CAMPAGNA PER UNA SOLUZIONE NON VIOLENTA IN KOSSOVO
(CAMPAGNA KOSSOVO)

La Campagna nasce ufficialmente nel maggio 1993, co-promossa da Agimi di Otranto, Beati i Costruttori di Pace, Movimento Internazionale della Riconcilizione (MIR), Pax Christi. Ad essa aderiscono circa una ventina di associazioni

Il suo impegno prioritario é rivolto a sostenere e far conoscere la resistenza nonviolenta del popolo albanese del Kossovo, che ha costituito il più notevole esempio di difesa civile nonviolenta in atto in Europa, a portare solidarietà alla resistenza nonviolenta in atto in Kossovo mediante l'invio di delegazioni qualificate, ad agire sul Governo Italiano con interrogazioni parlamentari e appelli rivolti alle Commissioni Esteri di Camera e Senato, a collaborare con gruppi e movimenti internazionali al fine di evitare l'isolamento della popolazione.

Dal 1993 sono state inviate tre delegazioni, una delle quali di Sindaci; sono stati realizzati incontri con parlamentari; é stato diffuso materiale di documentazione.

Dal 1995 al 1997 é stato realizzato il progetto Ambasciata di Pace a Pristina per stabilire contatti con i leaders e i gruppi di base nonviolenti, svolgere azioni di mediazione tra la popolazione sia albanese che serba, sviluppare rapporti di conoscenza e collaborazione tra alcune Università italiane e le Università di Belgrado e di Pristina, per svolgere infine azione di monitoraggio. Il progetto è stato finanziato dalla Campagna Internazionale di obiezione di coscienza alle spese militari e il prof. Alberto L'Abate dell'Università di Firenze, che ne è stato l'ideatore e il principale realizzatore, è stato invitato per due volte a Bruxelles dal gruppo dei Verdi del Parlamento europeo.

Nel 1996 la Campagna ha inviato un dossier informativo a tutti i componenti delle Commissioni Esteri di Camera e Senato insieme ad un appello in cui si chiedeva che il Parlamento invitasse Rugova e i rappresentanti dei principali partiti politici del Kossovo, e offrisse la mediazione italiana per l'avvio di concrete trattative di pace. Inoltre ha stampato 10.000 cartoline che sono state spedite al Ministro degli Esteri e al Presidente del Consiglio d'Europa con la richiesta di impegnarsi ad affrontare nelle sedi istituzionali la risoluzione pacifica del conflitto in Kossovo e per la difesa dei diritti umani in quella regione. Alle iniziative di carattere politico si sono affiancati interventi umanitari come adozioni a distanza di famiglie, gemellaggi tra scuole, aiuti all'Associazione Paraplegici del Kossovo, che assiste disabili albanesi e serbi.

Nel 1997 sono stati diffusi il documento-appello lotte nonviolente a Belgrado e in Kossovo e il comunicato stampa urgenza di un intervento europeo civile non armato anche per gli albanesi di Kossovo, Macedonia e Montenegro; é stata allestita una mostra fotografica sulla esperienza della lotta nonviolenta del popolo kossovaro, disponibile in pannelli e in diapositive; è stata organizzata una manifestazione a Roma, alla quale hanno partecipato oltre 300 kossovari provenienti da tutta Italia, per chiedere una risoluzione giusta e senza armi del conflitto.

Nel 1998 la Campagna ha invitato alcuni leaders del movimento degli studenti che hanno tenuto incontri in diverse città italiane, ha organizzato a Bolzano con il patrocinio dell'omonima provincia autonoma un seminario al quale hanno partecipato ONG europee. Durante le elezioni parallele del 22 marzo in Kossovo ha inviato un gruppo di volontari che ha svolto azione di monitoraggio e, in occasione dell'incontro a Roma del Gruppo di Contatto, ha stilato un documento indirizzato alle competenti istituzioni italiane, in cui si ribadiscono proposte concrete per la risoluzione pacifica ed equa del conflitto. Ha collaborato alla stesura del progetto umanitario della Cooperazione per lo sviluppo dei paesi emergenti di Firenze (COSPE) già in fase di attuazione. Ha aderito, con l'invio di 5 volontari, alla marcia della pace a Pristina del 10 dicembre (progetto I Care) organizzata dall'Associazione Papa Giovanni XXIII, Beati i costruttori di pace e Pax Christi. Ha partecipato al convegno internazionale "Il Kossovo tra guerra e soluzioni politiche del conflitto" promosso dall'Università di Lecce e organizzato dal prof. Fumarola.

Nel 1999 ha redatto l'appello Kossovo: responsabilità della comunità internazionale nella degenerazione del conflitto e urgenze per una soluzione pacifica, che è stato inviato ai responsabili della Conferenza di Pace di Rambouillet e all'ONU. Ha in progetto, con altre associazioni italiane e straniere, una conferenza a Bruxelles delle ONG europee che in questi anni si sono interessate del Kossovo. Mantiene i contatti con i partiti, personalità e gruppi che in Kossovo non hanno abbandonato la nonviolenza.

CAMPAGNA KOSSOVO
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