SEM TERRA, IL DRAMMA CONTINUA
Fonte: MISNA
BRAZIL, 15 JUN 1999 (11:11)
(di Serena Romagnoli - ©) (Manitese)
"Jaime Lerner, governatore dello stato del Paranà vuole essere il
primo governatore a mettere in pratica il programma "Nuovo Mondo
Rurale", lanciato recentemente dal Presidente della Repubblica
brasiliana, Fernando Henrique Cardoso". Lo afferma Plinio de Arruda
Sampaio, responsabile dell’agricoltura del Partito dei Lavoratori
(PT), commentando i gravissimi episodi di violenza accaduti negli
ultimi mesi nel Paranà. Questo programma rappresenta un tentativo di
sostituire la riforma agraria con una politica fondiaria concordata
con la classe dei grandi proprietari rurali. Prevede infatti la
vendita volontaria delle terre da parte dei latifondisti e
l’eliminazione delle espropriazioni. Il programma sarà gestito da
governatori e sindaci. A loro è affidato il compito di comprare
terreni dai latifondisti e di venderli ai singoli contadini. I
contadini, quelli che riusciranno ad accedere a questo progetto,
diventeranno dei piccoli proprietari, indebitati e isolati, che
difficilmente riusciranno (data la situazione della piccola proprietà
in Brasile) a mantenere a lungo le terre così ottenute. Tutto questo
ha l’obiettivo di depontenziare la lotta del "Movimento Sem Terra"
(MST, la principale organizzazione sociale brasiliana che si batte per
la riforma agraria e la promozione dei diritti dei piccoli
proprietari, NDR) e delle altre organizzazioni che combattono per la
riforma agraria. L’espropriazione per interesse sociale, quella
contemplata nella costituzione del 1988, è una pratica antica,
sostengono i governanti del paese. Moderno sarebbe invece il progetto
della "banca della terra", sostenuto dalla Banca mondiale... Ma per
realizzare questo progetto le 10.000 famiglie presenti nei circa 100
accampamenti dello stato del Paranà, rappresentano un ostacolo. E’ per
questo, sostiene Sampaio, che negli ultimi mesi si è accentuata la
violenta repressione contro i "senza terra", in particolare nel
nordest dello stato. Non a caso c'è la "Unione Democratica Ruralista"
(UDR) dietro a questo progetto, ovvero c'è l'organizzazione dei grandi
latifondisti a dirigere nei fatti quanto accade in Paranà.
Il Paranà ha una lunga storia di sangue della quale alcuni dati
raccolti da MST e dalla "Commissione Pastorale per la Terra (CPT)
possono darci un’idea: 57 omicidi di lavoratori dal 1980, 38
nell’ultima decade; 8 nel 1998; 1 nel 1999; 24 durante il Governo di
Jaime Lerner; 253 arresti dal 1980, 209 nell’ultima decade; 130
durante il Governo di Lerner; 1.525 persone aggredite nell’ultima
decade; 75 minacciati di morte dal 1980, 22 durante il Governo di
Jaime Lerner; 15 mila famiglie vittime di espulsioni; circa 60 persone
vittime di lesioni corporali; circa 300 conflitti dal 1990, con più di
30 mila famiglie coinvolte. La violenza del Paranà non è quindi una
novità di oggi, ma sta assumendo in questo periodo proporzioni che
possono portare ad una vera tragedia, dice Roque Zimmermann, deputato
del PT del Paranà. Le violazioni dei diritti umani, oggi, nello stato
del Paranà, violazioni commesse da organi di sicurezza, fanno tornare
al tempo della dittatura militare, sostiene il Vescovo Dom Thomas
Balduino, Presidente della Commissione Pastorale della terra. Quali
sono i principali eventi che hanno provocato queste dure reazioni? Il
29 marzo 1999 viene ucciso Eduardo Anguinoni, 31 anni, fratello di
Celso, membro della Direzione Regionale del "Movimento Sem Terra"
(MST) del Paranà. Il MST pensa che obiettivo degli assassini fosse
Celso. Che infatti si trovava a casa del fratello quando quest'ultimo
è stato ucciso. Il 5 aprile 1999, il coordinatore regionale del MST,
Seno Staat, 43 anni, è sequestrato e torturato per cinque ore. I
torturatori gli dicono che se il MST non smetterà di occupare
"fazendas" lui stesso e altri dirigenti saranno uccisi; confermano che
obiettivo dell’azione del 29 marzo era Celso Anguinoni. Seno Staat
subisce bruciature sulle braccia con sigarette, tentativi di
affogamento e strangolamento, forti colpi sulle orecchie e continue
minacce di morte con un revolver puntato alla tempia. Il 19 aprile il
lavoratore senza terra Edvir Cardoso da Silva, 36 anni, accampato
nella Fazenda Ruaro, occupata da circa 50 famiglie 2 giorni prima,
viene bloccato da 4 pistoleiros a 25 km da Bituruna, mentre è in
motocicletta. I "pistoleiros" picchiano duramente Edvir con calci
nelle costole, pugni e gli dicono che lo uccideranno insieme a Nei
Orzekovski e Catarino (coordinatori regionali del MST). Edvir riesce a
fuggire, ma inseguito dai pistoleiros ha un grave incidente.
