Milano: chiudiamo il lager di via Corelli!


Fonte: Lista RAZZISMO PeaceLink

Da CENTRO DELLE CULTURE - ALIEN - ASSOCIAZIONE DIALOGO ONLUS



Info - Centro delle Culture di Milano
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Milano, 25 giugno 1999

BASTA! IL CENTRO DELLE CULTURE CHIEDE L'AIUTO DEI MASS 
MEDIA PER LA CHIUSURA DEL CENTRO DI VIA CORELLI A 
MILANO, LA SITUAZIONE NON E' PIU' SOSTENIBILE!
Il Centro delle Culture entra tutti i lunedi’ dalle 14.00 alle 16.00 nel lager di 
via Corelli. La situazione in cui i "detenuti" vivono in quel luogo non e’ 
piu’ sostenibile.

Centro di via CORELLI (Milano):
rapporto sulla situazione in due mesi di visite
(I dati si riferiscono alla situazione degli immigrati detenuti al centro di 
Via Corelli a Milano; tali dati sono stati raccolti da solo 100 colloqui 
intrattenuti presso lo stesso Centro dalla nostra associazione durante i 
mesi di aprile/maggio 1999 con le persone "Ospiti".)

Non a conoscenza della possibilita’ di inoltrare un ricorso all'espulsione: 
18

Consegnato un decreto di convalida senza avere reati: 3

Non hanno avuto un interprete: 16

Non hanno fatto la revoca per le espulsioni precedenti: 2

Lamentele per le condizioni igienico sanitarie: 18

Problemi sanitari riscontrati: 26
di cui:
tubercolosi: 1
tentati suicidi: 5
autolesionati: 10
allergie: 2
scabbia: 2
problemi intestinali: 2
cure personali da terminare: 2
problemi psichiatrici: 1

In possesso di appuntamento per la domanda del permesso di soggiorno 
*: 12
In possesso di permesso di soggiorno: 8
In possesso di ricevuta per il ritiro del permesso di soggiorno *: 9
In possesso di  revoca del permesso di soggiorno: 2
Lamentele per il trattamento ricevuto: 30
In possesso di passaporto con visto valido: 5
In attesa di un processo per reati: 5
Richiedenti asilo politico: 2

* In tali casi vi e’ un alto indice di abuso del provvedimento di 
espulsione verso tali persone.


DENUNCIAMO:
Le condizioni igienico-sanitarie, il rischio di vita (i tetti dei container sono 
in amianto), la scarsa o nulla possibilita’ di difesa, la privazione della 
liberta’ ingiustificata. 

Inoltre vengono violati non solo i Diritti Umani ma anche lo stesso 
Regolamento del Centro redatto dalla Prefettura di Milano, negli articoli 
4,6,7,9

Art 4   
[...] avendo cura di provvedere distinti moduli abitativi per gli stranieri in 
base al sesso ed in relazione all'etnia di appartenenza [....]
Gli stranieri convivono non solo tra etnie ma anche tra uomini e donne, 
dando vita ad ovvi scontri e violenze, anche sessuali.
[...] E' individuato nell'ambito della Croce Rossa Italiana operante nel 
Centro un mediatore culturale, con il compito di assicurare un servizio 
giuridico-informativo nei confronti dei cittadini extra-comunitari che ne 
facciano richiesta[...]
Nessun straniero conosce i propri diritti, inoltre non ci sono interpreti tra 
gli operatori della Croce Rossa.

Art 6
[...] Nell'erogare i pasti si tiene conto delle particolari esigenze degli 
individui, anche legate alle abitudini alimentari, alle condizioni di salute, 
non che’ alle confessiooni religiose di appartenenza.
Il cibo servito al Centro di via Corelli non conosce alcuna distinzione di 
alcun genere

Art 7 
[...] La croce Rossa Italiana provvede ai servizi sanitari[...]
Questo autorizza a somministrare 250 gocce di Valium al giorno alle 
persone per affrontare la tossicodipendenza?

Art 9
[...] La croce Rossa Italiana individua all'interno del Centro spazi per 
attivita’ ricreative, sociali e religiose.
Non c'e’ alcuna organizzazione di svago, ne’ strumenti: non ci sono 
penne, libri, quaderni, TV, radio. hanno proibito perfino  un diario che il 
Centro delle Culture aveva loro consegnato per scrivere appunti.



Quale irrimediabile avvenimento bisogna ancora aspettare affinche’ 
questo lager venga irreversibilmente chiuso?

Vi preghiamo di leggere la lettera seguente inviataci da alcuni "ospiti" del 
Centro. E' solo un esempio di ciò che ci raccontano tutti i giorni.

