ALCEI: Sequestri di computer lo scandalo continua


Fonte: ALCEI

Da cinque anni continua in tutta Italia un'incredibile 
serie di sequestri di computer, nel corso di indagini 
su ogni sorta di reali o presunti abusi, dalla violazione 
di copyright alla diffamazione o alla diffusione di 
materiale "osceno".  

Per esempio, il 30 marzo 1999 in una conferenza stampa 
organizzata dalla SIAE sono stati resi pubblici i dati 
sulle indagini riguardanti la duplicazione di giochi 
e altri programmi nel corso di tali attivita' sono 
stati sequestrati 2000 computer in quanto ritenuti 
"strumenti finalizzati alla duplicazione".  E questo 
e' solo uno fra tanti episodi di un dramma che dura 
ininterrotto dal 1994.

Gia' nel marzo 1995 ALCEI denuncio' chiaramente 
in un comunicato 
(http//www.alcei.it/sequestri/cs990615.html)

l'illegittimita' di questo metodo e la grave violazione 
dei diritti dei cittadini (che spesso danneggia anche 
persone non coinvolte in alcun modo nelle indagini).   
Ma il problema si dimostra ancora di scottante 
e drammatica attualita'.  Come dimostra la lunga 
cronologia delle segnalazioni che sono pervenute 
ad ALCEI in cinque anni, la violenza dei sequestri 
di computer e server - e anche ogni sorta di accessori 
come stampanti, monitor, modem - perfino tappetini 
dei mouse - e' tutt'altro che un residuo del passato. 

Benche' l'abuso sia stato assurdamente legittimato 
dai Tribunali del Riesame di Roma e di Milano, 
ci sono parecchi casi significativi in cui 
la magistratura e le forze dell'ordine hanno attuato 
indagini con piena efficienza e senza alcun sequestro.  
Il che conferma come la prassi di sequestrare computer, 
hard disk e accessori non sia solo (come ALCEI ritiene 
di aver dimostrato) un abuso illegittimo ma anche 
un metodo non necessario per il corretto svolgimento 
delle indagini.


Vogliamo esprimere il nostro apprezzamento per 
i segnali positivi che cominciano ad arrivare 
sulla mutata sensibilita' dell'autorita' giudiziaria, 
ma anche la nostra preoccupazione per una prassi 
che continua e che potrebbe ulteriormente aggravarsi 
con la recrudescenza dell'attivita' normativa 
(per esempio la recente riforma della legge sul 
diritto d'autore)   
Ci sembra importante che i cittadini prendano coscienza 
dei loro diritti e non subiscano passivamente inaccettabili 
violenze; e che siano piu' ampiamente aplicate dalla 
magistratura e dalle forze dell'ordine quelle prassi 
che consentono di svolgere indagini senza sequestrare 
ne' computer, ne' hard disk, ne' alcun altro strumento 
di vita e di lavoro.
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