Il 29 aprile c’è stata un violento sgombero di famiglie accampate ad
Ortigueira, nella regione centro-sud dello stato, con 6 lavoratori
arrestati e 3 torturati. Tra il 5 e il 7 maggio è stata realizzata una
pesante operazione di guerra contro i lavoratori della zona di
Querencia do Norte, nel nordest dello stato, che ha visto la
mobilitazione di più di 2.000 poliziotti, veicoli, cani addestrati,
elicotteri, gruppi anti-sequestro e anti-guerriglia, gas lacrimogeni.
Querencia do Norte è stata bloccata per più di 24 ore. Potevano
entrare e uscire solo persone autorizzate dalla polizia. La stampa è
stata tenuta lontana. Dopo la mezzanotte sono cominciate le operazioni
di sgombero. I senza terra sono stati trascinati fuori dai loro letti
costretti a sdraiarsi con la faccia a terra e a restare lì fino
all’alba, seminudi mentre tutte le loro cose, i vestiti, le baracche
venivano bruciate. I poliziotti li insultavano e minacciavano. 19
persone sono state arrestate senza una accusa precisa e non hanno
avuto la possibilità di parlare con avvocati. Questi fatti, che sono
solo alcuni tra quelli denunciati negli ultimi mesi, spiegano le
reazioni estremamente allarmate di coloro che in Brasile e nel mondo
si occupano di diritti umani. Mostrano la realtà di uno stato in cui
le autorità (il Governatore Jaime Lerner, la Polizia Militare, la
Polizia Civile, il Potere Giudiziario) sono in alcuni casi
direttamente responsabili ed in altri complici della violenza contro i
senza terra. Gli sgomberi vengono decisi da giudici amici dei
"fazendeiros", come la dottoressa Khater di Loanda, che la sera del 7
maggio ha festeggiato con i suoi amici latifondisti, al ristorante, il
successo dei sei sgomberi della giornata ed ha elogiato per il
magnifico lavoro compiuto un giornalista della "Folha di San Paulo" da
lei scambiato per un poliziotto. Vengono realizzati con metodi
brutali, senza rispettare alcuna regola, minacciando, insultando,
arrestando, torturando i lavoratori accampati, bambini compresi. Le
azioni dei "pistoleiros" non vengono in alcun modo impedite (alcuni
pistoleiros sono probabilmente poliziotti). Le autorità non reagiscono
di fronte alle denunce, alle minacce di cui i senza terra sono
oggetto. Celso Anguinoni faceva parte di una lista di dirigenti del
MST minacciati di morte dalla UDR, ma nessuna misura è tata presa per
proteggere lui e gli altri leader indicati nella lista. I colpevoli
non vengono puniti. Nessuno è stato punito per i 57 omicidi compiuti
in Paranà dal 1980 ad oggi. I 3 accusati per l’omicidio di Eduardo
Anguinoni (che erano già stati in prigione, nel 1998, con l’accusa di
aver ucciso il senza terra Sebastiao Filho, sono stati messi in
libertà il giorno 11 maggio dalla stessa dottoressa Khater.