7 maggio 1999 Ore 20:35, telefonata di Djordje da Nis D: Pronto? S: Sono Sabrina. D: Hey, ciao Sabrina. S: Come state? D: Stavo guardando il discorso del sindaco alla televisione, ma fa lo stesso, dopo lo ripetono. Tanto adesso abbiamo l' elettricità. E poi penso che Saska abbia visto il servizio della BBC, non so a che ora, aspetta un attimo che glielo chiedo... S: Va bene. D: Dice che il servizio era abbastanza obiettivo, ma poi... poi hanno concluso dicendo la solita cosa, che ormai ha un suono sinistro: che erano fonti serbe [ride] Anche se era il servizio era di un inglese... Ma ha detto che erano fonti serbe. Nel senso che sono fonti serbe, e quindi anche se gli inglesi hanno visto tutto, non ha importanza... Sono i serbi a dirlo! E poi hanno concluso con i profughi, solo che quando sono fonti albanesi, è tutto così... [sospira] S: In Italia... D: Sì, dimmi un po' dell' Italia! S: hanno fatto vedere il bombardamento di Nis, erano abbastanza... turbati, i giornalisti della TV di cui ti avevo parlato, Canale 5. C'è un inviato di Canale 5 adesso a Nis, che si chiama Toni Capuozzo, che raccoglie informazioni su quello che è successo. Perché la NATO ha negato di aver usato le bombe a grappolo... D: Non possono negare! S: Sì, ma negano lo stesso... D: Adesso ti dico che cos' è successo: riprendo da dove ero rimasto. Ho un amico che si intende di bombe, perché se ne occupava quando era nei militari, e poi è un insegnante di Chimica. Stava andando a casa, circa un quarto d'ora dopo, ed è passato tra tutti quei corpi martoriati e ha visto i frammenti delle bombe a grappolo! Anche il giornalista inglese ha fatto vedere la stessa cosa, l' ha indicata e ha detto: “Questa è una bomba a grappolo. S: Anche Capuozzo ha visto la stessa cosa. Non si può mica negare! Al briefing hanno detto, non so se Shea o Wilby o chi, che loro miravano all' aeroporto, ma è impossibile, vero? E' troppo lontano! D: Sì, sì, guarda: dista ALMENO 6 kilometri. S: Per forza, ma il mercato è in centro! Sono completamente pazzi. D: Sì, non si può neanche dire quanto sono pazzi. Prova a immaginartelo: il centro di una città, quanti saremo? 300.000 persone, è il centro, il centro storico, non la periferia. S: Sì, infatti! D: E' pura follia! E' l' equivalente di Trafalgar Square a Londra. E poi sai com' è una bomba a grappolo? Viene trasportata da un missile, anzi è dentro al missile, non so di che sono sia fatta, credo di alluminio; esplode, e dopo che è esplosa libera questi affarini... S: Dei mini-paracadute... D: Sì, esatto. Che cadono sull' obiettivo, come un paracadute. S: Il nostro giornalista l' ha spiegato, ha detto che è impossibile che fosse diretto a una caserma, non ci sono degli obiettivi là ... era la gente l' obiettivo... che orrore... D: Sì sì, certo, è una specie di ritorsione, non chiedermi per che cosa, ma è roba da matti. La gente qui è sconvolta.. Ti ricordi quando ti dicevo che eravamo sconfortati? Tutti, adesso, tutti lo sono! Sai, io e Snezana abbiamo discusso tanto, prima, se valeva la pena uscire a prendere il tè, perché non siamo più sicuri, magari adesso ricominciano a sparare quelle bombe a grappolo, in qualsiasi momento. E non si può camminare per strada. Sai, oggi, quando ti ho telefonato, non riuscivo a trovare le parole, perché è qualcosa che va oltre, OLTRE ogni forma di comprensione! Solo una cosa, una cosa che può essere di interesse per voi che siete là: la sede centrale dell' università, quella che si vede nella pagina Web del mio provider, cent.co, l' indirizzo è: S: Ah, sì l' ho vista! D: Ecco, quella è la sede dell' università. Il retro della sede centrale ha subito dei danni gravissimi... S: Oh... D: ...e il mio provider, che è www.cent.co.yu, è proprio là, e quindi non posso più usare Internet! S: Oh! D: Per adesso. Può darsi che lo ripristitino, quando lo rimettono su. S: Quindi non potete più neanche ricevere posta ! D: Non penso proprio. Può darsi. Aspetta. Se hai mandato delle e-mail e sono arrivate, cioè se non ti sono tornate indietro, allora sono arrivate in