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Sono lieto che il sito di Peacelink sia stato ripristinato



21 aprile (17:51)

Sono lieto che il sito di Peacelink sia stato ripristinato. Credo infatti
che pagine web come queste, con il loro messaggio di pace, possano davvero
portare la pace in questa regione, perché la gente le visita e legge.
Allora succede che le informazioni ricevute si aprono un varco, raggiungono la
mente del lettore, che comincia così a riflettere su quanto vede sulla
CNN e sulle altre reti. E' quello il momento cruciale. Il risveglio. Tutti
dovremmo risvegliarci di fronte alla legge morale che è dentro di noi,
come scrisse Kant nei Postulati della Critica della Ragion Pratica. Mi
vergogno moltissimo per qualsiasi cosa orrenda possano aver fatto le milizie serbe
in Kosovo, ai danni di innocenti. Questa vergogna deriva dalla legge
morale dentro di me che, con tutta probabilità, è entrata in vigore
spontaneamente. Mi auguro soltanto che la maggior parte delle persone provi la
stessa cosa e che assista allo stesso meccanismo interiore. Sono altresì
convinto che i resoconti parziali sulla crisi del Kosovo, con in evidenza il
numero dei rifugiati, e le storie orrende, ma assai frequentemente non
verificate, di mutilazioni, torture e stupri non possano portare la pace e l'
oggettività in questa regione.  Da troppo tempo, ormai, l' Occidente ed i
suoi distinti speaker televisivi demonizzano i Serbi e ogni minimo dettaglio
sulle atrocità ad essi attribuite viene preso per oro colato, per quanto,
alle volte, sia inappurato ed incredibile. 

Già, il campo profughi di Djakovica (Kosovo) è stato colpito. 15 serbi
sono morti. L' ironia della sorte vuole che le vittime siano tutti serbi
della Krajina, in Croazia, che avevano subito la pulizia etnica croata nel
1995 (400.000 serbi erano stati scacciati con l' ausilio consistente degli
americani. Ricordo in particolare che una colonna di rifugiati, lunga 27 km,
fu mitragliata da un aereo americano che volava a bassa quota !!) . Queste
sfortunatissime persone vivevano a Djakovica da allora, cioè da circa
quattro anni, in un campo profughi civili. La fine per loro è arrivata
questa mattina, a bordo dei giganteschi avvoltoi occidentali. Mi chiedo: che
cos' avranno da dire i signori Shea e Wilby, in conferenza stampa, su quest'
ultimo "danno collaterale" ?

Per nostra grande fortuna, Nis è stata risparmiata ieri notte. Mia
moglie e mia figlia sono andate a dormire verso mezzanotte e un quarto, mentre
io sono rimasto davanti al computer. Ho girato il mondo di Internet,
tendendo le orecchie ogni tanto, non sapendo se i suoni che sentivo fossero gli
aerei o meno. Sono andato a letto verso le due, con un libro di Stephen King.
Sai, sono abbastanza esperto di Stephen King e Clive Barker. Da un po' di
tempo, cerco di reperire alcuni paradigmi semiotici nei loro scritti e
magari un giorno scriverò su questo argomento... Non so se hai presente il
lavoro di Roland Barthes, in "Miti" , sui pilastri della semiotica in America
ed Europa Occidentale. 

Ma ultimamente, il sonno tarda a venire in Serbia. A volte, non viene
affatto. Si vaga in una zona indefinibile che sta tra il sopore e la crudezza
della realtà, sempre al limite tra oblio e memoria, tra l' accettazione e
il diniego, tra timida protesta e arrendevole sottomissione. Questa è l'
ambiguità che contraddistingue gli incubi. Ho scoperto che è proprio
vero. Un incubo non sarebbe ciò che è, se non fosse per lo spiraglio di
speranza che tutto l' edificio del terrore abbia al suo interno una crepa e
che prima o poi, crollerà tutto d'un colpo davanti ai tuoi occhi. Pochi
secondi dopo, il giudizio finale. 

So che lo speri anche tu. Una notte vengono, l' altra notte no. Che cosa
succederà, stasera ?