E MARIO PASTORE DISSE: "GRAZIE... BUONASERA"


Diego Garro, 24/05/1999


Il 27 Marzo, dopo i primi due giorni di bombe, organizzammo qui
all'Università un dibattito sulla guerra NATO-Yugoslavia. I professori
e dottorandi del gruppo di ricerca sul Sud Est Europeo
(Dipartimento di Scienze Politiche e Relazioni Internazionali) misero
in luce i pericoli di escalation del conflitto e il fallimento
umanitario a cui la NATO sarebbe inevitabilmente andata
incontro. Kyril Drezov, un esperto bulgaro di geopolitica dei Balcani,
spiego, carta geografica alla mano, l'inevitabile effetto valanga che
questa guerra era destinata a provocare: il fallimento della campagna
aerea; l'allargamento della lista dei bersagli bombardabili e
massacrabili; il conseguente accerchiamento militare-economico della
Yugoslavia (Bulgaria, Ungheria, Romania...); l'invasione della
Yugoslavia su diversi fronti (non solo Kosovo) come unica soluzione
per risolvere il conflitto; la resistenza tipo partigiano (ammazza e
fuggi) che le truppe americane, italiane, inglesi, etc. si troveranno
di fronte per mesi e forse anni; l'insofferenza della Russia; la
rabbia della Cina; la destabilizzazione di Macedonia, Bosnia e
Montenegro; la marea di profughi...

Mentre il prof. Drezov delineava questo scenario, la platea sorrideva
divertita come se si trovasse di fronte ad un Nostradamus impazzito.
Era il 27 Marzo, ripeto, e tutti credevano che qualche giorno di bombe
intelligenti avrebbe risolto il problema Kosovo...

Organizzammo un secondo dibattito, il 12 Maggio. Mossi da commovente
onestà intelettuale decidemmo di invitare 6 relatori provenienti dalle
Università britanniche della contea (Keele University e Staffordshire
University) : 3 relatori pro-NATO e 3 relatori contro. La famosa
par-condicio. Non ci siamo riusciti. Con tutta la nostra buona volontà
abbiamo trovato solo un relatore e mezzo (un indeciso) che parlasse a
favore delle bombe NATO...

Il pubblico, studenti da tutto il mondo ma prevalentemente britannici
al di sopra di ogni sospetto, era chiaramente schierato contro Blair,
a favore dello stop alle bombe, per un negoziato serio con l'ONU al
centro dell'iniziativa.

Domenica 23 Maggio alle 19:30 la rete televisiva ITV, un canale
privato a diffusione nazionale, ha messo in onda un programma di 90
minuti chiamato "processo alla NATO".

Il finto dibattimento si svolgeva attorno ai seguenti capi di accusa:
1) La NATO ha scatenato una'zione che si e dimostrata militarmente
   fallimentare ed inefficace 
2) La NATO ha intrapreso un'iniziativa che viola le regole del diritto
   internazionale
3) La NATO ha contribuito oggettivamente ad aggravare le sofferenze
   della popolazione Kosovara ed ha deliberatamente ed arbitrariamente
   inflitto sofferenze alla popolazione di tutta la Yugoslavia

I collegii d'accusa e di difesa hanno presentato prove audio-video e
chiamato testimoni a sostegno delle proprie tesi. Essi venivano
interrogati e contro-interrogati da entrambi gli avvocati esattamente
come in un processo vero. La giuria era costituita da 250 cittadini
britannici di varia estrazione sociale.

Prima di continuare il resoconto vale la pena sottolineare che ITV non
e di proprieta serba. E' una rete televisiva britannica che, ve
l'assicuro, non ha niente da spartire con la macchina
propagandistica di Milosevic. Il conduttore-moderatore della
trasmissione era John Snow, una specie di Mario Pastore, ma ancora piu
pacato nei toni e nei giudizi (!..).

Vale anche la pena di ricordare che in Gran Bretagna la copertura
media della guerra NATO-Yugoslavia è fortemente allineata alle
posizioni dell'alleanza e agli argomenti di denti-a-sciabola Blair.
Chi di voi ha la TV satellitare può sintonizzarsi su BBC-World e
verificare di persona: le uniche lacrime che vedrete in video sono
quelle degli albanesi. 

Il collegio di difesa ha chiamato a testimoniare Jamie Autogol Shea,
il portavoce NATO di nazionalità britannica. Egli, di fronte alle
argomentazioni dell'accusa, si è lanciato nella solita ode alla NATO.
Secondo Jamie Autogol, la guerra contro Milosevic è inefficace
non tanto a causa della rozzezza e miopia dei nostri leader politici e
militari; al contrario, sarebbe tutta colpa del processo democratico
attraverso cui la NATO decide, col consenso delle popolazioni
dei 19 stati membri, le strategie di attacco e le perdite sostenibili
(risate della giuria).

A questo punto vi trascrivo il dibattimento. L'avvocato dell'accusa e
un avvocato vero, deputato Labour alla Camera dei Comuni, contrario
alla guerra.

Accusa : "Mister Shea, visto che la NATO rappresenta, come dice lei,
19 stati democratici, mi potrebbe spiegare perche ci è stato impedito
di discutere e votare alla Camera lintervento britannico in
Yugoslavia?"

Jamie Autogol : "(imbarazzato) ... questo non glielo so dire... io
rappresento la NATO, non il governo britannico... (risate dalla
giuria)"

Accusa : "Appunto Mister Shea. Lei è sul libro paga della NATO, e la
NATO obbedisce solo a se stessa. Grazie Mister Shea."

Jamie Autogol : " ...?... " (guarda la telecamera con sguardo
inebetito; cerca nel suo copione mentale la strofa giusta da
controbattere; non la trova; risate dalla giuria)


Pubblicità (eh si...). L'accusa e la difesa riassumono i loro
argomenti dopodiché la giuria vota: 39% assolvono la NATO. 61% la
condannano.
Nessuno applaude. Lo studio è immerso in un silenzio un po' incredulo
e irreale. John Snow, con la voce appena leggermente alterata
dall'emozione (non aspettatevi di più da un anchor-man britannico)
legge il verdetto:

"La giuria dichiara la NATO colpevole dei tre capi daccusa"...
"Grazie... Buonasera".

Diego Garro
(Universita' di Keele - G.B.)



Sempre Diego Garro segnala, citandone un brano, il sito dove una
giornalista jugoslava in pensione, ha scritto in inglese le sue
"corrispondenze di guerra da Belgrado".

http://www.keepfaith.com/

"A Belgrado non c'è piu acqua. Sono riuscita a riempire tutti i
contenitori che avevo, non appena ho sentito che hanno bombardato e
distrutto gli impianti dell'acquedotto. Sono poi corsa subito al mio
appartamento per riempire tutte le bottiglie che ho li; ma era già
troppo tardi: il rubinetto gocciolava appena e poi si e fermato del
tutto. L'elettricità va e viene. E' tornata per un po' ma siamo
riusciti appena a guardare qualche immagine in TV (una sola stazione
visibile), dopodiché è tornato il buio ancora una volta.

Che sarà di quelli che sono troppo vecchi per correre a riempire le
ultime bottiglie? Che starà succedendo negli ospedali lasciati
senz'acqua e corrente? [...]"

Ivanka Besevic , Belgrado 23/05/1999.  
traduzione dallinglese di Diego
Garro.