Nelle giornate di ieri e di oggi abbiamo cercato di capire meglio se e' possibile il rientro della gente a Opterusa tramite un intervento dell'OSCE. Ieri 22/01 ci siamo recati a Oraovac per contattare direttamente i verificatori OSCE di quella zona sotto i quali ricade il villaggio interessato dall'eventuale rientro dei profughi. Dopo aver conosciuto i tre verificatori che tutti i giorni pattugliano il villaggio e aver appreso che questo progetto e' piu' terra terra di quello che credevamo ci siamo dati appuntamento per questa mattina a Opterusa. L'UCK presidia massicciamente il paese che e' stato ridotto, durante l'offensiva estiva, ad un cumulo di macerie ed e' abitato attualmente solo da un civile. Tramite l'OSCE abbiamo parlato con il capo militare e con alcuni civili che sono arrivati da villaggi vicini dove sono profughi. Il tentativo di far rientrare le persone nelle loro case deriva anche dalla possibilita' da parte delle organizzazioni umanitarie di dare aiuti nella zona condizionati solo al rientro. I problemi sono molti innanzi tutto i civili hanno paura degli abitanti serbi del villaggio vicino, Zociste, e della milicia che lo presidia; l'UCK non intende lasciare le postazioni di conseguenza un rientro di civili potrebbe trovarsi in mezzo a due fuochi e per ultimo l'OSCE non riesce a garantire la sicurezza di nessuno. Una nostra presenza in funzione di accompagnare il rientro della gente nelle loro case potrebbe essere una buona idea a condizione che questa sia acettata dagli stessi abitanti e che l'UCK lasci le posizioni. Dopo la "perlustrazione" a Opterusa ci siamo recati nel villaggio vicino di Zociste presidiato dalla milicia e dove i verificatori OSCE sono stati minacciati dagli abitanti serbi. La nostra visita si e' limitata alla conoscenza dei monaci ortodossi del locale convento che ci hanno parlato della perdita dei valori del popolo serbo a causa del passato regime comunista; dalla posizione sostanzialmente nazionalista dei monaci si leggeva anche una velata critica all'attuale regime che guida il paese. Questo pomeriggio c'e' stato uno scambio di "prigionieri" tra UCK e milicia: sono stati liberati i tre civili serbi rapiti due giorni fa e nove membri dell'UCK catturati qualche tempo fa. Piccola nota tragicomica: i sette soldati jugoslavi catturati dell'UCK qualche tempo fa e in seguito liberati si erano persi a causa della nebbia e sono entrati per errore nella zona sotto controllo delle forze albanesi.