casella, il fatto è che non posso aprire la casella, non posso fare niente. S: Tutti e due gli indirizzi? D: Quale hai usato tu? S: Oggi quello con cent. D: Non ti è tornato indietro? S: No. D: Bene. Perché può darsi che domani funzioni. S: Beh, vedremo. Comunque, per adesso, non preoccuparti, ti telefono, vorrei rimanere in contatto... D: Sì certo. S: Perché è tutto così terribile, non posso mica girarmi dall' altra parte! D: Sì, aspetta [ride]. E' così incredibile, scusa se continuo a ripetermi, ma l' unica parola che mi viene in mente è “incredibile”. Cioè, non si vede nessuno, no, cioè, vediamo.... Un attimo. Dunque, allora: premessa numero uno: noi facciamo la pulizia etnica e certamente la pulizia etnica c'è. Io, però, personalmente non ho mai messo piede in Kosovo. Te lo immagini? Non sono mai stato a Pristina, né nelle altre bellissime città kosovare e quasi nessuno di qui c'è mai stato, perché, come dire, è molto fuori mano... Quando vado in Grecia, e vado... cioè, andavo spesso in Grecia, ma ci andavo via Skopje, poi da lì a Tessalonica e da Tessalonica ad Atene. Non sono mai passato per il Kosovo, non ho mai visto Pristina. E adesso ci stanno bombardando. Non gli interessano i civili? Qui bombardano i civili! Non c'è logica militare, non è certo una cosa che contribuisce, come loro amano dire, a fermare la macchina da guerra serba. S: No, no. Oggi hanno anche ammesso di aver distrutto solo il 20% degli obiettivi militari, ma a me invece pare che adesso mirino agli obiettivi civili. Insomma, in 44 giorni, se volevano VERAMENTE distruggere, ok, io alla guerra non sarei comunque d' accordo, ma se avessero voluto bombardare solo le cose militari, avrebbero già finito adesso... D: Sì, sì certo, sono d' accordo. Tantopiù che il sindaco di Nis è membro del Partito Democratico, e il Partito Democratico è uno dei più forti oppositori di Milosevic. E invece proprio qui a Nis, è incredibile! c'era tanto sostegno al Movimento di Rinnovamento di Draskovic, è una follia quello che stanno facendo. Che cosa fanno? Ci trasformano in oppositori del partito che loro stessi hanno appoggiato?!? Ottengono l' effetto opposto, e se si riuscisse a spiegare questo alla gente, forse l' aiuterebbe a capire che cosa sta succedendo veramente! Non ne ho idea. Io non sono quel tipo di persona, non sono paranoico S: Certo che no! D: Ma lo divento. Perché non capisco che cosa potrà succedere domani. Capisci? Questi aerei sono venuti dalla Bulgaria. Ecco un' altra cosa terribile. La capitale, Sofia, è solo a 120 km da qui. Dagli aeroporti di Sofia, ci vogliono 3 o 4 minuti per venire a Nis. Da matti. E' facilissimo adesso per loro entrare, uscire, non hanno neanche bisogno di fare rifornimento di carburante, come facevano quando partivano dalla Turchia, o non so dove. Ecco, tutto qui. Mi sento come se non ci fosse più speranza. Nessuna. Mi sembra. S: Beh, io spero che ti sbagli... Cioè, spero solo che.. che noi, che qualcuno possa fare qualcosa. Ah, dimenticavo, ho spedito la trascrizione della tua ultima telefonata non solo a Peacelink ma anche a dei parlamentari italiani... D: Oh, grazie. S: poi anche a dei giornali, e poi ho cercato di diffondere la notizia, ho parlato a tutti di quello che mi avevi detto. D: C'è quel chimico, quel mio amico di cui ti parlavo, che ha visto delle scene raccapriccianti, di corpi a brandelli. Non voglio entrare nei dettagli. S: Tua moglie, invece, come sta? D: Ah, l' ha scampata per un soffio. Poteva essere lì, ma si è fermata prima... Io non fumo, ma mia moglie e mia figlia, devo ammettere che fumano. Io no. E quindi ogni tanto bisticciamo un po'. Si è fermata a fare la fila, perché adesso c'è il razionamento delle sigarette, e bisogna fare la fila, e si è fermata lì per una decina di minuti, per prendere le sigarette. Ed è questo che le ha salvato la vita! Stava tornando in bici, e nel percorso che doveva fare, c'era anche quella strada dove è stato tuto raso al suolo. Mi ha detto che i tempi coincidevano, in quel momento, se non si fosse fermata per le sigarette, sarebbe