Cile: archivi, Precisazione di Giovanni Moro
Fonte: Lista LATINA PeaceLink
A seguito della notizia riportata da Repubblica riguardo il presunto
riconoscimento del Governo Pinochet da parte delle Dc di Moro e Rumor,
Giovanni Moro, figlio di Aldo, ha scritto una lettera a Repubblica
precisando alcune cose.
Mi sembra doveroso riportare anche su Latina alcune sue considerazioni
riguardanti il fatto in questione.
Sono rimasto molto stupito della patente di attendibilita' data a una
fonte della quale il meno che si possa dire in questo caso e' che e'
interessata a sminuire le proprie terribili responsabilita' nell'aver
provocato quel golpe, magari anche alludendo a responsabilita' di altri,
quanto vere o verosimili non importa.
Se si fossero sentite altre fonti si avrebbe probabilmente avuta la conferma
della politica di netta chiusura del ministero degli Esteri guidato da Aldo
Moro tra il 1969 e il 1975 ai regimi fascisti, tanto in America Latina, che
in Europa.
Per quanto riguarda il Cile in particolare, va ricordato che l'Italia, su
impulso di Moro, fu l'unico paese occidentale insieme al Belgio a rifiutarsi
di riaprire la propria ambasciata a Santiago per lungo tempo. Parlando
alla Camera qualche giorno dopo il golpe, Aldo Moro lamento' la mancanza di
strumenti di intervento della comunita' internazionale di fronte a un fatto
del genere e affermo' che il colpo di Stato in Cile recava con se' "sinistri
presagi".
Che alla Farnesina o altrove ci fosse una corrente che invocava l'adozione
del ben noto realismo pragmatico della diplomazia italiana, o che ci fosse
qualcuno che si dispiaceva perche' altri paesi occidentali facevano affari
con Pinochet e l'Italia no, e' del tutto verosimile, ma non toglie che le
cose andarono diversamente, e non certo contro gli auspici di Aldo Moro.
Non posso nascondere che mi e' tornato alla mente quel titolo di prima
pagina di Repubblica del 16 marzo 1978, nel quale si annunciava che
"l'antilope kobbler" dello scandalo Lockheed era proprio Moro, che quel
giorno stesso sarebbe stato rapito, salvo poi scoprire che la fonte della
bufala era l'ufficio del segretario di Stato Usa Kissinger, violentemente
ostile alla politica interna ed esterna morotea.
C'e' qualcosa di paradossale nel fatto che proprio l'uomo che fu definito
sprezzamente "l'Allende italiano" da Ugo La Malfa ai tempi della sua mancata
elezione a capo dello Stato nel 1971, sia oggi accusato di un atteggiamento
ambiguo, se non di una complicita', rispetto al regime di Pinochet. >
Le parole di Giovanni Moro mi sembrano molto interessanti. Anche a me e'
sembrato strano leggere che Moro potesse aver accettato il regime Pinochet,
conoscendo anche i suoi difficili rapporti con Kissinger, riportati in
numerosi articoli che cercavano di approfondire i perche' dell'uccisione di
Moro.
Ancora purtroppo non si sanno i reali motivi per cui Moro fu assassinato. Ma
forse un piccolo tentativo di un golpe anche in Italia ci fu.
Marina Beccuti (Moderatrice Lista Latina)