CENTRO DELLE CULTURE - ALIEN - ASSOCIAZIONE DIALOGO 
ONLUS
V. Vela, 8 - 20133 Milano
Tel/Fax +39.022049271
e-mail: dialogo@dialogo.org
http://www.dialogo.org



Lettera dal lager di via Corelli: qui e' un inferno!

E' passato un altro giorno. Uno di quelli piu' brutti della mia vita nel 
lager per stranieri di Via Corelli 28 a Milano. Da quando sono in 
Italia per la prima volta sono dispiaciuta per il modo nel quale si 
comportano le persone in uniforme che occupano determinati posti. 
Prima non pensavo che alcuni italiani potessero essere nazisti, 
però adesso, stando in questo posto da noi chiamato lager, ho 
cambiato idea, si' possono. Una sera alcune ragazze di colore, che 
stavano in un container vicino al nostro, stavano protestando 
perche' venivano sempre maltrattate e discriminate per il colore. 
Dopodiche' noi siamo state portate fuori mentre loro le hanno 
chiuse dentro senza corrente ne' acqua. Poi ci hanno portato a 
dormire in una grande e sporca stanza su materassi per terra; 
come cani senza bagno e al freddo, perche' l'ispettore non voleva 
fare niente per migliorare la situazione nel modo piu' decente 
possibile. Per loro era piu' comodo cosi', portarci fuori al freddo, 
dandoci sempre un cibo schifoso che a volte non si riusciva a 
mandare giu', farci morire di fame, metterci a dormire su lenzuola di 
carta. Lenzuola che quando arrivano nuove persone non vengono 
nemmeno cambiate. Lasciano quelle delle persone che sono 
"andate via" facendoci venire fuori delle allergie cutanee. Cosi' si va 
dal dottore il quale, per curarci il corpo ed il viso, ci da' una crema 
con la quale l'allergia peggiora ancora di piu'. Se ti succede 
qualcosa, se ti fa male la testa vai dal dottore, aspetti 2 ore prima 
che qualcuno ti dia attenzione e alla fine ti danno una pastiglia che 
ti fa passare il mal di testa ma in compenso non riesci a dormire 
tutta la notte dal mal di stomaco che ti ha fatto venire.
Io e tutti quelli che con me hanno sottoscritto questo articolo 
siamo testimoni di una bruttissima scena al Corelli: un uomo era 
salito sul tetto, voleva impiccarsi perche' lo volevano mandare al 
suo paese. E la moglie  ed il figlio nato in Italia lo guardavano 
dall'altra parte della rete e piangevano. Un atto che non può essere 
perdonato ai responsabili di questo lager. Secondo me la gente 
che arriva a tanta  disperazione non e' suicida ma e' spinta ad 
ammazzarsi.
Il motivo per il quale uno straniero viene in Italia e' cercare una vita 
migliore, cercare lavoro, poter curare la sua famiglia, avere un tetto 
sulla testa... però dove sono queste possibilita'? 
Scrivo a nome di tutte le persone che hanno firmato in fondo. 
Voglio che tutti quelli che leggeranno capiscano che qui e' un 
inferno. Nella mia vita non ho fatto niente contro la legge per stare 
in galera ed essere trattata come ladra o assassina, per essere 
picchiata in Questura. Dove posso denunciare? Chi mi può 
difendere? Chi sono io qua? Un animale come il resto di tutti gli 
stranieri che sono in Italia senza documenti perche' non hanno i 
soldi per comprarseli. Chi sono questi tutori della legge che 
possono mettere in galera gente indifesa che soltanto gira per la 
strada ma non fa del male a nessuno? Chi sono questi che si 
permettono di fare di te tutto quello che vogliono solo perche' sono 
protetti dalla legge?
"Noi siamo esseri umani come tutti voi e dobbiamo avere gli stessi 
diritti. Viviamo nello stesso mondo ma perche'? Per essere 
maltrattati da voi ed essere rinchiusi in un lager come tempo fa 
faceva Hitler con gli ebrei! Tutti pensano che questo sia "passato" 
e che non ci sara' un secondo Hitler. La differenza tra i suoi Lager 
e questi centri in Italia e' che li' li uccidevano e a noi ci spediscono 
nei nostri paesi. E la stretta somiglianza e' l' odio verso la gente 
diversa da te."
Scritto e firmato da:
Stefca Stefanova - bulgara
Collaboratori:
Elisabeth Michailova - bulgara 
Veronica Peeva - bulgara
Ivanka Gresceva - bulgara 
Sachav Iolanela - polacca
Valentina Popova - bulgara 
Adriana Cenay - albanese
Adana Alazi - albanese
Bulas Daniela - rumena
Golub Olia - russa





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