stata proprio lì, in bicicletta e... Io ero preoccupatissimo S: Anch' io ci avevo pensato. Terribile. E adesso come si sente ? D: Oh, lei è una di quei tipi che tornano in sé abbastanza presto, è proprio forte, è fantastica. S: Deve avere un gran coraggio. D: Sì sì, è davvero fantastica. E adesso stiamo pensando a stanotte, perché dobbiamo sopravvivere anche stanotte. S: Beh, forse andranno da un' altra parte... Ormai non si può più neanche dire “speriamo che non vengano” perché dicono sempre e solo che vogliono intensificare, non lo so, che lo facciano per mostrare che non vogliono la pace? perché altri paesi europei si sono mostrati disponibili alla pace, non lo so... D: Anch' io ci ho pensato. Ieri sera ho visto un canale via satellite, mi pare fosse la BBC, di solito non li guardo più, perché sono troppo... S: No, neanch' io li guardo più. D: sono insopportabili S: Anch' io non riesco più guardare né la CNN né Sky News, mi fanno schifo... D: Anche a me. Però ieri sera non ho resistito e mi era sembrato di respirare quest' atmosfera di pace, capito? E senti: c'erano 5 intervistati in studio che analizzavano la situazione, e uno degli americani ha detto: se... se questa cosa... dovesse finire, come da proposta dei G8, se Milosevic l' accetta, dopo una risoluzione del Consiglio di Sicurezza, e ci sarà prima o poi una risoluzione, gli Stati Uniti, o la NATO, comunque li vogliamo chiamare, considereranno di aver perso la guerra !! A prescindere dalle conseguenze, dalle devastazioni, da tutto! Perché i cinque o non so mai quanti punti del loro ultimatum non sarebbero comunque stati soddisfatti. Perché la bozza dei G8 non sarebbe “conforme”. Ha detto che andranno avanti, provocando... i serbi, perseguendo l' intensificazione del conflitto! S: Penso che vogliano impedire che parta un processo di pace. Comunque, speriamo che non sia questa linea americana a prevalere. D: Sai, Snezana ed io sognamo la pace ad occhi aperti. Oggi pomeriggio eravamo sdraiati sul letto, pensavamo ad alta voce, e sognavamo la pace, ad occhi aperti. Pensavamo a com' era prima, come sarebbe potuto essere, tanti ricordi, tanti sogni ad occhi aperti... Non sarà mai più lo stesso. Qui siamo tutti profondamente afflitti. Assomiglia alla storia del Dottor Jeckyll e di Mister Hyde. Di notte era Mister Hyde, no, che veniva di notte, certe notti sì e certe notti no. Altre notti giravano solo intorno alla città, ma ci lasciavano stare. A prescindere dalle sirene e da tutto il resto, ci sforzavamo di fare ciò che eravamo solito fare, ad esempio io andavo all' università, incontravo alcuni studenti, non tutti, non così tanti alla volta com' era di solito, parlavo con loro, gli davo qualche dritta, consigliavo delle letture e discutevamo, oppure andavamo al bar... e questo era il giorno. Ed questo era il Dottor Jekyll. Adesso è tutto cambiato. E' sempre Mister Hyde adesso. Anche di giorno, adesso non puoi più andare in nessuno dei posti dove eri solito andare perché... perché questo. S: Mio Dio. D: Ti devo ringraziare. S: No, non c'è bisogno. D: No, no. E' come togliersi un peso dal petto. S: .... D: Davvero! S: Sì, ci credo! D: Sei diventata la mia analista! S: [ride] D: Di tutta la mia famiglia. S: Grazie, spero di poter essere il più utile possibile. D: Tanti tanti saluti a [membri della famiglia di S]. E grazie tante, grazie tante per essere un' interlocutrice così disponibile. Saska dice che ti abbraccia. S: Anch' io l' abbraccio. E salutami anche tua moglie e tua madre. Domani non sono in casa, ti chiamo io, comunque, alla stessa ora. Va bene? D: Non sentirti obbligata. S: No, no io voglio chiamare... D: Ecco, a meno che non sia un imperativo morale, nel qual caso lo posso capire. S: Sì è un imperativo morale, ma anche un imperativo dettato dall' amicizia, perché sto veramente male se non ho vostre notizie per tutto il giorno! D: Lo so. S: Siete nostri amici. Sto male se non vi sento. D: Comunque adesso stiamo bene. Speriamo di restare così. Salutami con tanto affetto tutti gli amici italiani. Ciao.