterbo
recapito postale: str. S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo (Italia)
recapito telefonico e fax: 0761/353532
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VITERBO CONTRO LA GUERRA
A tutti gli amici della nonviolenza:
affinché il 6 giugno ad Aviano si costruisca la pace
con la nonviolenza, la verità, la responsabilità
Carissimi,
vorremmo che l'iniziativa del 6 giugno ad Aviano, alla quale teniamo
molto, fosse una grande iniziativa per la pace e di pace, una iniziativa
rigorosamente nonviolenta, una iniziativa come avrebbero potuto volerla
Mohandas Gandhi, Aldo Capitini, Danilo Dolci.
Una iniziativa concreta: che veramente contrasti la guerra ed ottenga un
risultato reale. Non una passerella pubblicitaria o la rappresentazione -o
la liturgia- di vagheggiamenti e nostalgie, ma un gesto concreto di
opposizione alla guerra e di umana solidarietà.
Una iniziativa limpida: senza menzogne, senza violenze, senza gerarchie,
senza astuzie. Una iniziativa di esseri umani che parlano ad altri esseri
umani in nome della comune umanità e di tutta l'umanità.
Una iniziativa educativa: che veramente sia di pace tanto nei fini quanto
nei metodi, che insegni non solo cosa si deve fare, ma soprattutto come si
deve essere.
Una iniziativa alla quale tutti possano partecipare: anziani e bambini,
persone con difficoltà di deambulazione, uomini e donne che parlano lingue
diverse ed hanno opinioni diverse ma sono affratellati dall'impegno contro
la guerra, contro la morte.
Ed affinché tutti possano partecipare, nel rispetto reciproco e con
solidarietà profonda, occorre che tutti si attengano alle decisioni
condivise:
- si è dichiarato di fare una catena umana, ebbene, si deve fare una catena
umana, e non altro;
- si è dichiarato che l'iniziativa è pacifica, ebbene, tutti devono essere
pacifici nella loro condotta personale e collettiva, nei gesti e nelle
parole;
- si è dichiarato che ci opponiamo radicalmente alla guerra ed al
terrorismo, ebbene, nessuno deve avere comportamenti ambigui o violenti,
nessuno deve fare azioni o dire parole che possano essere interpretate come
atti bellicosi o minacciosi.
Perché sia così, occorre un impegno di responsabilità da parte di tutti:
- occorre che tutti i partecipanti accettino di attenersi rigorosamente ad
una condotta nonviolenta;
- occorre che coloro che ritengono di non volere attenersi ad una condotta
nonviolenta rinuncino a partecipare all'iniziativa, poiché sarebbero di
grave pericolo per sé e per gli altri.
Occorre inoltre che tutti i partecipanti siano consapevoli:
- che la pace si costruisce solo con gesti di pace;
- che l'opposizione integrale alla guerra richiede un'altrettanto integrale
opposizione alla violenza ed alla menzogna;
- che nessuno è autorizzato a fare del male a qualcun altro: nessuno è
legittimato a commettere atti che possano provocare pericoli per
l'incolumità sua e degli altri.
Agli organizzatori dell'iniziativa del 6 giugno chiediamo ancora una volta
di dire con chiarezza che la catena umana ad Aviano deve essere
assolutamente nonviolenta.
Il movimento per la pace non può accettare posizioni ambigue e bellicose;
il movimento per la pace non può ammettere gesti stupidi, minacciosi o
violenti; il movimento per la pace in quanto tale ripudia la guerra e la
violenza, sempre e comunque.
Sono cose ovvie per molti di noi, ma è bene confermarle esplicitamente una
volta di più.
Il Centro di ricerca per la pace di Viterbo
tel. e fax 0761/353532
Viterbo, 1 giugno 1999