Ecologia: il day after dell'uranio

Fonte: Lista ECOLOGIA PeaceLink


da avvenimenti di giovedi 8 luglio 1999
UN DAY AFTER PER L'URANIO
i rischi causati dai proiettili radioattivi in kosovo
«Ognuno dei quaranta aerei A10 ha sparato 234 chili di uranio impoverito
sul Kosovo», scrive l'autorevole New Scientist . E' l'arma che disintegra
un carrarmato in pochi secondi, rilasciando una micropolvere radioattiva.
La stessa che in Iraq, dopo la guerra del Golfo, ha causato un'escalation
di tumori e leucemie . E ora gia' si parla di "decontaminare"il Kosovo
di susanna jacona salafia

Dopo l'incubo della guerra, un futuro pieno di inquietanti incognite. Il
ritorno di centinaia di migliaia di kosovari nella loro "oasi felice",
finalmente libera dalle squadracce di Milosevic, potrebbe essere di nuovo
la loro ecatombe di morte, questa volta per tumori, infertilita', nascite
malformate. Il Kosovo, dunque, come la regione di Basra in Iraq dove nel
'97 si registro' un vertiginoso aumento di leucemie e tumori nei bambini?
Nelle prirne due settimane di maggio, anche nella regione del Kosovo come
in Iraq, sono stati esplosi dagli aerei americani migliaia di proiettili 
all'uranio impoverito che riescono a disintegrare un carrarmato in pochi
secondi ma rilasciano una polvere radioattiva di ossido di uranio che si
deposita sul suolo e viaggia nell'aria . L'uranio 238 di questi proiettili
emetteemette inoltre partiucelle Alfa da sei micron, tanto piccole ,
dunque, da essere inalate e provocare cosi' tumori e nascite malformate.
A lanciare l'allarme e' una rivista internazionale di Scienza, tra le piu'
accreditate nel mondo , The New Scientist , in un articolo apparso
recentemente. Nella regione di Basra in Iraq , durante la guerra del Golfo
sono stati usati 860 mila proiettili all'uranio impoverito per un totale di
200 tonnellate circa, secondo dati ufficiali del Dipartimento della difesa
Americana.  Proiettili di uranio rimasti anche al suolo divenuti presto il
gioco preferito dei bambini iracheni.  Quanto uranio e' stao invece esploso
in Kosovo ? Ci sono anche li proiettili sparsi sul terreno? Perche',
nonostante l'esperienza dell'Iraq , non si parla ancora di operazioni di
decontaminazione?
Sono danni di guerra tangibíli e invísibilí, di cui non parla nessuno, ma
1'emergenza potrebbe esplodere solo a distanza di anni, cosi' come e'
awenuto in
Iraq, quando e' ormai troppo tardi per intervenire. Sulla questione non si
fa ancora alcuna chiarezza ad eccezione di una conferma sul1'impiego di
queste armi non convenzionali dagli aerei A10 da parte del maggiore
generale Charles Waild, vice direttore dei "piani e delle politiche
strategiche" in un "briefìng" svoltosi il 3 maggio a Washington. Le forze
Usa hanno usato in Kosovo 40 aerei A10 ciascuno armato con una "gatlling"
da 30 millimetri capace di sparare 2900 proiefitili al minuto : uno su
cinque conteneva 300 grammi di uranio impoverito. «Cio' significa che
ognuno dei 40 A10 ha sparato 234 chili di uranio impoverito al mìnuto sul
Kosovo», scrive 1'autorevole New Scientist.
«Lo scopo di questa guerra era permettere ai kosovari di tornare a casa ma
fino a quando 1'uranio non sara' decontaminato, coloro che sono
sopravvissuti alle atrocita' dei serbi e agli attacchi aerei Nato
torneranno in un ambiente totalmente contaminato, che li fara' presto
ammalare», dice Doug Rokke, consulente deI dipartimento della Difesa Usa
che da marzo a giugno del'91 nel golfo Persico ha guidato un "team" dì
esperti che avrebbe dovulo deconlamínare 23 carri armati colpiti
incidenlalmente dal "fuoco amico" delt'uranio impoverito. Era protetto
