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Pace?


Ciao a tutti :-)

sembra che sia pace, alfine. A che prezzo e per quanto possa durare nessuno
sa...
A quanto racconta Sasa nella sua lettera questa e' l'ultima comunicazione
"pubblica", a meno che non succeda qualcosa di nuovo. Per questo mi congedo
anch'io da tutte le persone che hanno avuto la pazienza di seguire questa
frammentata corrispondenza e che hanno redistribuito le lettere di Sasa
(ok, si pronuncia Sascia ;-) con le sue parole semplici ma potenti a piu'
persone possibili. Nessuno di noi ha fermato la guerra, ma abbiamo
aumentato in molte persone il grado di consapevolezza su quello che e'
successo. Il che non e' affatto poco.

un grande abbraccio a tutti,
DARIO

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10 giugno 1999

Pace?

Ciao!
Finalmente e' successo!!!
Ieri tutti i media in Serbia parlavano dell'accordo di pace siglato tra i
generali serbi e quelli della Nato. E' stato annunciato con molto
trionfalismo, del tipo "Abbiamo vinto!". I media hanno persino mentito
dicendo che erano i rappresentanti delle Nazioni Unite a negoziare con gli
ufficiali dell'esercito serbo, evitando di menzionare la Nato come
controparte in questi accordi... Lo stesso tipo di logica (con titoli nei
giornali come "Capitolazione serba!") e' stata adottata dai principali
media dei paesi della Nato, o almeno cosi' mi e' parso di aver capito dalle
e-mail di alcuni amici all'estero. Stappavano le bottiglie di Champagne al
quartier generale Nato a Bruxelles. Dopo che molte migliaia di persone
(quale che sia il numero preciso) sono rimaste uccise, ferite e senzatetto?
Si', si', era prevedibile. Vi avevo detto che sarebbe successo in una delle
mie prime lettere - i politici continueranno a fare il loro "lavoro",
terranno discorsi davanti alle telecamere, o al peggio troveranno un nuovo
incarico - senza badare a quale sia stato il risultato delle loro favolose
"azioni". Sono tutti "vincitori" - serbi, albanesi, i leader dei paesi
Nato, e i piccoli ed operosi lavoratori dell'amministrazione. Questa gente
vince sempre. Tutti gli altri sono morti o feriti.
Comunque questa e' l'ultima delle mie lettere per tutti, a meno che
qualcosa non vada storto di nuovo.
Ieri i "festeggiamenti" sono iniziati con la gente del vicinato che
prendeva le pistole e sparava per aria. Sono stati seguiti da razzi sparati
dalla difesa antiaerea, (all'inizio ho persino pensato che sparassero agli
aerei spia della Nato, come facevano di solito tra un raid e l'altro). Non
riuscivo a credere che sprecassero le munizioni adoperate per combattere i
poderosi aerei della Nato... Sicuramente tutti erano felici che l'intera
faccenda fosse conclusa... Anche se molti si lamentavano, e molti altri
erano consapevoli che questa non e' veramente la fine della crisi. Potrebbe
succedere qualsiasi cosa nei mesi a venire. Nella mia citta' le
celebrazioni della "vittoria" erano ridicolizzate dall'alta lingua di fuoco
che s'alzava dalla raffineria petrolchimica e dalla gigantesca nube nera
che si estende su tutta la zona. Il complesso industriale sta ancora
bruciando mentre scrivo queste righe, tre giorni dopo il bombardamento
della Nato.
Ma ancora riesco a comprendere la sensazione trionfante della gente comune,
esposta a pesanti bombardamenti per 77 giorni di seguito. Sono tutti veri
eroi! Lo stesso si puo' dire della gente comune di etnia albanese, che ha
patito enormemente in questo scompiglio. La Serbia sara' il paese che
entrera' nel 21.mo secolo con le fabbriche, i ponti, le ferrovie e le
autostrade completamente distrutte. Non fa niente quali siano gli alti
ideali del nostro mondo, la societa' globale e' ancora ossessionata da
concetti violenti e distruttivi. Non e' ancora ovvio?

Ci vediamo in giro amici,

Sasa