soltanlo da una mascherina chirurgica e oggi Douk Rokke ha difficolta'
respiraiorie, lesioni pQlmonari, problemi di pelle e di fegato. L'ultimo
test delle urine ha rivelalo che la presenza nel suo corpo di uranio e' di
4 volte oltre la tollerabilita'. Dopo quella esperienza ha lasciato
1'incarico al Dipartimento della Difesa e oggi e' diventato uno strenuo
"campaigner" contro I'uso di questi proiettili, fondando una associazione
non governativa. «E' un crimine di guerra utilizzarli quando si sa che poi
donne, uomini e bambini sono facilmente esposti senza alcuna protezione».
In una informativa riservata trasrnessa il 21 aprìle '91, alcuni mesi dopo
dunque la fine deIla guerra del Golfo, alla Royal Ordenance di Londra,
Paddy Bartholomew, business manager dell'AeaTechnology, il nome commerciale
del1'Alomic authorìtv del Regno Unito (anche le forze britanniche avevani
utilizzato uranio impoverito in Iraq) avverte che " mentre i rischi della
contaminazione dovuta all'uranio impoverito sono sempre minori di quelli di
una guerra, cio' nonostante possono diventare un problema a lungo termine
se non viene affrontata la questione in tempo di pace e sono un rischio sia
per i militari che per le popolazioni civili».
Il documento, marcato "UK-restricted" continua dicendo che « i carri armati
Usa hanno sparato in Iraq cinquemila proiettili all'uranio; gli aerei molte
decine di migliaia e i carri armati britannici un piccolo numero. Le
munizioni soltanto ammontano dunque a piu' di cinquanlamila libbre di
uranio impoverito... se I'inventario di uranio impoverito venisse
inalato... il recente comitato di "protezione radiologica" calcola circa
cinquecentomila potenziali morti». Il 26,8 per cento dei neonati in Iraq,
nel 1995, secondo i dati del Dipartimento di Patologia del College of
Medicine University di Baghdad sono malformati, mentre la leucemia dei
bambini nella regione di Basra, nel 1997, e' aumentata dell'80 per cento.
Aumento anche per altri tumori nei bimbi, ma le autorita' sanitarie
irachene non forniscono dati.
«Nell'ottobre scorso ho visto talmente tanti bambini con tumori all'addome
da provare tanto orrore quanto rabbia», dice Robert Fisk, inviaio del "The
Guardian", « quando la madre della piccola Hebba Morthaba ha lasciato la
sua bambina all'ospedale Mansour di Baghdad il suo addome terribilmente
gonfio mostrava numerosi ascessi. I medici 1'avevano gia' precedentemente
operata per scoprire che la stessa massa era ricresciuta al suo posto,
proprio come un mostro. Nel 1991 la zona di Basra, dove viveva la piccola
sua famiglia, era stata bombardata cosi'pesantemente che sono dovuti
fuggire. Adesso ha novE anni, ma i medicimi hanno detto che non  arrivera'
a compiere dieci anni». Il 7 maggio del '91 mi trovavo sull'autostrada tra
Baghdad e Amman nel Lungo il percorso c'erano proiettili della lunghezza di
un sigaro. In quella zone di profughi erano stati sottoposti i
bombardamenti con gli A10 che sparavano quei tipi di proiettili », dice il
proegwart-Horsl Gunlher, un sapravvissuto dei campi nazisti e il primo ad
aver condotto uno studio sui danni alla salute dell'uranio impoverito in
Iraq, «piu' tardi ho visto numerosi bamhini giocare con quei proiettili.
Una bima che ne teneva 12 in casa per giocare e' morta di leucemia. Gli
ospedali di Basra, Baghciad e Monsul sono affollati da bimbi malati di
leucemia, tumori e anemia. C'e' inoltre una nuova malattia non ancora
diagnosticata che colpisce 1'addome che diviene abnorrne, a causa del
malfunzionamento del fegato e altri organi. Non ci sono ne' mezzi ne
terapie per curarla in Iraq e quindi i bimbi muoiono per le infezioni che
provoca ».